Home Territorio Incontro beni UNESCO chiude I Rassegna Patrimonio Immateriale Campania

Incontro beni UNESCO chiude I Rassegna Patrimonio Immateriale Campania

486
I Rassegna Patrimonio Immateriale Campania


Download PDF

Il 3 dicembre al NEXT di Capaccio Paestum (SA) si conclude l’evento di tre giorni per conoscere le pratiche tradizionali connesse a saperi, celebrazioni, espressioni e cultura agro-alimentare iscritte all’IPIC, l’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano

Riceviamo e pubblichiamo.

A vent’anni dalla Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, Parigi, 17 ottobre 2003, la Regione Campania lancia la candidatura di nuovi beni legati ad antiche tradizioni.

Il tema sarà oggetto dell’incontro in programma domani al NEXT, Nuova Esposizione Ex Tabacchificio, di Capaccio Paestum (SA), a conclusione della Prima Rassegna del Patrimonio Immateriale della Campania, 1° – 3 dicembre, l’evento di tre giorni – unico nel suo genere – per conoscere il patrimonio culturale immateriale campano con le sue pratiche tradizionali connesse ai saperi, produzioni artistiche e artigianali, alle celebrazioni, riti e feste, alle espressioni, musiche, mezzi espressivi, performance artistiche, e alla cultura agro-alimentare, pratiche rurali, gastronomiche ed enologiche, che rendono straordinaria la Campania.

Alla sessione intitolata ‘Il Patrimonio Culturale Immateriale a vent’anni dalla Convenzione UNESCO: Scenari internazionali e nazionali’, parteciperanno Mariassunta Peci, Ministero della Cultura, Pier Luigi Petrillo Cattedra UNESCO Unitelma Sapienza, Sergio Miccu, Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Antonio Pace, Verace Pizza Napoletana, Alfonso Pecoraro Scanio, Fondazione UniVerde, Maurizio Di Stefano, Icomos Italia, Gennaro Cuccurullo e Giuseppe Parente, Presidente UNI IN STRADA e Sindaco di Bellosguardo, Dieta mediterranea, Patrizia Nardi, Referente dell’elemento Rete delle Feste delle Grandi Macchine a spalla Italiane, Marina Fumo, L’arte dei Muretti a secco, Antonella Brancadoro, Associazione nazionale Città del Tartufo, introdotti da Elisabetta Moro, professore di Antropologia culturale all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Modera il giornalista Luciano Pignataro.

Durante il dibattito verrà dato ampio spazio anche ai beni immateriali già riconosciuti e iscritti nella lista del Patrimonio Immateriale UNESCO: la Dieta Mediterranea, stile alimentare sano e ricco di gusto, l’Arte del pizzaiuolo napoletano, sapienza da cui è nato un piatto – simbolo conosciuto in tutto il mondo, la Transumanza, cammino che unisce da secoli uomo e natura, i Gigli di Nola, macchine da festa che celebrano la devozione popolare, e l’Arte dei muretti a secco, perizia dell’uomo per coltivare la terra.

Sono questi i cinque beni della Campania.
Concluderanno i lavori i componenti del Comitato Regionale IPIC, Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano: Nadia Murolo, dirigente Ufficio Promozione e Valorizzazione dei Beni Culturali della Regione Campania, Rosanna Alaggio, professore di Storia Medievale all’Università degli Studi del Molise, Enrica Amaturo, professore di Sociologia all’Università degli studi di Napoli Federico II, Maria D’Ambrosio, professore di Pedagogia Generale e Sociale all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Marino Niola, professore di Antropologia dei Simboli all’Università di Napoli SOB, Alessandro Zagarella, professore di Diritto comparato dei gruppi di pressione e Teoria e tecniche del lobbying all’Università degli studi di Roma Unitelma Sapienza.

In contemporanea, nell’area polifunzionale è in programma un’esibizione delle bande musicali di Canta, suona e cammina, progetto che attraverso le parrocchie coinvolge i giovani provenienti dai quartieri con criticità sociali o a rischio di evasione scolastica, realizzata nell’ambito della DGR 566/2021, Musica nei luoghi sacri 2022/2023.

150 ragazzi suoneranno brani della tradizione musicale della Canzone napoletana e del Natale presso l’area spettacolo all’interno dello spazio espositivo. Dalle ore 11:00 alle 13:00, infine, in scena le performance artistiche afferenti alle varie pratiche tradizionali.

Promossa dalla Regione Campania in applicazione dell’articolo 28 della legge regionale 29 dicembre 2022, n. 18, ‘Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2023-2025 della Regione Campania – Legge di stabilità regionale 2023’, e con un cofinanziamento sui Fondi POC 2014-2020, organizzata in collaborazione con la Scabec – Società Campana Beni Culturali in partnership con il Comune di Capaccio Paestum, il progetto Canta, suona e cammina e campania>artecard, la Prima Rassegna del Patrimonio Immateriale della Campania ha presentato ieri al pubblico il Catalogo del Patrimonio Immateriale della Campania, 272 pagine, in lingua italiana e inglese, un volume indispensabile per conoscere le circa 100 pratiche tradizionali iscritte all’IPIC, uno strumento necessario non solo ai fini del riconoscimento UNESCO ma anche per il cosiddetto ‘turismo delle radici’: ci sono 80 milioni di italiani all’estero che rappresentano un potenziale enorme per riallacciare storie, legami e conoscenza.

Alla inaugurazione di ieri, 1° dicembre, hanno partecipato, Franco Alfieri, Sindaco di Capaccio Paestum e Presidente della Provincia di Salerno, Nino Laspina, Presidente UNPLI nazionale, Franco Picarone, Presidente Commissione Bilancio Regione Campania, Rosanna Romano, Direttore Generale per le Politiche Culturale e il Turismo della Regione Campania, Tiziana D’Angelo, Direttore Parco Archeologico di Paestum e Velia.

Attraverso oltre 70 stand espositivi, dibattiti, incontri, laboratori, dimostrazioni, degustazioni, performance e concerti, l’evento ospita rappresentanti delle istituzioni regionali e locali, docenti universitari ed esperti, nonché i delegati delle comunità del patrimonio immateriale e del mondo scolastico.

L’accesso alla Rassegna è gratuito su prenotazione. Sarà possibile prenotarsi attraverso il sito web www.patrimonioimmaterialecampano.it o direttamente all’ingresso del NEXT di Capaccio Paestum.