Da Stefano Delle Cave un’originale opera prima con una malinconica melodia di sottofondo: Intercity.
Titolo: Intercity
Autore: Stefano Delle Cave
Editore: Europa Edizioni
Collana: EDIFICARE UNIVERSI
Prezzo: 12.90 Euro
Genere: Narrativa
Pagine: 136
Un treno, un intercity per la precisione, come metafora della vita, un luogo non luogo dove si intrecciano storie diverse e fondamentalmente tematiche sociali ed esistenziali importanti.
Come si legge nell’ultima di copertina “La vita è come un treno che sfreccia a velocità folle sulle rotaie, impossibile da fermare. Per quanto tu sappia dove devi scendere, non puoi immaginare cosa troverai all’arrivo, né se ci saranno imprevisti a sbarrarti la strada”.
I protagonisti sono persone comuni, quelle che potremmo incontrare nel vagone di un Intercity, appunto, degli antieroi, anche se fondamentalmente unici per alcuni versi, e vengono sapientemente tratteggiati dall’autore, che ne delinea in modo chiaro e coerente le sfumature psicologiche, i tratti caratteriali.
In “Intercity” troviamo anche una fine e precisa analisi sociale, che tocca problematiche attuali e scottanti. Quella del confronto-scontro tra religioni, come nel caso di Saverio, sposato ad una ragazza musulmana, da cui ha anche avuto una figlia, e costretto ad affrontare tutte le resistenze della famiglia di lei che lo portano all’impossibilità di vedere le donne della sua vita.
Quella dell’immigrazione clandestina, illustrata attraverso le vicissitudini di Samuj, con ambizioni da musicista, che per provare a giocarsi le proprie carte affronta un viaggio della speranza e della disperazione, prima attraverso il deserto, poi su una carretta dei mari.
Quella dello show business, visto attraverso gli occhi di Elena, bellissima ragazza di buona famiglia, che incontra l’amore e crede di averlo perso per le mire di un agente senza scrupoli interessato solo al suo corpo.
L’omosessualità, quella di Giancarlo, rampollo di una potente famiglia di banchieri ed imprigionato nella gabbia dorata di una vita che non sente sua.
La crisi economica, che costringe Franco, un piccolo imprenditore, a prendere in considerazione la possibilità di vendere l’azienda in cui aveva investito tutta la sua esistenza, per non essere travolto dai debiti.
Il filo conduttore di “Intercity” è quello della musica. Ognuno di loro suona uno strumento o canta. Si tratta di un’ulteriore passione sacrificata; per inseguire altro o semplicemente perché la vita li ha costretti a mettere da parte sogni ed ambizioni.
Una musica che pervade tutte le storie che si intrecciano in “Intercity”, che le permea di un sottofondo di tenera e struggente malinconia che accompagna il lettore in tutto il percorso narrativo.
Delle Cave nel suo romanzo porta Saverio, Samuj, Giancarlo, Franco ed Elena ad incontrarsi e conoscersi in una situazione surreale e onirica, bloccati in mezzo al nulla, con il treno intercity in cui viaggiavano disperso, in attesa di soccorsi che ad un certo punto sembra non arriveranno mai.
Le tracce individuali delle loro ‘musiche’ diventano melodia di gruppo; le singole unicità si fondono in un ensemble che simbolicamente afferma che si può non essere soli anche grazie a chi, apparentemente, è uno sconosciuto.
Non sveliamo l’intenso finale di “Intercity”, che apre alla speranza, per non privare chi vorrà leggerlo del piacere di scoprire da solo cosa riserva il giovane scrittore alle sue ‘maschere’.
In definitiva un’opera che fa riflettere, emoziona, che si lascia leggere d’un fiato, perché no, da rileggere, per coglierne sfaccettature che potrebbero essere sfuggite la prima volta.
Autore Pietro Riccio
Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.