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Intervista all’attore Bruno Petrosino

Bruno Petrosino


Da ‘Cartoline da casa mia’ a ‘L’isola degli invertiti’’

In una splendida mattinata autunnale di questo ottobre che si tinge di colori che prendono il testimone da quelli dell’estate appena trascorsa, ho avuto ai microfoni di ExPartibus un attore di cui ho già avuto contezza della straordinaria bravura interpretativa lo scorso febbraio, al Théâtre de Poche di Napoli, con lo spettacolo Cartoline da casa mia di Antonio Mocciola. Sto parlando del giovane e brillante Bruno Petrosino, campano di origine, stabilitosi sin dall’infanzia nella capitale.

Un uomo particolarmente gentile e garbato, a tratti timido ed introverso che si rasserena grazie alla piacevole conversazione.

Bruno da dove nasce la tua voglia di diventare attore? Quando e, soprattutto, quale è stata la reale motivazione?

In realtà ho sempre avuto una passione per l’arte in generale, in particolar modo per la musica; infatti ho studiato canto e mi sono esibito in un coro per molti anni.
In un certo qual modo avevo questo tarlo artistico.

L’incontro con il teatro è stato casuale; in sostanza mi sono ritrovato a fare da assistente ad un regista teatrale molto bravo, Giampiero Cicciò, per il Festival Taorminarte. Ed è proprio il lavoro a fianco di Cicciò che mi ha fatto nascere questa passione per il teatro e mi ha spinto a coltivarla dal di dentro. Pensa che ero poco più di un adolescente.

Quando hai iniziato a sperimentare il teatro come attore?

Subito dopo il liceo, ho frequentato l’Accademia Cassiopea di Roma dal 2012 fino al 2015. Dopo gli studi ho iniziato pian pianino a fare spettacoli, sono partito da Roma, poi nelle Marche e un po’ in tutta Italia.

Noi di ExPartibus ti abbiamo conosciuto lo scorso febbraio qui a Napoli, al Théâtre de Poche, con ‘Cartoline da casa mia’ di Antonio Mocciola, pièce recensita tra l’altro, in cui rivestivi il ruolo impegnativo e struggente di Fosco. Come hai costruito ed elaborato questo personaggio nella tua straordinaria interpretazione?

Ho conosciuto Antonio Mocciola l’anno scorso proprio a Roma, alla presentazione del libro di Mario Artiaco, a cui era presente anche l’Onorevole Monica Cirinnà.

Un contesto culturale molto interessante, in cui Mocciola mi presentò il progetto di ‘Cartoline da casa mia’, che ha definitivamente curato e scritto sulla mia identità personale. Devi sapere che Fosco racchiude la parte delicata e intima del mio essere.

Sei stato una sorta di musa ispiratrice per Mocciola, giusto?

Sì, è proprio così, ecco perché il personaggio di Fosco mi appartiene particolarmente e lo miglioro di volta in volta. È stato scritto in sinergia con me.

Domanda tecnica: come ti sei trovato, la prima volta che hai portato in scena ‘Cartoline da casa mia’, ad essere completamente nudo innanzi al pubblico?

Confesso che non ero nuovo al nudo artistico; già anni prima, in diversi spettacoli con il regista Luca Guerini avevo interpretato ruoli completamente nudo.
Il testo di Mocciola è stato per me una nuova esperienza di rimettermi in gioco, attraverso uno scritto impegnato, interamente incentrato su di me, cucito per me; è in realtà una grande parte di me, che tengo molto a coltivare sia dal punto di vista umano che professionale e artistico.

So che lo spettacolo ‘Cartoline da casa mia’ è ancora in tour: dove sarete prossimamente?

Sì, è così. Le prossime date sono dal primo al tre novembre, all’Off Off Theatre di Roma; ti confesso che questo è un passo molto importante per me, dal punto di vista artistico e professionale, un vero giro di boa.

A parte questa pièce, ti stai occupando di altro in questo periodo?

Sì, mi sto preparando al nuovo spettacolo scritto sempre da Antonio Mocciola, con la regia di Marco Prato, lo stesso regista di ‘Cartoline da casa mia’ per intenderci, dal titolo ‘L’isola degli invertiti’, che andrà in scena proprio qui a Napoli, al Teatro TRAM, dal 14 al 17 novembre.

La tematica centrale del testo è il confino degli omosessuali sulle isole durante il regime fascista, in quanto, in quel preciso periodo storico, l’omosessualità veniva punita attraverso la relegazione sulle isole italiane; una sorta di esilio gender, non espletato in maniera ufficiale, ma puntualmente punitivo.

Quale ruolo interpreti in questo nuovo spettacolo?

Il Questore Molina, un personaggio realmente esistito. Vi invito a vedere quest’opera, interessante per le sue connotazioni peculiari e caratteristiche; questa volta sarò dalla parte del cattivo!

Cosa pensi del valore della “Memoria”?

Beh, credo che la memoria dal punto di vista dell’attore vada allenata, così come dovrebbe essere esercitato quotidianamente il valore della Memoria, soprattutto per i giovani come me che sono chiamati indispensabilmente a conoscere quanto sia effettivamente accaduto.

Bisogna leggere, informarsi, sapere che per poter andare avanti, per poter essere nel presente e muovere i passi verso il futuro, occorre essere ancorati ad una solida Memoria, a una solida piattaforma di valori umani.

Bruno, direi che siamo giunti ai saluti, hai altri appuntamenti artistici da ricordare?

A parte i due spettacoli che abbiamo già citato, tengo a ricordare la data del 7 novembre, in quanto curerò il reading del libro ‘Shoah – La cintura del Male‘, nella sala stampa Nassiyria, di Palazzo Madama, n. 11, al Senato della Repubblica.

L’agenda di Bruno Petrosino è particolarmente ricca di eventi e impegni, e noi di ExPartibus non possiamo che augurargli ogni bene per i suoi lavori artistici e professionali.

Ad maiora semper!

Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".

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