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Il misticismo Merkavah

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Carro del sole


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La Merkavah è una antica e segreta dottrina mistica ebraica, risalente al IX sec. A.C. ca., attraverso la quale l’iniziato prende coscienza del Tutto in equilibrio tra le intersezioni dei mondi dello spirito. Trae la propria fonte dalla visione del profeta Ezechiele riportata nel primo libro di Ezechiele.
Con il desiderio di stimolare la discussione su tale tematica e sugli innumerevoli spunti che da essa derivano, si è scelto di evitare l’approccio esegetico e qualsiasi riferimento storico.

Allo stesso modo, non sono state approfondite le definizioni dei numerosi concetti richiamati in questo articolo per non distogliere l’attenzione dal tema principale.

Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno…
Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano sembianza umana e avevano ciascuno quattro facce e quattro ali…
Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro… Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane.
Ezechiele 1, 4-26

La Merkavah, ovvero il ‘Carro di Dio’, è un percorso mistico che l’Iniziato intraprende, volto alla riunificazione con l’Uno. È una pratica che prevede un’ascesa ai “palazzi celesti” – al superamento del “mondo dell’azione”. L’iniziato può affrontare tale percorso, l’uomo comune. Ciò che lo distingue, infatti, è l’Aspirazione teleologica che può portarlo alla comprensione del Tutto.

Il mondo dell’azione è il mondo della percezione sensoria ed il cardine è rappresentato dall’uomo che percepisce la natura fisica delle cose e quella spirituale.

Sovraordinato e al tempo stesso complementare al mondo dell’azione vi è il mondo della “formazione”, ovvero il mondo del sentimento costitutivo degli elementi. Gli esseri viventi di questo mondo sono gli angeli. Gli angeli sono messaggeri e rappresentano un contatto permanente tra il mondo dell’azione ed i mondi superiori.

Dal mondo della formazione si ascende alla sfera del mondo della “creazione”. Quest’ultimo è il mondo della Pura Ragione – la mente che fa propria la conoscenza in maniera naturale. È il mondo del Trono (ex visione di Ezechiele supra).

Il “Divino” ovvero la “conoscenza dell’Uno o di Sé” è il mondo “dell’Emanazione”.
L’Emanazione è la fonte, la Formazione è la destinazione. L’uomo, almeno in potenza, può accedere al mondo della Creazione.

Secondo alcune scuole rabbiniche, l’uomo, e con esso il suo spirito, può comprendere il Trono Divino, che si trova nel mondo della creazione, solo attraverso un elevatissimo sviluppo spirituale al punto di diventare consapevole del Tutto: causa e fine che attraversa il tempo.

Secondo altre scuole, invece, l’uomo, attraverso la mistica, può solo intuire il Mistero del Carro, poiché la natura stessa del mondo in cui risiede è al di là dell’umana comprensione. Questo però non osta al fatto che detto uomo, a fronte di tale intuizione, non sia consapevole di ciò che avviene nei mondi.

Il Carro Divino è, quindi, il mezzo attraverso cui la conoscenza Divina scende nel nostro mondo. Conoscere la Via del Carro, ovvero il modo con cui opera il Divino è il più alto segreto della dottrina esoterica.

Questo tema non deve essere considerato un mero esercizio didascalico. Oltre a conoscere ed interpretare correttamente tale disciplina, dobbiamo estendere il nostro sguardo. Ci renderemo conto che gli stessi riferimenti e gli stessi cardini sopra esposti, con nomi e raffigurazioni diverse, li troviamo in molti trattati e scritti. Uno fra tutti: il ‘Corpus Hermeticum’ di Ermete Trimegisto: l’ascensione spirituale, i 4 stadi della percezione, tutto riconduce al quadro delineato in capo questo articolo.

Vieppiù, nel simbolo della triplice cinta, “le 4 linee disposte a croce che collegano le 3 cinte rappresentano dei canali attraverso i quali l’insegnamento della dottrina tradizionale si comunica dall’alto in basso, a partire dal grado supremo. La parte centrale della figura corrisponde alla parte dell’insegnamento mentre la disposizione cruciforme dei 4 canali che ne dipartono li collega ai 4 fiumi del Pardes”.

Le lettere che compongono la parola “Pardes”, ovvero giardino dei segreti, formano l’acrostico, tradotto in italiano, di: Semplice, Simbolico, Omiletico, Segreto.
Azione, formazione, creazione, emanazione.

Il misticismo della Merkavah non è etereo, un argomento di studio fine a se stesso. Esso è reale, come precedentemente scritto è un percorso mistico di cui per secoli ne è stato vietato l’insegnamento a chi non fosse degno e sufficientemente preparato.
È una pratica mistica, un lunghissimo percorso interiore che richiede meditazione intensa e ai giorni nostri è tramandato in pochissime ed antiche scuole rabbiniche.

La Mistica in parola è azione oltre che studio. La Teurgia, ovvero il rituale cerimoniale vero e proprio della Merkavah, è uno se non “il” segreto mistico ancora oggi meglio custodito.
L’uomo d’intuito, l’iniziato, ha il dovere di tradurre l’intuizione in studio ed approfondimento fattivo. L’analisi e l’apprensione della dottrina e delle tradizioni, anche orali, deve essere seguita da una fase di azione volta ad evitare che la conoscenza non resti accademia.

Autore Antonio Petito

Antonio Petito, nato a Napoli nel 1980, laureato in giurisprudenza all'Università degli studi di Napoli 'Federico II' e dal 2009 avvocato specialista in diritto commerciale.