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Il sistema non è malato, è proprio marcio

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Sistema


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Gentilissimi lettori,
ringrazio di vero cuore l’amica Lorenza Iuliano e il Direttore Pietro Riccio che mi hanno dato l’opportunità e l’onore di scrivere il mio primo articolo su questa bellissima e autorevole testata giornalistica.
Voglio in queste brevi – spero di essere sintetico, mi accusano di essere logorroico – parole solleticare il vostro senso critico e magari farne una discussione, usando la email del giornale potete, dunque, scrivermi e sarò ben lieto leggervi tutti e pubblicare le istanze che mi porgerete.

Ferma restando questo inciso, esprimo con grosso fastidio proprio il fatto che il “sistema” non ci vuole proprio bene e anzi ci prende addirittura in giro, deridendoci e facendoci proprio di tutto: dall’aumento spropositato dei beni di prima necessità a quelli di larga consumazione che galoppano al rialzo da sempre nonostante non ci sia alcun motivo seriamente plausibile se non l’arricchimento dei singoli, come per esempio il prezzo del barile del petrolio scende ma i carburanti salgono inesorabilmente, oppure che il grano aumenti perché c’è la guerra e allora ti domandi ma da quando l’Ucraina produceva grano o addirittura l’olio?

O da imporci i vaccini per il bene comune e oggi stanno uscendo fuori tra intercettazioni, talk show, articoli giornalistici, processi penali che questi erano tutti collusi, avevano e hanno conflitti d’interesse grossi quante montagne e ti minacciavano pure perché dovevi sottoporti ad una terapia genica sperimentale, tra l’altro l’ha affermato proprio il ‘dottorissimo’ Burioni.

Inoltre, oggi il più grosso responsabile mondiale indicato come filantropo Bill Gates ha fatto mea culpa candidamente affermandolo e esprimendosi che gli stessi “farmaci” siano dannosi più dello stesso virus, così, en passant, a mo’ di dire, eh beh abbiamo preso una tazza di caffè e ci siamo scottati le labbra, così senza avere alcun rispetto per le centinaia di migliaia di vittime avute per le scellerate cure come da protocollo che nulla avevano a che fare con la malattia e gli effetti avversi che si stanno subendo.

E poi… francamente non ce l’ho con tutti questi qui o con i rei che si sono macchiati di queste nefandezze, fa parte del gioco delle parti visti i grandissimi interessi che ci sono nel sottobosco della realtà che non ha nulla a che fare con la fantasia o la spettacolarizzazione dei media ma, di uno in particolare, il vero grande responsabile di tutto ciò è il solo Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella che doveva e aveva l’obbligo di vigilare e stare molto attento delle sorti della Nazione che rappresenta.

Sì! La colpa è sua, d’altronde egli è recidivo.

Lo ricordiamo quando era Ministro della Difesa, nel 1999, e vennero usate le armi ad uranio impoverito nella Guerra del Kossovo decimando per il tramite di tumori, quale reazione avversa, il contingente italiano che fu impiegato per questa operazione.

Ci sono state migliaia di militari morti di sofferenze nelle braccia dei loro cari e addirittura lo Stato non gli ha voluto manco fornire né i medicinali che servivano per curarli o quantomeno alleviarli, né riconoscere loro la causa di servizio o peggio ancora, risarcire i familiari dei de cuius.

Concludo con un racconto che mi vede interessato da vicino perché coinvolto un vecchio amico di papà che era Ammiraglio della Marina Militare andato in prepensionamento in relazione proprio a questi nefasti fatti.

Fu impiegato in Iraq, nella cosiddetta Guerra del Golfo, con la NATO ed era distante, in mare, a duemila chilometri da Kabul bombardandola dal suo cacciatorpediniere o qualcosa del genere battente bandiera italiana.

Era un giorno di autunno di anni fa e raccontava, a me giovanissimo curioso, questo pezzo d’uomo, alto, di bella presenza e dai modi eleganti, però smagrito, pallido in volto e con il contorno occhi molto arrossato e dagli occhi spenti, le mani affusolate, alle punte arrossite come se avesse geloni anche se faceva caldo, mi impressionò e sono immagini vivide e impresse nella mia memoria, dinanzi ad un caffè, che si sentiva tradito, sì tradito proprio da chi ci dovrebbe o l’avrebbe dovuto difenderlo, ecco le istituzioni di cui sopra, perché non si capacitava del fatto che, in primis, l’obbligarono a vaccinarsi per presunte malattie che avrebbe dovuto debellare precauzionalmente in quanto in quei territori iracheni vi fossero presumibilmente rare e pericolose?

Mi diceva sgomento, come fosse stato mai possibile, eventualmente essersi potuto contagiare visto che si trovasse così tanto lontano dalla capitale di Saddam?

Appunto fece l’esempio, calzante, come lui, nonostante fosse qui e il bersaglio in Germania essersi potuto mai ammalare?

Invece, dopo le suddette eiaculazioni, stesse proprio malissimo e sapeva che il suo tempo fosse per consunzione terminato perché gravemente ammalato e in fase terminale.

Ci congedammo, sapendo che non ci fossimo più rivisti, nel mentre ribadirmi: mi ha tradito, sono stato proprio spudoratamente tradito da questa Patria ingrata a cui ho prestato giuramento e avrei dato la mia vita per essa.

Mi ha lasciato un brutto momento, di vita vissuta. Ricordo ancora i suoi occhi tristi e spenti.

Questo fatto di cui ho voluto scrivere, e debuttato su ExPartibus, grazie ancora l’avermi ospitato – mo’ me ne cacciano – l’ho fatto nostro per farvi comprendere che c’è poco da credere loro e non fanno per niente i nostri interessi.

Non credete loro, tutti, dico tutti, questi usurpatori politici perché altro non sono, burattini in mano a poteri sovrannazionali che decidono le sorti dei Paesi che apparentemente sembrano o hanno la parvenza di Stati Sovrani.

Carissimi, chiudo lasciandovi un abbraccio virtuale, ringraziando ancora l’intera redazione che mi ha ospitato e mi scuso, l’avevo anticipato, sono prolisso, ahimè, e spero non l’avervi tediato.

Mi raccomando scrivetemi sulla email.

Mi voglio populista!

Autore Mario Stanzione

Mi chiamo Mario Stanzione sono nato il 28/2/77 a Nocera Inferiore in provincia di Salerno. Sono avvocato penalista, editore di Terroni Tv, pubblicista, dopo essere imprenditore nel settore della comunicazione, detenendo ancora oggi qualche quote in società che si occupano di nautica, formazione e pubblicità. Dicono che sono brontolone, io mi definisco conservatore: siamo alla deriva sociale e qualcuno almeno ci deve provare a risvegliare le coscienze ormai sopite. Amo la mia famiglia, mi piacere stare in compagnia di veri amici e divertirti, ho sempre vent’anni… Conservo la passione dell’equitazione, la vecchiaia però mi fa essere sempre più pigro, e quando posso, ahimè lavoro troppo, vado dal mio cavallo Marenne. Mi piace il diporto, il mare per me è fonte di vita; il calcio, la pesca e gli scacchi sono i miei hobby. Mi voglio, (in questo mondo che tutti sanno cosa fare ma sono degli amebi funzionali) populista!