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Il Mondo di Calgirius

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LOD


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Riapre Land of Darkness, storico MUD del panorama ludico italiano

Nell’articolo di presentazione della rubrica, avevo parlato dell’origine del nome di Calgirius.

Nello stesso pezzo facevo riferimento ad un particolare tipo di gioco online, ovvero i MUD, multi user dungeon, che tradotto in italiano significa labirinti multi utenti, che rende poco o nulla conto di quello che realmente sono questi veri e propri mondi paralleli.

L’origine dei MUD, almeno come dinamiche di gioco, può essere collocata in un periodo decisamente precedente all’avvento della rete, che tanto ha cambiato le nostre esistenze.

Non posso non far riferimento a Dungeons & Dragons, abbreviato come D&D, un gioco di ruolo pubblicato nel 1974 e caratterizzato dall’ambientazione Fantasy.

Il Fantasy, come genere letterario, ha radici molto antiche, che si nutrono del mito, tratto distintivo di ogni cultura umana.

Possiamo partire dalla Mesopotamia, con l’epopea di Gilgamesh, arrivando alle saghe epiche medioevali, come non pensare ad Artù, alla tavola rotonda, alla ricerca del Graal.

Senza troppe forzature, anche ‘Alice nel paese nelle meraviglie’ o ‘Pinocchio’, possono essere fatte rientrare in questo genere.

La prima rivista di genere è stata la statunitense Weird tales, che nasce nel 1923.

La consacrazione arriva, però, con Tolkien che, a partire dal 1936, dà vita al mondo fantastico de ‘Il Signore degli anelli’, che ha poi visto la fortunata trasposizione cinematografica nella trilogia di Peter Jackson.

Lo stesso Stephen King ha una vasta produzione fantasy, la saga de ‘La torre nera’ si inserisce a tutti gli effetti nel contesto.

Un riferimento obbligato è anche a ‘Henry Potter’, che nella sua concezione rientra a pieno titolo nel genere.

Altra definizione che ci serve a comprendere il mondo dei MUD è quella di gioco di ruolo, spesso abbreviato come GDR, o come RPG, role playing game, per dirlo all’inglese.

Cosa significa, posto che spesso è confuso come concetto anche per giocatori di vecchia data?

Nel gioco di ruolo ci si immerge in un mondo immaginario, che può anche non essere di matrice fantasy, e si interpreta il proprio personaggio, che si plasma già dalla sua creazione, scegliendo una razza e una classe.

Ma quello che più importa è che a questo personaggio, giorno dopo giorno, giocata dopo giocata, si dà una personalità, uno spessore, un carattere. Nelle situazioni di gioco si cerca di renderlo credibile, si usa un linguaggio consono a quella che, di fatto, è una collocazione medioevale.

Si recita quel personaggio, si diventa il proprio personaggio da momento in cui si inizia la sessione di gioco, che sia legata da tavolo o online.

D&D rende, forse per la prima volta, la possibilità di essere protagonista di questi mondi fantastici e non semplicemente lettori, con le proprie scelte ed azioni di avventure incantate.

Ricordo le notti passate a giocare con gli amici, combattendo mostri, draghi, salvando innocenti e sconfiggendo cattivi.

Limite di Dungeons & Dragons era la necessità di avere un buon numero di persone disposte a giocare, almeno 5 o 6, oltre alla mitica figura del Dungeon Master, colui che faceva da garante del gioco, che strutturava la cosiddetta campagna, o ne gestiva di già scritte.

Per campagne si intendeva una singola missione, anche molto articolata, con uno scopo preciso. Quello di salvare una donzella rapita o addirittura il mondo, non importa.

Con l’avvento dell’informatica, cambia anche il gioco di ruolo, arrivando al punto, nascono i MUD, di cui parlavamo.

Server online ai quali ci si collega, avendo un motore di gioco che sostituisce il Dungeon Master, facendo da garante alla regolarità del gioco, all’applicazione neutra e oggettiva delle numerose regole e casualità gestite nella versione da tavolo dall’uso di numerosi dadi a più facce, da 3 a 20.

Gli anni ’90 sono stati quelli dell’epopea dei MUD, che hanno visto in tutto il mondo una grossa schiera di giocatori, negli Stati Uniti, ma anche in Italia, dove in alcuni periodi era possibile trovare anche un centinaio di persone collegate contemporaneamente.

La struttura sostanziale è quella testuale, arricchita da descrizioni di locazioni, stilizzazioni di mappe attraverso le quali si ci sposta sul territorio.

La quasi assoluta testualità è proprio uno dei punti di forza o dei limiti dei MUD.

