Il Console onorario della Repubblica di Moldavia in Italia per le circoscrizioni di Marche e Abruzzo rimarca la necessità di aderire all’UE
Nato e residente ad Ascoli Piceno, Roberto Galanti è Console onorario della Repubblica di Moldavia in Italia per le circoscrizioni di Marche e Abruzzo sin dal 2017.
È particolarmente apprezzato per l’attaccamento al lavoro, la tenacia di propositi, l’impegno profuso durante l’emergenza Covid, ma, soprattutto, il garbo e le indubbie doti diplomatiche, che gli consentono di spendersi al meglio nel dimostrare, ogni giorno, il suo amore verso la Repubblica di Moldova.
Proviamo a conoscerlo meglio, grazie a questa intervista.
Console Onorario Galanti come sono oggi i rapporti fra Italia e la Repubblica di Moldova?
Le relazioni diplomatiche tra le due Repubbliche furono sancite nel 1992 e, dopo oltre 30 anni, hanno avuto un incremento positivo importante. Il rapporto politico è stato di alto livello, tanto che l’Italia è tra i maggiori partner commerciali.
Questo ha portato alla concessione dello status di Paese candidato all’adesione UE, così da sostenere, di recente, l’apertura dei negoziati di adesione alla Comunità europea.
I legami, oggi, sono ottimi, al punto che molti sono i contatti e le progettualità di cooperazione e collaborazione.
Posso testimoniarlo personalmente, anche grazie alla mia presenza ed attività costante sul territorio che mi è stato affidato in rappresentanza della Moldova.
Dal 2017, anno della mia nomina, non vi è stato giorno in cui non ho presentato le possibilità di scambi commerciali, collaborazioni ed opportunità con la Moldova, un Paese che, nel frattempo, è stato conosciuto approfonditamente. Un territorio ricco di storia, arte, bellezza, cultura e concrete possibilità di scambi.
Attualmente in Moldova sono attive 1.800 società con capitale italiano e l’Italia è al 5° posto tra i principali investitori. Indubbiamente un rapporto di partenariato strategico.
Da sottolineare, inoltre, l’ottima cooperazione tra i nostri Paesi a livello internazionale nelle operazioni di mantenimento della pace; i militari moldavi, infatti, partecipano alla missione KFOR come parte del contingente italiano, lavorando, fianco a fianco, con l’esercito.
Il suo impegno quotidiano per promuovere la Moldova in Italia le ha comportato l’assegnazione del premio di Console dell’anno 2023 organizzato dalla ‘Gazzetta Diplomatica’ e ricevuto al Circolo deli Esteri a Roma. Si può ritenere soddisfatto e gratificato?
Innanzitutto, credo che il premio ricevuto sia un ulteriore stimolo a proseguire nella mia attività di presenza sul territorio che mi è stato affidato.
L’importante ed inaspettato riconoscimento mi ha gratificato e soddisfatto, dato che la giuria ha valutato la mia attività di rappresentanza e presenza svolta in Italia, dove ho creato possibilità di cooperazione e progettualità di scambi tra i due Paesi.
Ora, ovviamente, seppur con un po’ di timori da parte degli imprenditori italiani, penso e spero che si arrivi presto ad una maggiore tranquillità per poter poi partire per il secondo step.
Intanto, ho programmato delle missioni in Moldova, utilizzando le eccellenze del Paese, che, data la sua grande vocazione agricola, può offrire prodotti oggettivamente eccellenti, che non costituisco solo curiosità, ma effettiva possibilità.
Penso, ad esempio, al vino, al miele, alla frutta secca e tante altre delizie. A detta degli esperti, i vini sono prodotti di altissima qualità che attirano un notevole flusso turistico. Non dimentichiamo le cantine, una delle quali è nel Guinness dei primati per estensione chilometrica.
Oltre ai prodotti a cui ha fatto cenno, quali sono le attrazioni e le opportunità offerte dalla Moldova ad eventuali investitori?
La presenza di ‘free zone’ costituisce, senz’altro, uno degli elementi più attrattivi per gli investitori e, non a caso, sono molte le imprese italiane che oggi operano in Moldova.
Le zone economiche franche sono parti del territorio doganale della Repubblica di Moldova separate dal punto di vista economico in cui gli investitori locali e stranieri beneficiano di un trattamento preferenziale nello svolgimento di determinati tipi di attività commerciali.
Queste aree facilitano sicuramente l’esportazione e l’importazione dalla Repubblica di Moldova, dove, abbassando i dazi, si consente un efficace e rapido svolgimento delle procedure doganali.
Come si è integrata la comunità moldava in Italia?
La numerosa comunità moldava in Italia, arrivata a contare oltre 300.000 persone fra residenti e non, si è integrata molto bene, come del resto dimostrano anche i report delle Prefetture, dai quali si evince come i moldavi rappresentino una popolazione corretta e ben inserita.
