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Il grano dei morti

Il grano dei morti


Ingredienti

600 grammi di grano precotto
100 grammi di noci sgusciate
100 grammi di mandorle

1 melagrana
120 grammi di cioccolato fondente
1 cucchiaio di zucchero di canna
1 cucchiaio di cacao amaro
Vincotto di fichi o di uva
Cannella q.b.

Procedimento

Si tratta di una delle tante ricette della tradizione legata ad Ognissanti e al Giorno dei Morti. Sebbene si sia portati a legare queste giornate ai festeggiamenti di Halloween, tale ricorrenza ha profonde radici europee, poi rielaborate oltre oceano.

Basti pensare all’antichissimo Capodanno celtico, Samhain.

Ma anche in Italia esistono usanze molto radicate, legate soprattutto alla credenza che in questo periodo la barriera che separa il mondo dei vivi da quello dei defunti si assottigli, fino a scomparire.

Qualcuno la notte tra il primo e il due novembre apparecchia ancora la tavola con le pietanze preferite dai propri cari che non ci sono più.

Ritualità dalle indubbie risonanze pagane, ma che fanno parte dei ricordi di tutti noi.

La ricetta che vi voglio proporre è pugliese, Il grano dei morti o colva, molto diffusa a Foggia, ma che, con piccole variazioni, è presente anche nel brindisino e nel leccese.

Accanto ai ceci, uno degli ingredienti legato al culto del morti è il grano, simboli della ciclicità della natura, di vita, morte e rinascita.

Non a caso a Napoli il dolce per eccellenza dell’altro equinozio, quello di primavera, è la pastiera di grano.

Oggi si tende molto più frequentemente ad usare il grano precotto, quello comunemente usato per la pastiera, per intenderci, una volta, invece, era più frequente cuocerlo da sé.

Se usiamo quello precotto, allora ce ne servono 600 grammi, se lo cuociamo da noi bastano 300 grammi da far bollire con latte, buccia di limone e un pizzico di sale.

Prepariamo, poi, il resto del condimento.

Apriamo la melagrana e la sgraniamo, facendo attenzione ad eliminare tutte le parti di pellicina gialla, che risulta amara e indigesta.

Apriamo le noci fino a ottenere un centinaio di grammi di soli gambi.

Come mandorle possiamo usare quelle già tostate, altrimenti possiamo procedere ad una leggera tostatura anche con i gherigli di noce.

Trituriamo entrambe in modo grossolano con il cioccolato fondente.

A questo punto uniamo con il grano e mescolando anche con lo zucchero di canna, con la melagrana e con un poco di vincotto.

Tradizionalmente si usa quello di fichi, secondo la ricetta pugliese, ma può essere usato anche un semplice vincotto di uva o di vino; in qualche zona viene utilizzato anche il mosto o il miele.

Mettiamo a riposare per almeno un’ora in frigo, poi possiamo servire in coppette o in ciotole con una spolverata di cannella e di cacao amaro.

Come dicevamo, le varianti sono tante, possiamo aggiungere dei chicchi di uva, magari tagliati a metà e privati dei semi, uva sultanina, o agrumi canditi, come arancia o cedro o fichi secchi spezzettati.

Possiamo accompagnare con un punch fatto in casa o un rosolio.

Buon appetito!

Autore Carolina Barra

Carolina Barra, impiegata in pensione, profonda conoscitrice del cibo in tutte le sue declinazioni, adora cimentarsi nei piatti tipici della tradizione e scoprirne i trucchi per poterli tramandare.

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