Quando la mente diventa la nostra peggiore nemica
Non è piacevole avere qualcuno che ci avversa nel nostro cervello, tanto più se ha le false sembianze di un simpatico amico.
Non è un ostinato antagonista, più semplicemente un apparente collaboratore di giustizia, il cosiddetto procrastinatore, così abituato a posticipare che ha perfino rimandato una erre, tanto che si può trovare spesso in Google con il “neologismo” procastinatore di uso popolare.
In India si dice “mente da scimmia”, poiché una delle caratteristiche di quest’ultima è quella di non concludere mai un pasto se, mentre sta mangiando e vede un’altra prelibatezza nei dintorni, butta via ciò che stava masticando per avventarsi sul nuovo cibo, continuando a ballonzolare da un punto all’altro, senza tregua, afferrando e tralasciando di continuo qualunque porzione di pietanza.
Se la metti al volante del tuo cervello ti condurrà ovunque senza sosta e ti impedirà di svolgere le mansioni che ti eri prefissato.
La mente, però, non nasconde solo la parte scimmia giacché un’altra “bestia feroce” si annida indisturbata tra i neuroni.
È un mostro particolare, che si presenta solo nelle vicinanze di una scadenza, e crea panico in tutto il sistema cerebrale:
Ma come? Non hai fatto ancora quel che dovevi e manca così poco alla resa dei conti!?
Una specie di tigre dai denti a sciabola, che sbuca tutto ad un tratto dalla foresta dei tuoi pensieri e si impossessa del volante, dando una forte accelerata a tutto il veicolo corpo – mente.
La mente – scimmia, ovviamente, è un’amica spassosa nel tempo libero, ma molto meno quando dovremmo occuparci di noi stessi, della nostra salute fisica e mentale, così come di tutti i nostri doveri quotidiani.
Non di rado mi capita di ascoltare osservazioni del genere:
Lo so che dovrei occuparmi maggiormente di me stesso, lo sento di non essere a posto poiché sono spesso irascibile e fatico a prender sonno, ma sai, non tempo ora, ho altro da fare!
E tutto questo fino a quando la “tigre del panico” non si appropria del volante – cervello usurando i neuroni ormai già ampiamente compromessi.
Cosa fare?
Quando mio padre si accorgeva che lasciavo volentieri per troppo tempo la guida della mia mente alla simpatica scimmia nei momenti sbagliati, mi diceva:
Non rimandare a domani quel che puoi fare oggi, e quel che puoi fare oggi, fallo ieri!
a volermi ricordare che, una volta sistemati i doveri, non avrei corso il rischio di dover fronteggiare la tigre del panico.
Mi rammentava:
Se fai subito quel che devi fare, passerai il tuo tempo libero splendidamente, con la mente libera, perché non sarai assillato da altre preoccupazioni che riguardano i tuoi doveri.
Non sempre riesci ad afferrare la saggezza di un bravo genitore nel momento in cui ti sarebbe utile, ma non è mai troppo tardi per imparare ad evitare ulteriori attacchi dalla temibile ed implacabile antagonista dai denti a sciabola.
Procrastinare il prenderti cura delle tue ansietà, rimandare il farti aiutare a superare malumori e conflitti con te stesso e con le persone che ami forse può soddisfare la mente – scimmia, ma non di certo la tua anima assetata di pace.
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Autore natyan
natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.
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