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‘Il Numero della Morte’ alla rassegna di Roma ‘Le Voci della Shoah’

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Massimiliano Cataliotti protagonista del corto sull’olocausto

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa di Progetto Teatris.

I giorni martedì 2 e mercoledì 3 febbraio al Teatro Le Salette di Roma si terrà la seconda edizione della rassegna di corti teatrali ‘Le Voci della Shoah’.

Una rassegna fortemente voluta dal direttore artistico della compagnia teatrale Iposcenio e autore teatrale Sasà Russo e da coloro che hanno contribuito attivamente alla realizzazione di questo progetto. Tredici corti in gara divisi in due gruppi, sei si esibiscono nella serata di martedì e sette il mercoledì alle ore 20.30 al Teatro Le Salette di Roma, in una cornice storica e magica, poco distante dalla Basilica di San Pietro. Tra i gruppi in gara il mercoledì ci sarà anche una produzione di Progetto Teatris. Progetto Teatris è una realtà artistica, nata a Napoli circa 3 anni fa. Partendo da una base prettamente teatrale, il gruppo ha collaborato con diverse realtà quali Associazioni di lingue straniere, Laboratori di installazioni artistiche, caffè letterari e collettivi di arti figurative creando performance e realtà artistiche innovative e stimolanti. In campo teatrale è da citare l’ultima avventura proprio a Roma con la vincita del primo premio alla rassegna di corti teatrali brillanti ‘Se Ridi Viene Meglio’.

Il corto teatrale prodotto da Progetto Teatris è diretto e interpretato da Massimiliano Cataliotti è intitolato ‘Il Numero della Morte’ e tratta con estrema semplicità un tema di estrema attualità che è il fil rouge della rassegna: l’olocausto.

Il testo di Marco Ferla è il racconto di un sopravvissuto alla tragedia dei campi di concentramento che va dal momento della deportazione a quello della sua liberazione. Ma questo racconto si colora di note emotive calde, grazie anche ad una regia fresca e non invadente che però sottolinea come il dramma psicologico che un’esperienza come quella che una persona può aver vissuto in quei periodi possa infliggere ferite che non guariranno mai. Un uomo inseguito dal continuo pensiero di quello che ha vissuto e visto, ma alla costante ricerca di liberarsi di un fantasma oscuro che lo opprime da sempre. Un uomo in eterna ricerca di se stesso, di quel sé che ha smarrito nell’attimo in cui ha attraversato il cancello che lo ha rinchiuso in un universo in cui la sua natura è stata la sua condanna. Alcune trovate registiche che ben si sposano con l’atmosfera e gli stati d’animo del protagonista arricchiscono un quadro minimalista sapientemente ed equilibratamente dipinto. ‘Il Numero della Morte’ è uno spettacolo delicato che racconta una storia terribile.

Sinossi
Un uomo risale idealmente su quel treno che lo ha portato verso la morte, ripercorrendo come in un film il suo viaggio fra i campi di concentramento in attesa di giungere alla sua ultima fermata. Il dolore, la disperazione, l’impossibilità di fermare la conta dei morti che si sussegue giorno dopo giorno. Una morte avvenuta nell’anima! Oggi, attraverso quel viaggio, cerca quell’uomo per riportarlo in vita e ridargli dignità, quell’uomo che adesso ha un disperato bisogno di riabbracciare.

Note di regia
Per quanto si conosca la storia non se ne parla mai abbastanza! In questo spettacolo ho voluto esprimere qualcosa di più sull’immagine dello spettro del dolore e della morte che accompagnano ancora oggi i ricordi di quel periodo con un gioco di colori che sottolineano una serie di passaggi di stati d’animo. Luci colori e suoni guadagnano un’importanza quasi materiale all’interno di questo corto teatrale ed intensificano il testo, forte nella sua semplicità. Ho poi pescato nel panorama del pop italiano per evidenziare come anche l’Italia attraverso la musica abbia contribuito a non far dimenticare questo pezzo di storia mondiale.

Ufficio Stampa di Progetto Teatris Alberto Amato.

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