In mostra dall’8 giugno al 29 luglio al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Riceviamo e pubblichiamo.
Una retrospettiva di Aron Demetz (Vipiteno, 1972) la mostra a cura di Alessandro Romanini inaugurata il 7 giugno al MANN alla presenza del direttore Giulierini. L’artista altoatesino – tra i maggiori rappresentanti della scultura italiana – con ‘Autarchia’ ripercorre la ricerca che dal 2004 ad oggi, lo ha posto in dialogo con la tradizione classica. Le opere sono presentate con impianto installativo ed offrono al visitatore la lettura contemporanea di Demetz di quei valori simbolo di un’arte senza tempo.
La mostra è stata introdotta dalle parole di Paolo Giulierini, direttore del MANN:
Cos’è contemporaneo? Nulla, ognuno è espressione del proprio tempo e ognuno, soprattutto il contemporaneo, si incardina sul mondo antico, ed a volte è esso stesso la chiave di lettura proprio delle statue antiche.
Questa mostra nobilita in modo veramente efficace tutto il museo. Io credo che venga fuori un’idea di fondo da queste opere, sia da quelle antiche che da quelle moderne: il tema della Umanità.
La presenza cioè dell’uomo artista – di colui che realizza l’opera – e la vicenda umana che traspare dalle opere, che a volte esprimono serenità, a volte esprimono angoscia, a volte esprimono una lotta continua con il mondo circostante. Una lotta che c’è sempre stata, anche nel periodo antico. E quindi, come spesso dico, dobbiamo toglierci l’idea che esista un antico ed un contemporaneo.
In concomitanza con l’inaugurazione, anche l’uscita del catalogo edito dalla Prestel, il cui testo critico è firmato dal curatore Alessandro Romanini:
Aron Demetz con questa mostra corona il sogno di mettere in sinergia le due istanze che hanno alimentato il suo percorso artistico sin dai tempi della sua formazione, dialogando in tutto la sua produzione plastica: l’osservazione analitica delle opere classiche e quella partecipata dei materiali plastici.
Un duplice sentimento assale l’artista che si accinge a contemplare ed esaminare le sculture dislocate all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Una coppia di sensazioni pervasive raggelanti, di fronte a quelle opere da cui tutta la storia e le infinite soluzioni formali, tecniche ed etiche dell’arte, sembrano scaturire, “da cui tutti noi artisti sentiamo di provenire” – come afferma l’artista stesso.
Una decina sono le opere realizzate appositamente per ‘occasione di questa mostra.
Nella figura umana a grandezza naturale ‘Senza Titolo’, che emerge da un tronco di legno di noce, l’artista si interroga sulla posizione spazio temporale che la ricerca contemporanea occupa nel confronto con la distanza classica. La risposta di Demetz offre allo spettatore una bussola per non perdersi e non sentirsi schiacciato dall’autorialità di tali canoni estetici. Nel gruppo dei dettagli in gesso del 2018 lo scultore intimamente ripercorre le emozioni neoclassiche della fascinazione che il reperto – il frammento giunto a noi in una dimensione di incompletezza – ci rende con un nuovo approccio di originalità.
Il percorso continua, somministrato con equilibrio, nelle varie sale che partecipano a questo gioco di rimandi: circa trenta opere raccontano la ricerca artistica dell’artista.
Si parte dal gruppo scultoreo ‘San Filippo Neri’ (2004) in cui evidente era il richiamo ad una spiritualità intima ed al contempo esplicita, passando per il periodo delle resine del 2009, anno di partecipazione alla LIII Biennale di Venezia, fino al gruppo ‘Autarchia’, appunto, realizzato in cera refrattaria a partire dal 2016 e che caratterizza la direzione attuale dell’opera di Demetz.
La sperimentazione dei materiali, in accordo con la poetica autarchica per la quale l’artista si pone in una posizione collaborativa con la materia, è la costante che emerge nella sua omogeneità ripercorrendo a ritroso, grazie a questa imponente mostra, tutta l’opera di Demetz.
Legno, legno carbonizzato, resine, vetro soffiato, argilla, gesso. Cosa rende contemporanea oggi la ricerca? La possibilità di dialogare con canoni eterni attraverso l’infinità di tecniche che ci offre il mondo post-industriale, sembra suggerire l’opera di Demetz.
Biografia:
Aron Demetz nasce nel 1972 a Vipiteno, vive e lavora in Selva Gardena (BZ).
Ha frequentato l’istituto d’arte di Selva Val Gardena e l’Accademia di Belle Arti di Norimberga. Dal 2010 al 2013 ha insegnato scultura all’Accademia delle Belle Arti di Carrara.
Espone da oltre vent’anni in tutto il mondo, tra le più rilevanti segnaliamo la partecipazione alla 53° Biennale di Venezia, e le mostre al PAC di Milano, al MACRO di Roma, all’Arp Museum di Rolandseck (Germania). Le sue opere sono in collezioni sia pubbliche che private, tra le quali: Senato della Repubblica (Palazzo Madama, Roma) e Regione Trentino Alto Adige.
Mostre personali selezionate:
2017: Opening Contemporary, Galleria Davide Paludetto, Torino
2016: Asian Museum of Modern Art, a cura di Sunny Chou, Taichung, Taiwan
Malström, Oxholm Gallery, Kopenhagen
Aron Demetz, a cura di Davide Paludetto, Castello di Rivara, Rivara (TO)
2015: AraCor l’eco della cenere, a cura di Edoardo Miery Teran, Terreno Baldio Arte Mexico
2014: I AM, a cura di Jutta Mattern, at Arp Museum, Rolandseck
2013: Keimzeit, a cura di Alessandro Riva, Barbara Paci Galleria d’Arte, Pietrasanta
2012: Aron Demetz: Il Radicante, a cura di Davide Pairone, MACRO Mattatoio Pelanda, Roma
2011: La Natura Umana, a cura di Wolfgang Haas, Galerie Cast Your Art, Wien
Gallery Goethe, a cura di Danilo Eccher, Bolzano
Solide Fragilità, a cura di Luca Beatrice, Villa Bottini, Lucca
2010: Hydriditat, Galleria Artdepot, Innsbruck
2008: Aron Demetz, a cura di Danilo Eccher, PAC Milano
2004: Aron Demetz, a cura di Vittorio Sgarbi, ex Chiesa di San Filippo Neri, Roma
Opere in collezioni pubbliche:
– Museo Daez-Centrum, Lichtenstein Germania
– Museo Trautmannsdorff, Merano
– Museo Omero, Ancona
– Museo Ladin San Martin De Tor, Bolzano
– Museum Tirol Panorama, Innsbruck
– Museum Beelden Aan Zee, Den Haag, Olanda
– Museum Hans Arp, Rolandseck Germania
– Museum Artcenter Hugo Voeten, Herentals Belgio
– Fondazione Michetti, Francavilla Al Mare
– Fondazione Waf, Rovereto
– Fondazione Fendi, Roma
– Fondazione Barth, Bressanone
– Senato Della Repubblica, Palazzo Madama Roma
– Regione Trentino Alto Adige
– Nuovo Cimitero Di Jesi
Aron Demetz – Autarchia
A cura di Alessandro Romanini
www.arondemetz.it
MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Napoli, Piazza Museo 19
www.museoarcheologiconapoli.it
8 giugno – 29 luglio 2018
Aperto dal mercoledì al lunedì
Dalle ore 9:00 alle 19:30