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Il metodo investigativo – Parte 2

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Il metodo investigativo


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Come avevamo lasciato nell’articolo precedente all’interno del discorso si incuneano ulteriori aspetti di conseguenzialità.

L’errore fa parte dell’uomo e la diretta conseguenza è la Tolleranza.
Cioè, a mio modesto parere, la capacità di vagliare segni, pensieri, azioni, che paiono di primo acchito addirittura anche assurdi o inammissibili, come qualcosa che pure però possono avere un significato.
L’investigatore, così come in un percorso iniziatico, si trova a tollerare idee e possibilità, che significano abbracciare e considerare sinceramente l’attitudine all’apertura psicologica di conoscere e approfondire tutte le possibilità e, dunque, essere propenso, prima di tutto, a rispettarle e concedere che altre congetture abbiano una ragione d’essere.
Ma perché?
Semplicemente perché ognuno ha una posizione spazio – temporale, che è effettivamente un condizionamento oggettivo imprescindibile.
Perché esiste una verità teoretica che ha a che fare con la conoscenza e il rapporto tra il soggetto conoscente e l’oggetto conosciuto.
Non ricordo chi lo disse ma lo ritengo giusto:

L’Errore è parte della Verità e ne consegue che la Tolleranza deve riconoscere all’Errore gli stessi diritti della Verità.

Quindi, ponendosi in differenti punti di vista, è bene sviluppare opinioni senza sdegno irriflessivo o frettoloso rifiuto, che personalmente identifico come scorie metalliche.

Resipiscenza: solo così l’errore insegna!

Studiando qualunque argomento o considerando una filosofia, chiedi a te stesso: Quali sono i fatti? Qual è la verità che sostengono?

Non lasciarti mai sviare né da ciò che vorresti credere, né da ciò che potrebbe produrre vantaggi sociali. Ma osserva solo ed unicamente quali sono i fatti! Bertrand Russell

La prima attività dell’Investigatore è, quindi, quello di pensare, cercando di creare autonomamente informazioni e non solo tentare di riordinare profanamente meccanici pregiudizi inconsapevoli.
Ritengo, però, che questo oggi sia diventato più complicato, perché si stanno perdendo le possibilità di non recepire dati preconfezionati di seconda mano.
Discernimento e Libertà sono alcuni degli obiettivi primi e l’Investigatore, che ha un Metodo: abbandona il Pregiudizio e s’abitua a convivere col Dubbio, addestrando la propria mentalità a sottoporsi interrogativi continui.
Teoria e pratica, intelletto e azione, per me le Investigazioni con la I maiuscola, per le implicazioni psicologiche e spirituali, ben oltre la materialità, non sono però solo un lavoro, ma l’innesco di un processo vitale, un modo di essere e di operare, costantemente e ovunque.

Nella mia Ricerca, mi rendo conto che le mie Investigazioni sono limitate delle percezioni sensoriali e dalla loro imperfezione. La paura o il dolore possono uccidere come la gioia e l’armonia possono curare.

Le cose invisibili non possono essere viste, come ciò che è imponderabile può non essere semplicemente pesato; ma il potere di generare Vita e Bellezza, come anche la fantasia, l’idea, le influenze materiali e metafisiche che provocano in noi mutamenti fisici ed emozionali e viceversa, sono fatti, ed esistono, nonostante la nostra incapacità di dar loro sempre una spiegazione.

Vi chiederete: cosa c’entra tutto questo nel discorso della Loggia Culinaria? C’entra, centra!

Il percorso dove ci porterà?

Stay tuned! Restate sintonizzati e direi anche sincronizzati!

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Autore Investigatore Culinario

Investigatore Culinario. Ingegnere dedito da trent'anni alle investigazioni private e all’intelligence, da sempre amante della lettura, che si diletta talvolta a scrivere. Attratto dall'esoterismo e dai significati nascosti, ha una spiccata passione anche per la cucina e, nel corso di molti anni, ha fatto una profonda ricerca per rintracciare qualità nelle materie prime e nei prodotti, andando a scoprire anche persone e luoghi laddove potesse essere riscontrata quella genuina passione e poter degustare bontà e ingegni culinari.