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Il vero Cinema non passa per l’Italia

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Premessa : Amo tantissimo andare al cinema, mi piace l’idea di masticare pop corn e di sputarli nel bicchiere ausiliario godendomi una bella pellicola. In Italia il comfort cinematografico è messo seriamente in secondo piano a mio avviso e le problematiche si sprecano. Vogliamo parlare del finto 3D che ci propinano in ogni occasione ? Okay gli occhialini in dotazione e tutto il resto ma si tratta comunque di un finto 3D . I cinema campani ad esempio. Siete convinti che ogni impiato filmico dei multisala campani disponga di un proiettore 3d a norma ? Certo che no . Il 3d che siamo abituati a vedere, è un geniale ( perché di geniale si tratta) esperimento che prevede l’incrocio dei fasci di due proiettori standard di cui uno posto lievemente più in alto dell’altro. Assieme a questa barbarie i normali occhialini stereografici ( tipo queli che uscivano dai fascicoli sui dinosauri negli anni novanta ) sembrano dare il meglio di loro ma i nostri occhi non sembrano pensarla alla stessa maniera. I danni a lungo termine agli occhi e l’incompatibilità delle lenti stereografiche sugli occhiali di chi già possiede problemi alla vista non si contano, per non parlare poi della qualità delle immagini che nelle panoramiche diventa scattosa e inguardabile. Ma attenzione acquistando un ticket non abbiamo buttato tutti i soldi solo per questa ragione.
Parliamo ora dell’incompetenza miserabile e dannata dei proiezionisti. Una sola cosa devono fare e la fanno anche male. Ieri ad esempio  sono andato al cinema e come in tante occasioni il proiezionista doveva essere  o morto o ubriaco in cabina. Succede troppo spesso. L’idea era di guardare Vita di Pi  (che consiglio a tutti ) che è girato in pellicola con rapporto di 1,85 : 1 . Sapete come me lo hanno propinato al cinema ? In un 4:3 letterbox lievemente più esteso negli angoli e oltretutto inclinato a destra con una convergenza insopportabile. Non se ne può più. E’ tutto fatto male dalle sale agli impianti, dai proiezionisti inetti ai vicini di poltrona che ti inquinano la magia del cinema coi loro cellulari che sembrano stelle cadenti nel buio della sala. Questi poi sono soltanto una parte dei problemi dei cinema qui intorno. Altra forma di problema non trascurabile : Il mercato del cinema commerciale italiano è quello che più snobba i film da mandare in sala se questi non promettono gli incassi di De Sica Junior. A me piace acquistare film, contribuire direttamente con il successo del cinema e con la sua riuscita (anche ) economica ma spesso non posso farlo.  Molte volte sono costretto ad attendere che qualche cristo di buona volontà racimoli  film stupendi magari norvegesi o islandesi  che l’Italia ha snobbato per il principio De Sica , ne inserisca i sottotitoli e che si prodighi a diffonderli illegalmente (ahimé) in rete. Ogni anno l’Italia si perde circa 150 potenziali capolavori cinematografici solo perchè il sistema economico dell’incasso  ha stabilito così.

Per non parlare poi dei film prodotti in Italia. Stendiamo un velo. Nel 2013 non ci saranno  film italiani in gara agli Academy Awards, sono pronto a scommetterci.

Siamo alla frutta, godiamoci le vituperevoli avventure di Ricky Menphis nei film idioti dei Vanzina ambientati in un’ America che dovrebbe sembrare vagamente quella di Todd Philips. Ma va*******o!

Un esempio di film rispettabilissimo che non vedremo nei nostri cinema

e un altro

altri che non abbiamo visto in passato

questo ha vinto un festival del cinema a Napoli ma non si è mai visto

questo almeno ci è giunto in Home Video

il seguente è di sicuro un bel film opera prima del figlio del maestro David Cronenberg. Arriverà nei cinema italiani ? Macché Sbaviamo pure sul trailer

eccetera eccetera

  Alfredo Amoroso II

Autore Alfredo Amoroso

Filmmaker tristemente specializzato in regia para-cinematografica con la sfortuna di vivere lontano troppe miglia dal Walk of Fame, si "accontenta" di essere considerato il genio incompreso della cinematografia nel luogo in cui vive. Tiene una rubrica sull'argomento nella quale sfoga tutta la sua ira e nella quale infila le nozioni e i consigli cinematografici che preferisce.