Site icon ExPartibus

Il teatro “clandestino” di Danilo Rovani

Baraccone Clandestino


Un’utopica baracca piena di artisti alla ricerca della felicità

La premessa è quanto mai attuale: il divieto assoluto, da parte dei “maiali” governanti di questa città immaginaria, di rappresentazione di qualsivoglia opera teatrale e musicale.

Divieto necessario per impedire il diffondersi di un virus pericoloso: la consapevolezza, la libertà, il pensiero che l’arte può infondere in chi la guarda, l’ascolta e la segue.

Per cui, un gruppo di artisti ben assortito di musicisti, cantanti, comici e danzatori, in maniera clandestina, rappresenta uno spettacolo di varietà ad un pubblico occasionale e, appunto, clandestinamente accorso.

Questo è

Baraccone Clandestino.
Scalcagnato viaggio nell’anima di commedianti afflitti.
Avanspettacolo di resistenza

Uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Danilo Rovani insieme all’attore Cosimo Alberti.

Scriverne non è semplice, lo confesso. ‘Baraccone’ per l’insieme di linguaggi contemporanei, amarcord, riscritture e rielaborazioni del glorioso avanspettacolo, meriterebbe un libro, per cui mi limiterò questa volta alla mia breve e umile opinione, seguendo un pensiero che diventa milioni di pensieri quando si assiste ad una rappresentazione del genere dal multiforme aspetto. Per cui andrò in ordine sparso.

La prima cosa che mi preme dire è che il teatro, a prescindere dal contenuto intellettuale e letterario di cui si possono riempire più o meno in buona fede le bocche degli attori, è e resta un’azione scenica legata alla capacità evocativa dell’interpretazione degli stessi.

Da capocomico, Rovani ha messo insieme una compagnia di altissima qualità, che, per uno spettacolo anarchico, irriverente ed indipendente come questo, non è affatto semplice.

In un teatro pamphlet come questo, sarebbe facile rievocare i classici, da Viviani a Petito, da Trilussa a Totò, passando per le avanguardie dadaiste degli anni 20 e il circo, caso per caso, ma mi sono ripromesso, per questo 2023, di non fare più paragoni e richiami al passato e di dare precedenza al contemporaneo e futuro, futuro di cui è pieno questo avanspettacolo.

I musicisti Anthony della Ragione, Pasquale Ruocco, Viviana Ulisse colonna sonora, di accompagnamento, di sostegno musicale dell’intera opera, sono apparsi affiatati e notevoli.

Le musiche originali di Ruocco sono state una piacevole sorpresa.

È pieno di testi e canzoni nuove scritte da Danilo Rovani, efficaci come gli originali riadattamenti tra cui spicca il ‘quadro’ del demone Bell Bell.

Federica Flibotto ha dato vita ad una anarchica ‘Carmela’ di notevole impatto, come lo è comunque in genere la sua recitazione.

Francesca Morgante, chiamata ad una prova totale come attrice e cantante, dimostra, ancora una volta, le sue capacità da performer.

Luca Lombardi e Cristian Luino sono presenze notevoli, ognuno per la sua parte, aggiungono carisma, dolcezza e poesia circense

Cosimo Alberti, poi, è un unicum. Contenitore di tradizione passata e futura, voce, corpo e istinto. Affinato dalle numerose collaborazioni, l’affiatamento tra Alberti e Rovani ormai è rodato.

I loro duetti sono proverbiali, comici al punto giusto sarebbero da esempio a molti “comici” provinciali che non hanno mai capito e forse nemmeno saputo, che per far ridere bisogna essere degli attori e non degli inutili “urlatori”, e che per essere e fare gli attori, bisogna passare per una lunga gavetta e non per la strada effimera dei vacui palcoscenici televisivi.

Ma tornando al principio, cioè a Danilo Rovani, il principio appunto di questo progetto, non si può evitare di sottolineare che, oltre che al regista e l’autore è soprattutto l’attore, come catalizzatore e captatore di tutte le istanze intese come aspirazioni di se stesso e degli altri, a farne diventare l’ormai maturo artista che è.

Il ‘Baraccone Clandestino’ è la prova provata che può esistere un teatro indipendente, che scioglie il nodo dalla tradizione, che pone gli artisti e non più solo i concetti al centro della scena, che dà spazio ad un mondo cangiante di cui tutti abbiamo bisogno e il merito è tutto di Rovani, insieme ad Alberti e al resto del gruppo, che ha saputo seguire l’ispirazione di una personalità davvero libera.

Autore Nicola Guarino

Nato a Napoli nel 1972, è diplomato all'Accademia napoletana d'arte drammatica e ha una qualifica di "Esperto in regia cinematografica e televisiva" rilasciata dalla Regione Campania. Si occupa di regia televisiva e cinematografica. Noto per il suo interesse per l'ufologia, è Socio Onorario del Centro Ufologico Nazionale, ne è stato consigliere, ricercatore e articolista.

Exit mobile version