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Il cyberbullismo spiegato agli alunni della primaria

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Incontro “virtuale” tra i bambini della Scuola Primaria e il Presidente di AICA Renato Marafioti per parlare di cyberbullismo e di come difendersi

La Giornata contro il bullismo, che cade oggi 7 febbraio, diviene materia di riflessione per gli alunni di terza, quarta e quinta della scuola primaria, del plesso di Foce, dell’Istituto comprensivo Episcopio – Sarno, in provincia di Salerno, retto dalla dirigente Carmela Cuccurullo.
Promotori dell’evento i docenti Mariagrazia Buonaiuto, Antonella Abete, Rosanna Boccia, Generoso Falciano, Marianna Clemente e l’educatrice Serafina Carmela Rainone.

Gli alunni hanno ascoltato un intervento video registrato del dott. Renato Salvatore Marafioti, Presidente di AICA, l’Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico, ed esperto in materia, andato in onda su terronitv.

Per prima cosa è stata spiegata la differenza tra bullismo e cyberbullismo.

Il bullismo è una violenza fisica o psicologica, che si manifesta per un periodo di tempo medio lungo da un singolo o da un gruppo su un individuo che non è in grado di difendersi.

È diviso in cinque categorie, verbale, psicologico, fisico, relazione e cyberbullismo. Quest’ultimo, poi, indica qualunque forma di aggressione o molestie realizzate attraverso le nuove tecnologie con lo scopo di isolare un individuo, spesso anche un minore.

La proiezione del video è stato più volte interrotta per permettere ai bambini di intervenire e di arricchire il dibattito, alcuni di loro anche con testimonianze indirette.

Afferma la maestra Buonaiuto:

L’esperienza è stata senza dubbio positiva. Abbiamo sposato con entusiasmo questo progetto su cosa e come difendersi da bullismo e cyberbullismo, anche perché i nostri alunni, in quanto “nativi digitali”, utilizzano i social, anche se non potrebbero, perché ancora piccoli.

Viviamo, quindi, in un contesto in cui è difficile distinguere il reale dal virtuale e chiunque in possesso di fotografie o di video può causare dei danni, divulgandoli in rete.

I social, poi, sono un’estensione di quanto la vittima già subisce nella vita reale.

I nostri alunni hanno compreso che essere spettatori passivi di tali eventi è come essere bulli a loro volta e che il miglior modo per combattere questo increscioso fenomeno è parlarne con i genitori o con noi insegnanti.

Andremo avanti con il nostro progetto, anche grazie ad esperti esterni; in fondo, il nostro compito è formare i ragazzi di oggi che diventeranno gli adulti del domani.

Voglio ringraziare il dottor Marafioti, che ci ha assicurato una presenza a breve nel nostro Istituto, per rispondere direttamente alle domande dei nostri ragazzi.

Osserva Antonella Abete:

Abbiamo parlato delle tecniche che utilizzano i bulli cibernauti, di come difendersi e di come bisogna chiedere aiuto agli adulti, siano essi genitori o docenti. La partecipazione attiva dei nostri ragazzi ci ha davvero inorgogliti.

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Autore Mimmo Bafurno

Mimmo Bafurno, esperto di comunicazione e scrittore, ha collaborato con le maggiori case editrici. Ha pubblicato il volume "Datemi la Parola, Sono un Terrone". Attualmente collabora con terronitv.