Disponibili su artsandculture.google.com oltre 350 opere di più di 50 street artisti italiani, immagini Street View del Parco dei Murales e le mostre tematiche sperimentali
Riceviamo e pubblichiamo.
INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, istituzione culturale partner da fine 2017 del Google Cultural Institute, comunica i primi risultati della collaborazione con Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online, con la sua prima sessione di oltre 350 opere della Collezione digitale di street art italiana e l’adesione iniziale di più di 50 street artisti.
Street art: la Collezione digitale
La prima fase dei lavori ha portato alla digitalizzazione di oltre 350 opere di più di 50 street artisti italiani, cui si aggiungeranno, nei prossimi mesi, decine di nuovi artisti e centinaia di nuove opere.
Tra le più rappresentative dei diversi stili della street art italiana già online: Gio Pistone, Universo, 2017, Neve, Leucosia, 2017, Alberonero, Mañana 100 toni, 2016, e Corn79, Blu Cerebrale, 2016.
Oltre questi nomi, hanno già aderito alla piattaforma digitale i più importanti street artisti italiani, come:
Rosk&Loste, Peeta, Orticanoodles, Mattia Campo Dall’Orto, Matteo Brogi, Kerotoo, La Fille Bertha, Ironmould, Gue, Gola, G.loois, Giulio Vesprini, Luigi Loquarto – Gig, Geometric Bang, Rmogrl 8120 – Gabriele Romei, Flycat, Mr. Fijodor, Fabio Petani, Daniele Nitti, Camilla Falsini, Alessandra Carloni, Coquicolt Mafille, Davide Brioschi, Manu Invisible, Ale Senso, Dado, Ozmo, Alessio Bolognesi, Gomez, Andrea Tarli, Alessandro Suzzi, Joys, Koso, Mate, Vera Bugatti, Edf Crew, Fabio Della Ratta, Luispak, Noeyes, Teresa Sarno, Naf-Mk, Massimo Sirelli, Nabla&Zibe, Raro, Kiki Skipi, Zeus40, Xel, Iabo e Crisa.
Parco dei Murales: la visita virtuale con Street View
Utilizzando la tecnologia di Google Street View, è possibile effettuare un tour virtuale a 360 gradi del Parco dei Murales, programma di creatività urbana per il sociale ideato e prodotto da INWARD nella periferia est di Napoli. Nei prossimi mesi, si valuterà la possibilità di portare la sperimentazione anche presso altri sistemi territoriali di street art presenti in Italia.
Mostre digitali: un principio di curatela
Nella Collezione di street art italiana curata da INWARD, sono fruibili le prime “mostre tematiche”, che organizzano in questo caso sperimentalmente le produzioni di street art per genere, tra astrattismo ed illustrazione, realismo e geometrismo, figurativo e lettering, stimolando così un’inedita segmentazione del fenomeno, uno spunto curatoriale nuovissimo da sviluppare nei prossimi tempi.
Google Arts & Culture
Google Arts & Culture è la piattaforma di Google che permette agli utenti di esplorare le opere d’arte, i manufatti e molto altro tra oltre 1800 musei, archivi e organizzazioni che hanno lavorato con il Google Cultural Institute per condividere online le loro collezioni e le loro storie. Disponibile sul Web da laptop e dispositivi mobili, o tramite l’app per iOS e Android, la piattaforma è pensata come un luogo in cui esplorare e assaporare l’arte e la cultura online. Google Arts & Culture è una creazione del Google Cultural Institute.
INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana
INWARD è un’istituzione nazionale che si occupa da più di quindici anni di valorizzazione della street art, con un proprio modello di ricerca e sviluppo nei settori pubblico, privato, no profit e internazionale.
Afferma Luca Borriello, direttore ricerca INWARD:
L’occasione che Google Arts & Culture sta offrendo al nostro Osservatorio e al fenomeno intero della street art attraverso le Collezioni ed anzitutto con le Mostre è di fruire in digitale d’innumerevoli capolavori organizzati in classi, lasciando scoprire che vi esistono ormai categorie stilistiche, in Italia e non solo: la maturità della street art oggi si mostra ad esempio in ritratti realistici, nella tradizione del lettering, nelle sagome illustrative, nelle forme astratte o geometriche, nelle infinite figurazioni e nelle variazioni cromatiche o materiche.
Conoscere un simile patrimonio su Google Arts & Culture significa anche sollecitare una nuova forma di curatela, un ottimo spunto per nuovi sbocchi occupazionali soprattutto per i più giovani.