Posso dirle che chi ha rapporti con i cittadini moldavi in Italia, solitamente, è molto positivo nei giudizi.
I moldavi residenti in Italia, che rappresentano, da un punto di vista numerico, l’ottava comunità presente nel Belpaese, sono più di trecentomila: vi è stata una buona integrazione?
Direi proprio di sì. Non abbiamo segnali particolarmente difficili della presenza della comunità Moldava in Italia che si contraddistingue per dedizione al lavoro, rispetto delle regole ed ottimi rapporti interpersonali. Integrazione perfetta.
La nostra comunità è ben inserita nella società italiana, dove è ben conosciuta ed apprezzata, divenendo, soprattutto, un elemento importante per il consolidamento delle relazioni bilaterali e, nel tempo, ha consolidato un bellissimo rapporto tra il Paese di origine e quello di ‘adozione’.
Molti cittadini hanno una situazione stabile in Italia, ma mantengono un ovvio legame affettivo con la propria nazione; altri ritornano in Patria, mantenendo il legame con l’Italia, segno evidente di perfetta integrazione.
Il Governo della Repubblica di Moldova ha giustamente anche politiche e programmi volti al ritorno della nostra diaspora e al reinserimento sociale dei propri emigrati. L’esperienza maturata in Italia è molto preziosa per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese.
Dall’inizio del conflitto russo – ucraino, la Moldova ha vissuto il dramma dei profughi ucraini. Quale il comportamento dei cittadini in aiuto dei rifugiati?
Una delle caratteristiche che contraddistingue la Moldova e i suoi cittadini è sicuramente la sensibilità e l’accoglienza dimostrate proprio in occasione dell’ospitalità agli ucraini in fuga dai territori di guerra, offrendo loro vitto, alloggio e sostegni di altro genere. Decisamente un gran bel segnale.
Si parla di oltre centomila persone alloggiate anche a livello privato presso le famiglie. Non essendo un Paese molto agiato ha certamente bisogno di essere aiutato e la Comunità europea, in tal senso, è molto attenta ed operativa.
Chi ha la fortuna di visitare la Moldova percepisce e respira questi atteggiamenti di popolo amico, laborioso e disponibile.
Il suo ricordo più bello nella sua esperienza da Console?
I ricordi belli sono tanti ed onestamente non so quale sia stato il più bello, ma provo ad identificarne tre o quattro.
Il primo decisamente è quello in cui dal Ministero degli Affari Esteri, nel 2017, mi fu consegnato l’Exequatur di nomina a Console Onorario della Repubblica di Moldova per la circoscrizione Marche Abruzzo. Incarico rinnovato sino al 2027.
Il secondo è stato l’incontro con il Sommo Pontefice, Papa Francesco, in Vaticano, al quale donai il Gagliardetto della Moldova.
Il terzo è stato il premio Gazzetta Diplomatica come Console onorario dell’anno 2023, ricevuto al Circolo degli Esteri a Roma.
Altra grande soddisfazione, e siamo al quarto dei ricordi, è stata la nomina a Presidente del distretto per il Centro Italia della FE.N.CO, Federazione Nazionale Diplomatici e Consoli Esteri in Italia.
Qualche consiglio di viaggio per gli italiani che pensano di visitare la Moldova?
Più che un consiglio, preferirei formulare un invito a visitarla. I collegamenti dall’Italia che facilitano i viaggi, da vari aeroporti, sono quasi giornalieri e, in sole due ore, scesi a terra, si possono ammirare storia, architettura e cultura di un Paese tutto da scoprire ed apprezzare.
Una volta sul posto, questo è un consiglio, è opportuno affidarsi a strutture che offrono servizi concreti, quale, ad esempio, la Camera di Commercio Italiana in Moldova, che, recentemente, ha partecipato ad un forum mondiale tenuto a poche centinaia di metri dalla sede del Consolato Onorario ad Ascoli Piceno.
Il conflitto fra Russia e Ucraina, quasi al confine, ovviamente fa vivere uno stato di tensione e preoccupazione. Qual è il suo pensiero in merito?
Dopo l’Ucraina, la Repubblica di Moldova è il Paese più colpito indirettamente dalla Russia, il che comporta, inevitabilmente, apprensioni giustificate sia nella quotidianità economica che sociale ed anche in termini di sicurezza.
Si evidenziano tentativi di destabilizzazione volti a rallentare il procedimento di adesione all’UE, che ritengo strategico e necessario.
Ordine tassativo è mantenere la stabilità e la pace in ogni modo, rafforzando la società attorno al progetto nazionale legato al procedimento di integrazione europea. Una sfida che va vinta per un futuro migliore. Il destino della Repubblica di Moldavia è quello europeo.
Autore Antoniu Martin
Antoniu Martin, storico e analista politico rumeno, specializzato nella storia recente e geopolitica. Ha pubblicato diversi libri sul comunismo rumeno e dell'Europa Orientale, nonché studi e articoli su argomenti di attualità nel campo delle relazioni internazionali.