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Inaugurata a Palazzo Pirelli la mostra su Armida Barelli

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mostra su Armida Barelli


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Visitabile fino al 13 maggio

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

È stata inaugurata oggi, 3 maggio, a Palazzo Pirelli la mostra ‘Armida Barelli. Nulla sarebbe stato possibile senza di lei’, promossa dal Consiglio regionale della Lombardia in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e con l’Istituto Toniolo.

Ha dichiarato intervenendo all’inaugurazione il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia:

Armida Barelli era una donna che perseguiva i suoi compiti con fermezza, impegno, piena di fiducia verso il prossimo. È stata uno straordinario esempio di emancipazione femminile per milioni di donne del suo tempo, che in lei si sono riconosciute.

Nell’immediato dopoguerra si è dedicata con forza anche all’impegno politico, dando un contributo importante all’ingresso di altre donne in politica, in particolare nelle file della Democrazia Cristiana.

La mostra a Palazzo Pirelli è l’occasione per conoscere la grandezza di questa donna che ha incarnato il pragmatismo e lo spirito intraprendente lombardo, tipico della borghesia più illuminata.

Ha aggiunto la Presidente del Consiglio Pari opportunità:

Armida Barelli è una delle figure femminili più importanti del ‘900 italiano anche grazie alla sua capacità di uscire dagli schemi del tempo mettendo a frutto le molte soft skills di cui era dotata, a partire dalla sua straordinaria capacità di interpretare la realtà.

Una figura di grande testimonianza ed esempio per tutti. È stata una vera appassionata di Cristo, un «cuore inquieto» che con estrema concretezza ha trasformato il suo grande amore per la vita in opere di bene. Come quella dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

All’inaugurazione è intervenuto anche l’Arcivescovo di Milano e Presidente dell’Istituto Toniolo mons. Mario Delpini:

La città smemorata, la città distratta, la città frettolosa presenta una emotività fragile: basta una notizia per spaventarla, basta niente per entusiasmarla. Ogni silenzio, ogni imprevisto, ogni allarme seminano angoscia.

La storia di una ragazza, di una donna che ha vissuto sotto una dittatura, che ha attraversato gli anni di una guerra tremenda, che ha sperimentato l’inerzia rassegnata delle donne del suo tempo può essere istruttiva. La beata Armida ha saputo contagiare moltitudini di ragazze con la testimonianza della sua fede, con l’ardore della sua passione, con la fermezza delle sue scelte.

La presenza delle donne cattoliche italiane in ambito ecclesiale, sociale, culturale, politico deve molto a questa ragazza di buona famiglia di Milano.

Chi sa che cosa hanno in mente le ragazze che oggi vivono e studiano a Milano? Se posso osare un consiglio, io suggerirei: cercate di conoscere Armida Barelli come una “sorella maggiore”. La mostra disponibile nel Palazzo del Consiglio regionale potrebbe servire.

Ha dichiarato la Pro-Rettore vicario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Antonella Sciarrone Alibrandi:

Per l’Università Cattolica del Sacro Cuore Armida Barelli è stata una figura decisiva per l’Ateneo non solo nella sua fase fondativa ma anche lungo i successivi anni di sviluppo. È stata una delle figure femminili più rilevanti nel contesto culturale dell’Italia del primo ‘900, capace di leggere il suo tempo e nello stesso momento di avere una visione del futuro.

Non vincolata dagli schemi sociali dell’epoca e ricca della virtù ampia del coraggio, la Barelli non si sentiva un’intellettuale ma era fermamente convinta della urgente necessità di dare vita a un ambiente formativo in cui si potesse creare cultura a partire dall’antropologia cristiana, contribuendo ad elaborare un pensiero in grado di interpretare la società.

Realizzata in occasione della beatificazione e canonizzazione di Armida Barelli avvenuta sabato scorso nel Duomo di Milano, l’esposizione illustra la vita della cofondatrice dell’Università Cattolica di Milano dall’infanzia fino alla morte attraverso testi, fotografie d’epoca e illustrazioni illustrati in 16 pannelli.

L’esposizione, illustrata dal Direttore dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico Mario Romani Aldo Carera, è ispirata alla Graphic Novel ideata da Tiziana Ferrario con sceneggiature e illustrazioni di Giancarlo Ascari e Pia Valentinis per Franco Cosimo Panini editore.

All’inaugurazione hanno partecipato anche il Vice Presidente del Consiglio regionale, il Presidente di Regione Lombardia, alcuni Consiglieri e Assessori regionali e Savina Barelli nipote della nuova beata ambrosiana.

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico fino al 13 maggio con i seguenti orari: lunedì – giovedì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 17:30, ultimo ingresso 12:30 – 16:30, venerdì dalle 9:30 alle 13:30, ultimo ingresso 12:30.

Info sul sito www.consiglio.regione.lombardia.it

Armida Barelli (Milano 1882 – 1952) è stata un’educatrice italiana, cofondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dirigente dell’Azione Cattolica Italiana, cofondatrice delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo e cofondatrice dell’Opera della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo.

Il 20 febbraio 2021, Papa Francesco le riconosce il miracolo di guarigione di una donna in seguito a un gravissimo incidente stradale nel 1989 in Toscana.