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Il quadrato magico: SATOR – IV parte

SATOR


Torniamo ad occuparci del quadrato magico SATOR. L’associazione palindromo – esagramma, oltre a sembrare in linea con la tesi di chi ritiene che il quadrato magico sia di origine ebraica, che rifletta il complesso mondo dell’esoterismo giudaico, fa apparire ragionevole la traduzione letterale «Dio, salvezza / medicina universale sostiene con la sua azione i cieli».

Possiamo considerare questa ipotesi verosimile perché in ebraico SATOR significa «ciò che è ignoto», quindi Dio, mentre AREPO corrisponde a medicina.

Altre fonti asseriscono che il palindromo sia ascrivibile ad antichissimo simbolo esoterico e che debba essere letto in un senso e poi nell’altro. Procedendo in tal modo si leggerebbe: «Sator Opera Tenet-Tenet Opera Sator», ossia, «Il Seminatore possiede le opere, Dio è il Signore del Creato».

Chi lo interpreta in tal modo, pensa che simboleggi sia il mondo soprannaturale che quello sensibile, sia la materia che lo spirito e che la sua valenza sia simile a quella del Sigillo di Salomone.

Quindi, è possibile affermare che il palindromo sia un antichissimo simbolo esoterico e che sia caratterizzato da contenuti profondi sia nella versione ROTAS che in quella SATOR. Il quadrato ROTAS sembra essere riconducibile alla cosmogonia pagana, alla commistione tra diverse teorie filosofiche, quali le dottrine platoniche, il pitagorismo e lo stoicismo, mentre quello SATOR appare come una trasformazione in chiave cristiana di quello pagano.

Nella versione cristiana si evidenza la figura del Seminatore che governa un Creato in cui l’essere umano si incammina verso l’alto per accostarsi a Dio, Creatore dell’Universo.

Tra le altre interpretazioni, ci si imbatte in quella dello studioso Walter O. Moeller, il quale ritiene che il palindromo letterale sia da assimilare a Saturno, che attenga la semina e la mietitura, che sia di origini mitraiche e che contenga, per la Triade Mitraica, Saturno-Aion, Sol Invictus e Mitra.
Lo scrittore ritiene che le parole del palindromo possano essere poste sulla matrice in tanti modi e che tre di questi siano prettamente mitraici.

Sostiene, poi, che oltre al Paternoster A-O incrociato, sia possibile realizzare almeno altri quattro anagrammi di tipo teologico. Reputa, infine, che il palindromo sia il prodotto del sincretismo pagano dell’Impero Romano e che anche la croce nasca come simbolo pagano e divenga emblema della cristianità nel II secolo d.C..

Anche il professor Gioachino Chiarini, filologo classico dell’Università di Siena, in un suo libro, si occupa dell’origine e della natura del SATOR e lo ricollega al mitraismo. Afferma, infatti, che le origini risalgano all’età neroniana e che siano da riallacciare all’episodio in cui, Tiridate, re d’Armenia, riconoscendo Nerone come nuovo Dio del Sole, ossia Mitra, contribuisca alla divulgazione del culto e alle iniziazioni mitraiche dei militari romani.

Chiarini, dunque, ribadisce come il Quadrato Magico racchiuda simbolismi legati al culto del Sole, tipico del dio Mitra, e che si utilizzino i suoi poteri magici per proteggersi da incendi e malattie. Ipotizza che i cristiani reinterpretino il palindromo, lo rivisitino graficamente e lo caratterizzino con elementi della religione cristiana piuttosto che con quelli del paganesimo mitraico, ed introduce un’ulteriore possibile interpretazione letterale del palindromo: «il seminatore esegue con padronanza e precisione il compito affidatogli», che lo porta a concludere che il SATOR identifichi Cristo giacché nuovo Sole e Buon Seminatore.

Il palindromo, rivisitato in chiave cristiana, mostra, tra le tante, un’ulteriore interpretazione che ricollega il termine SATOR al greco SOTER, ossia al Salvatore. Il professore crede che la frase palindroma sia una specie di litania, in cui il suono prevale sul significato delle parole, rendendo ancor più intrigante e affascinante il quadrato magico.

Il filologo afferma ancora che l’istallazione della splendida epigrafe palindromica del SATOR, dislocata nei pressi dell’ingresso della sagrestia, sulla fiancata nord del Duomo di Siena, risalga al 1730 e che prima sia stata, probabilmente, ospitata da una parete della stessa Cattedrale.

Chiarini si occupa anche del significativo rinvenimento del 1954 di un quadrato magico, nella forma che inizia con la parola ROTAS, graffito su una tegola riconducibile al 107-108 d.C. La scoperta del palindromo che ha luogo durante gli scavi che interessano il Palazzo del Governatore Romano della Pannonia inferiore, ad Aquincum, periferia dell’attuale Budapest, è singolare sia perché un TA fiancheggia e preannunzia la parola ROTAS, sia perché immediatamente sopra è inciso «Roma tibi sub».

Tenendo conto che il TA corrisponde al neutro plurale e che posto in quella posizione sembra essere riferito alle parole del palindromo, appare verosimile pensare che tutto quello che lo precede caratterizzi e fornisca un rilevante contributo all’intera incisione.

Lo studioso, ritenendo che con SATOR si sottintenda il culto del Dio Mitra e connettendo “Roma tibi sub” al TA e alle parole del palindromo, traduce il tutto con «Roma è e sarà sempre vittoriosa a condizione che i suoi soldati si rafforzino legandosi l’un l’altro sotto l’egida del ROTAS – SATOR».

L’archeologo János György Szilágyi, autore del ritrovamento di Aquincum, ipotizza che il reperto, con sopra incisa la frase palindroma, sia di origine pagana perché convinto che, nel periodo preso in esame, il Cristianesimo non si sia ancora spinto sino all’antica Pannonia.

La famosa archeologa Margherita Guarducci attribuisce al palindromo origine pagane, sostenendo che nasca come gioco letterale, che sia in seguito utilizzato dai cristiani e concorda con la datazione attribuita da Szilágyi. Inoltre, in merito all’incisione, fa notare come vi sia una difformità di calligrafia tra le parole che compongono la frase palindromica e quelle che la sovrastano.

 

Autore Domenico Esposito

Domenico Esposito, nato ad Acerra (NA) il 13/10/1958, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali, Master in Ingegneria della Sicurezza Prevenzione e Protezione dai Rischi, Master in Scienze Ambientali, Corso di Specializzazione in Prevenzione Incendi. Pensionato Aeronautica Militare Italiana.

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