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Io sono un Tecnorealista nella Terza Rivoluzione Industriale

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Tecnorealismo


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Con il gruppo di lavoro del programma accademico Umanesimo & Tecnologia ho iniziato ad occuparmi di digitale nel 1995.

Lo scopo era cogliere i nuovi valori comunicativi ed interpretare le potenzialità in ambito sociale dei nuovi processi creativi e di interazione che si andavano definendo alla fine del secolo scorso, con l’avvento di quel nuovo paradigma sociale che ha preso il nome di Società dell’Informazione.

​Intuendo i pericoli di un’esagerata esaltazione delle nuove tecnologie e la possibilità di derive tecnocratiche, nel 1998 abbiamo iniziato a promuovere in Italia il Manifesto del Tecnorealismo che oggi riproponiamo nei Gruppi di Resistenza Umana per la promozione del management umanistico delle nuove tecnologie.

Negli anni passati, abbiamo cercato di far capire ai nostri interlocutori, immigrati digitali, che tale Cultura avrebbe inevitabilmente ‘invaso’ e trasformato tutti i livelli della società e dell’industria, mischiato le esperienze, travasato conoscenze, fertilizzato competenze in maniera interdisciplinare, contribuendo all’innovazione e al progresso di ogni singola disciplina.

Se questi cambiamenti dovuti al progresso tecnologico, osservati nei loro aspetti umanistici, hanno delineato le caratteristiche della Società dell’Informazione, gli stessi hanno definitivamente sancito l’avvento di una nuova Rivoluzione Industriale, la terza, e già si scoprono gli elementi fondanti che ne caratterizzeranno la quarta.

Una Rivoluzione Industriale viene definita come

un processo che permette di passare da un sistema produttivo ad un altro più efficiente. Le rivoluzioni industriali nella storia sono state innescate dall’invenzione di nuove tecnologie, di nuovi macchinari e dalla scoperta e l’introduzione di nuove fonti energetiche.

La storia ci racconta che le precedenti Rivoluzioni industriali hanno portato grandi sconvolgimenti sociali e disorientamento generale, con l’incapacità di immaginare il futuro per alcuni, e fonte di grandi opportunità per altri, così come motivo scatenante di conflitti sociali tra mentalità conservatrici e progressiste, lotte di classe, ma anche immigrazioni verso nazioni che hanno saputo cogliere le opportunità offerte dal progresso, al contrario di altre che, per resistenze culturali, si sono fatte trovare impreparate o in ritardo nell’affrontare le nuove competizioni economiche.

La quarta rivoluzione industriale - Marco Galleri
La quarta rivoluzione industriale – Marco Galleri

Oggi la storia si ripete. Come in passato si reiterano le resistenze, ma anche indiscriminate proiezioni in avanti, abbracciando il progresso tecnologico senza riserve. Gli sviluppi ai quali ogni giorno assistiamo nel campo delle comunicazioni, dell’informatica, delle applicazioni digitali sono sicuramente emozionanti, ma anche disorientanti.

Siamo in molti ad avere reazioni, comprensibili, che ci portano a chiedere se questi cambiamenti siano buoni o cattivi. Dovremmo affrontare le sfide del cambiamento senza riserve o averne timore?

La risposta è in entrambe le cose, le tecnologie sono neutrali, l’Intelligenza Artificiale non è senziente, almeno per ora, questa è programmata dall’uomo e l’uso che se ne fa che le rende buone o cattive!

Gli esperti, politici e i visionari che si autoproclamano pro-tecnologia senza riserve, credo procurino un disservizio quando cercano di ridurre tali complessità in storie mozzafiato, provando ad esaltare le società high-tech e le tecnologie.

La divulgazione del pensiero polarizzato su un elogio acritico del fenomeno, porta a speranze deluse oppure provoca inutili ansie, ci impedisce di comprendere i veri effetti sulla nostra Cultura, sulle nostre vite.

Le istanze del Tecnorealismo vogliono introdurre un pensiero critico sul ruolo che le nuove tecnologie, il digitale e le loro interfacce assumono nel gioco dell’evoluzione umana e che impatto hanno sulla nostra quotidianità.

Parte integrante di questo pensiero vuole essere la comprensione del fatto che l’attuale ondata di trasformazione, seppur importante e molto potente, è, in realtà, solo una continuazione di quelle ondate di cambiamento che hanno già avuto luogo nel corso della storia dell’uomo.

Il Tecnorealista auspica che si riesca ad attivare una ‘dialettica contrastante’ anche per quanto riguarda le tecnologie emergenti di domani e si aspetta che si riesca ad essere vigili, sempre in guardia per le eventuali ed impreviste conseguenze; disquisendo anche sul loro ‘design intelligente’ e sul conseguente uso appropriato.

Tenta di allargare quella ‘via di mezzo’, arricchendo la discussione tra tecno-utopismo e neo-luddismo. Per sviluppare il suo pensiero critico, non può esimersi dal conoscere in cosa effettivamente consista questo progresso. Ecco perché è determinante per lui aggiornarsi costantemente sullo stato dell’arte del progresso in atto.

Le periodiche partecipazioni ad eventi come il CES di Las Vegas, ad esempio, offrono questa opportunità.

Nel contributo audiovisivo realizzato da Caterpillar che sto per proporvi, ci si accorge di come l’automatismo nella mobilità in questa nuova rivoluzione industriale applicata all’estrazione mineraria renda sì più efficiente l’industria mineraria, ma, allo stesso tempo, obsoleta una tipologia intervento umano, il semplice autista, e richieda, invece, individui con skill adatte al progresso applicato al settore costruite con un’adeguata formazione professionale.

N.B il video è tradotto e sottotitolato in italiano con applicazione chatbot… abbiate pazienza per le imperfezioni che riscontrerete: l’Intelligenza Artificiale sta andando a scuola per imparare l’italiano.

Autore Vittorio Alberto Dublino

Vittorio Alberto Dublino, giornalista pubblicista, educatore socio-pedagogico lavora nel Marketing e nel Cinema come produttore effetti visivi digitali. Con il programma Umanesimo & Tecnologia inizia a fare ricerca sui fenomeni connessi alla Cultura digitale applicata all’Entertainment e sugli effetti del Digital Divide Culturale negli Immigrati Digitali. Con Rebel Alliance Empowering viene candidato più volte ai David di Donatello vincendo nel 2011 il premio per i Migliori Effetti Visivi Digitali. Introducendo il concetto di "Mediatore della Cultura Digitale" è stato incaricato docente in master-post laurea.