Punto di forza, perché attraverso il testo si può dare libero sfogo alla propria immaginazione. Con la descrizione fisica del proprio personaggio, o PG, personaggio giocante, nelle interazioni con gli altri giocatori, con l’ambiente circostante, attraverso una serie di semplici comandi che permettono tutta una serie di interazioni, da quelle amichevoli ai combattimenti.

Un tipo di gioco che stimola il pensiero, la capacità di uscire da se stessi per essere qualcosa di diverso.

Ma diventa un limite, a partire dall’evoluzione di PC e consolle di gioco che distraggono con una grafica iper-realistica ma atrofizzano il pensiero, spesso riducendosi a meccanismi elementari, come quello di sparare a tutto quello che rientra nel campo visivo.

Nel corso del tempo, i giocatori sono venuti a diminuire, questo ha portato alla chiusura di tanti server storici.

In controtendenza, qualche giorno fa siamo venuti a conoscenza di quello che è una splendida notizia per gli incalliti giocatori, la riapertura di un MUD storico del panorama italiano, Land of Darkness, conosciuto anche come LOD.

Questo grazie alla passione e all’impegno di gestori storici, primo tra tutti Riccardo De Leo, giovane e talentuoso programmatore italianissimo ma residente in Inghilterra, conosciutissimo in gioco per la Divinità che impersona, ovvero Shod.

La registrazione è molto rapida, ci chiede di scegliere un nome, una razza tra quelle disponibili, Umano, diverse tipologie di elfo, orchi, il felar, un ibrido umanoide con genoma felino, satiro, Nani, gnomi o troll, e una classe, ovvero il tipo di personaggio da giocare, Strega, Chierico, Paladino, Ladro, Guerriero, Anti-paladino, Assassino, Ranger, Spadaccino, Vampiro, Stregone o Necromante.

Si sceglie il tipo di allineamento, se si vuole essere buoni, neutrali o cattivi, e la propria città di nascita.

Subito dopo si viene proiettati a Therial, un mondo medioevale fantasy al quale siamo introdotti da un breve quanto efficace tutorial.

Mondo non è riduttivo come termine, ci sono moltissime aree, o città, attraverso le quali viaggiare, dove incontrare creature di ogni tipo, interessanti da visitare, anche solo per entrare nei negozi, per scoprire oggetti e personaggi non giocanti, i cosiddetti mob, gestiti da semplici routine comportamentali.

Il sistema di gioco, ricalcando l’originale D&D, è articolato in livelli, 91 per la precisione, che si maturano accumulando esperienza di gioco, e attraverso i quali è possibile acquisire nuove abilità, nuove magie se si sceglie una classe che ne fa uso, fino a diventare potentissimi.

Un livello 92 è riservato alle Leggende, coloro che avendo raggiunto il livello precedente, possono dimostrare una conoscenza approfondita di Therial in una serie di quest proposte dalle divinità, ovvero dai gestori del gioco, con la possibilità di avere una propria area-città, oltre che di una propria dimora.

Un’altra possibilità interessante è quella delle cabale, delle vere e proprie corporazioni in cui si accede a conoscenze e abilità precluse agli esterni.
Ce ne sono diverse, quasi tutte specializzate nell’arte del combattimento o in quelle magiche.

Divertenti sono le cosiddette quest, delle avventure organizzate dai gestori, che portano gruppi di giocatori a cimentarsi in una serie di enigmi, giocando di ruolo, ovvero calandosi nella parte, e recitando in modo verosimile il proprio personaggio come se si trattasse di vita reale. Alla fine è possibile ricevere, in base al proprio contributo alla risoluzione, una serie di premi, che possono andare da oggetti unici ad una somma in falchi divini, che sono una sorta di punti onorificenza che possono essere accumulati e scambiati per potenziare il proprio personaggio.

Il gioco è raggiungibile all’indirizzo landsofdarkness.it – porta 3311.

Per giocare c’è bisogno di un client, ce ne sono tantissimi, quello più diffuso è Zmud, Riccardo-Shod consiglia TinTin.

Io mi trovo bene con FireClient o con Mudlet https://www.mudlet.org/.

Ma ce ne sono tanti altri, basta impostare come chiave client MUD su un qualsiasi motori di ricerca.

Sono tutti gratuiti, come è gratuito il pieno accesso al gioco, che si fonda su un elemento indispensabile, la passione, dei player, sostanzialmente amanti del genere, ma soprattutto dei gestori, che spendono ore per creare ed alimentare un mondo alternativo, tra codici da fixare ed emozioni da creare.

Da “malato” del genere, vi consiglio di fare un giro.

Su Land of Darkness si aggira molto spesso un tipo strano, un tale Calgirius, un elfo oscuro studioso di necromanzia.

Se doveste incontrarlo, salutatelo.

Autore Pietro Riccio

Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.