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‘In nome del padre’, di Massimiliano Amatucci

'In nome del padre' di Massimiliano Amatucci


Autore: Massimiliano Amatucci
Editore: Kairós Edizioni 2019
Collana: Maigret
Pagine: 128
Prezzo: €15,00
Formato: 15X21
Copertina: Con alette
ISBN: 9788832297089

Una corsa contro il tempo tra Napoli, Londra e Parigi per sventare un attentato terroristico orchestrato negli Champs Elysées contro il Sommo Pontefice. Il racconto di un uomo e di una donna che ricevono improvvisamente dalla rete di spionaggio del Vaticano l’incarico di incontrarsi a Londra per comprendere i piani di una pericolosa cellula fondamentalista di matrice islamica, pronta a tutto pur di combattere gli infedeli occidentali.

Un folle inseguimento che dalla capitale britannica passa per il canale della Manica fino ad arrivare in una Parigi piena di segreti, dove ad aspettarli ci saranno uomini capaci di tutto per raggiungere il loro piano omicida. È questa la storia su cui si tessono le fila del libro ‘In nome del padre’, ultimo lavoro letterario dello scrittore e avvocato campano Massimiliano Amatucci, edito per Kairos Edizioni.

Amatucci riesce a creare un thriller d’azione con una sapiente costruzione narrativa partendo da un racconto in medias res, nel quale i due protagonisti, Vic e Jo, già si trovano ad essere allertati dai Servizi Segreti del piano terroristico e per questo in viaggio verso Londra, dove attualmente risiedono i presunti attentatori.

Attraverso questo espediente narrativo, Amatucci riesce a catalizzare l’attenzione del lettore, con una graduale decodifica dei protagonisti che solo quando arriveranno a destinazione riusciranno a comprendere la reale pericolosità dell’atto criminoso che la cellula londinese sta escogitando. È a partire da questo momento che il libro incalza verso una narrazione che si fa sempre più frenetica, portando la storia ad un ritmo esaltante per chi legge.

Dice l’autore:

L’idea è di innescare una sorta di effetto valanga, per cui i primi capitoli potrebbero scivolare più lentamente, mentre andando più avanti il racconto prende velocità, arrivando gradualmente a travolgere il lettore.

Vic e Jo sono i due personaggi principali del racconto, il primo monaco francescano anche se proveniente da una rigida formazione nella marina militare, la seconda cresciuta in un orfanotrofio per poi cominciare a lavorare per il Vaticano.

I due saranno incaricati dai Servizi della Santa Sede di sventare l’attacco terroristico.

Continua Amatucci:

Per il protagonista Vic, mi intrigava l’idea di un francescano che fosse anche la punta di diamante dei Servizi Segreti vaticani, ma per renderlo credibile e per farne un eroe – tutto sommato positivo – ho avuto la necessità di costruire una figura complessa, dal passato travagliato e in costante conflitto con so stesso.

Jo nasce dal pensiero di una figura femminile laica, eppure fortemente legata al mondo cattolico, che potesse essere un’ideale compagna d’avventura per Vic. Ma volevo anche fosse per lui una forte tentazione, in grado di metterne in discussione alcune certezze.

Si tratta, allo stesso tempo, di una figura femminile intraprendente e decisa, in cui credo si possa riconoscere la gran parte delle donne di oggi. Essendo però meno preparata di Vic ad affrontare la missione che le viene affidata, rappresenta anche un punto debole per l’efficiente macchina da guerra incarnata dal protagonista, rendendo la storia più avvincente.

Quello che si apprezza maggiormente in questo libro, è la capacità di Amatucci di raccontare, dietro la storia dell’attentato terroristico, una vera e propria guerra secolare tra religioni e civiltà, in quell’eterna contrapposizione che vede nel fanatismo religioso la guerra agli infedeli, prima incarnata dai cristiani per poi essere proseguita dal fondamentalismo di matrice islamica.

Emblematica, in tal senso, la riflessione di Vic alla fine del racconto parlando di “visioni del mondo opposte” che si scontrano ancora una volta

da antichi rancori e da nuovi meschini interessi, opportunamente strumentalizzati dai soliti burattinai che, da sempre, sapevano sempre manipolare la profonda condizione dei loro proseliti di essere nel giusto.

È nella riflessione del protagonista che si comprende che la guerra tra religioni non ha né vincitori né vinti, in cerca di una giustizia religiosa che attraverso la violenza non fa altro che mietere vittime in ragione di chissà quale logica meramente umana, e per nulla divina.

Spiega Amatucci:

La mia interpretazione dell’attuale situazione geopolitica e dello scontro tra contrapposte visioni del mondo, che è tuttora in atto, tiene conto della necessità di una profonda autocritica del punto di vista occidentale e di una messa in discussione di alcune delle nostre certezze.

I protagonisti del mio romanzo sono per forza di cose sia cattolici che occidentali, ma non per questo rappresentano il bene assoluto.

Mi è sembrato indispensabile tracciare luci e ombre di entrambe le fazioni in conflitto che, nel mio romanzo come spesso nella realtà, combattono ciascuna in nome del proprio Dio, evitando di confondere il pensiero antagonista con il male assoluto.

‘In nome del padre’ è un thriller che tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, attraverso stile narrativo incalzante, convincente e appassionante. Con un finale che lascia il lettore con il fiato sospeso.

Seguirà una nuova avventura per Vic, il frate francescano protagonista della storia?

Nella mia idea iniziale, avendo già scritto due capitoli di una serie poliziesca, questo romanzo doveva rappresentare un momento diverso e autoconclusivo del mio percorso di scrittura. Tuttavia, ho finito per affezionarmi ai personaggi che l’attraversano e ho trovato il genere della spy story – che rientra nella più ampia categoria del thriller – forse ancor più aderente al mio stile e al mio gusto rispetto al noir, a cui mi ero legato con i precedenti libri.

Credo che ci sia ancora da dire molto sull’argomento al centro di questa storia. Per tale ragione, poco prima che venisse pubblicato, ho deciso di aggiungere un epilogo, inizialmente non previsto, lasciandomi la possibilità di dare un seguito a questa avventura.

Autore Francesco Gaudiosi

Francesco Gaudiosi è un dottorando in Diritto Internazionale all'Università della Campania "Luigi Vanvitelli". Insieme alla ricerca scientifica, porta avanti come giornalista pubblicista un blog teatrale intitolato "Il Corriere del Teatro", giornale di informazione teatrale che raccoglie tutte le recensioni da lui realizzate nelle recenti stagioni teatrali.

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