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Intervista al fantastico duo EbbaneSis

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EbbaneSis - Foto Lino Verdicchio


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Viviana e Serena tra progetti realizzati e sogni futuri in attesa dell’imminente lancio del secondo disco ‘Transleit’

Oggi vi presento due simpaticissime donne, Viviana Cangiano e Serena Pisa, che insieme sono diventate il duo EbbaneSis. La loro solarità e determinazione, insieme alle splendide doti canore, le hanno portate, nel giro di pochi anni, al meritato successo.

Chiunque le abbia ascoltate non può non manifestare meraviglia ed emozioni positive per il loro modo unico e originale di proporsi al pubblico.
Averle intervistate è stato un momento davvero piacevole.

Viviana e Serena, come nasce il vostro progetto?

Non nasce come un vero e proprio progetto, lo è diventato. A noi piace giocare con la musica in questo modo da anni. Quasi tre anni fa, sui nostri profili social personali, pubblicammo un video in cui cantavamo insieme, che ebbe molto successo e quindi creammo la nostra pagina social.
Il nostro giocare con la musica si è trasformato nel tempo in un vero e proprio progetto musicale, con varie evoluzioni finora.

Come vi siete conosciute e come vivete questo vostro successo dal web allo spettacolo?

Ci siamo conosciute anni fa al liceo e, pur essendo in due classi diverse, frequentavamo lo stesso laboratorio tenuto dalla bravissima attrice, regista e drammaturga Lucia Stefanelli Cervelli.
Poi le nostre strade si sono divise: Serena ha continuato a studiare con la professoressa Stefanelli Cervelli, Viviana ha seguito il laboratorio teatrale permanente al Teatro Elicantropo di Carlo Cerciello.

Qualche anno dopo la fine del liceo, avendo entrambe intrapreso la strada della musica e del teatro, ci siamo incontrate di nuovo per alcuni progetti teatrali, tra noi si è creato subito un feeling umano, un’amicizia che dura ormai da 10 anni, scoprendo così di avere gli stessi gusti musicali ma soprattutto di avere due voci che stanno bene insieme.

Essendo questo il nostro mestiere da sempre, è il nostro progetto che è andato dal palco al web e non il contrario. Una bella soddisfazione perché i nostri follower si sono trasformati in fan e in pubblico pagante ai nostri live show.

Quali sono i vostri progetti futuri, quali i vostri desideri?

Il 24 gennaio, ore 18:00, presenteremo il nostro secondo disco, ‘Transleit’, all’Auditorium Novecento Napoli, che poi è il luogo in cui lo abbiamo registrato, con Bruno Savino, produttore discografico dell’etichetta SoundFly, e Fabrizio Piccolo. Moderatore sarà Luca Iavarone di Fanpage.

Si tratta di una raccolta di dieci brani tradotti da noi in napoletano, lingua arcinota in tutto il mondo, con una tradizione musicale e culturale secolare, che vogliamo contribuire a valorizzare non alterando il senso originario con cui sono stati scritti. Saranno canzoni di Michael Jackson, Freddie Mercury, Lucio Dalla. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, quindi vi aspettiamo numerosi.

Dato che sia ‘SerenVivity’ che ‘Transleit’ sono dischi contenenti cover, ne abbiamo in programma uno nuovo composto di soli inediti, qualcuno scritto dai noi, altri invece, sono preziosi regali di amici autori e compositori.

I desideri sono tanti, uno di questi è continuare a vivere del nostro mestiere, soprattutto con un progetto che nasce dalle nostre mani. Non c’è cosa più soddisfacente.

Oltre alla musica, com’è la vostra vita quotidiana?

Si continua a lavorare anche quando non si sta sul palco, è un lavoro che ti assorbe completamente, è vietato fermarsi. Essere artista significa esserlo nella vita, sempre.

Lavoriamo alla pagina Facebook, cerchiamo di essere più presenti possibile con chi ci segue, oppure ci facciamo venire altre idee in mente.

Abbiamo anche impegni cinematografici, musicali e teatrali individualmente.

Ma se non abbiamo proprio nulla da fare, ci piace andare a fare shopping.

Come nasce il nome EbbaneSis?

Proviene dalla Parlesia, un linguaggio in codice dei posteggiatori dell’epoca che poi è diventato il linguaggio segreto di tutti gli artisti e non solo.

Volevamo rifarci a qualcosa di tradizionale, ma allo stesso tempo moderno e tra tutte le parole di questo enorme vocabolario ci piaceva ‘E ‘bbane’ che viene ad essere la paga dell’artista a fine serata.

Seguito da Sis, diminutivo di ‘sister’, perché pur essendo soltanto amiche, abbiamo un rapporto fraterno.

Avete avuto un grande successo con tante canzoni, una di queste, ‘Bohemian Rhapsody’, ha avuto due milioni di visualizzazioni in soli due giorni.

Sì, proprio qualche giorno fa, il 15 gennaio, è ricorso un anno dalla pubblicazione di questo brano tradotto in napoletano.

Ci ha portato tantissime soddisfazioni, è diventato il nostro portafortuna, e nonostante il fatto che per alcuni è sembrata una follia, ha avuto molto successo.

D’altronde la musica e l’arte in generale, per noi, sono sinonimo di libertà.

Quali sono gli artisti e le canzoni che più amate rappresentare?

Entrambe proveniamo da una cultura classica, popolare, dal repertorio classico del periodo d’oro, ma anche di un periodo precedente, quello del ‘600 e ‘700 e quindi da un repertorio di Villanelle.

Se però vogliamo fare una distinzione: Viviana ha un retaggio anche pop inglese, pop italiano, Serena, invece, un retaggio maggiormente popolare, classico. Queste differenze, si sono ben amalgamate tra loro e sono poi diventate caratteristiche molto presenti all’interno del duo. Sostanzialmente, però, abbiamo gli stessi gusti, conosciamo lo stesso repertorio e sicuramente Serena non disdegna per niente il genere pop, anzi.

Avete in programmazione degli eventi? Se sì, quali?

Per adesso no. Abbiamo avuto un 2019 molto ricco di impegni, un dicembre pienissimo, e per adesso un pizzico di pausa ci sta bene prima di affrontare un 2020 molto più che intenso. Per adesso ci stiamo dedicando singolarmente allo stesso lavoro e poi saremo protagoniste di un’opera di Mozart per la regia musicale di Mario Tronco e l’Orchestra di Piazza Vittorio che vedrà coinvolti anche un regista teatrale ed altri interpreti.  Siamo terribilmente impaurite, ma non vediamo l’ora.

Foto Lino Verdicchio

Autore Maria Filomena Cirillo

Maria Filomena Cirillo, nata a San Paolo del Brasile, vive in provincia di Napoli, dopo aver abitato per anni sul lago di Como. Il suo cammino spirituale è caratterizzato dalla ricerca continua dell'essenza di ciò che si è, attraverso lo studio della filosofia vedantica, le discipline orientali di meditazione e l'incontro con i Maestri che hanno "iniziato" il suo percorso. Tra Materia e Spirito. Giornalista pubblicista, laureata in Scienze Olistiche, Master Reiki, Consulente PNF, tecniche meditative e studi di discipline orientali. Conduttrice di training autogeno e studi di autostima e ricerca interiore. Aromaterapista ed esperta di massaggio aromaterapico.