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‘Il colloquio’ chiude ‘CuciNights’

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'Il colloquio' - ph Malì Erotico
'Il colloquio' - ph Malì Erotico


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In scena il 24 novembre al Centro polifunzionale Ciro Colonna di Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

‘CuciNights’ si conclude venerdì 24 novembre, ore 21:00, con ‘Il colloquio’, spettacolo di successo del Collettivo lunAzione, compagnia che quest’anno festeggia i dieci anni di attività.

Al Centro polifunzionale Ciro Colonna del quartiere Ponticelli, via Curzio Malaparte, 42 a Napoli andrà in scena il lavoro diretto da Eduardo Di Pietro vincitore del Premio Scenario Periferie 2019, del Premio Fersen alla Regia 2021 e Finalista In-Box 2021.

Interpretato da Renato Bisogni, Alessandro Errico e Marco Montecatino, lo spettacolo prende ispirazione dal sistema di ammissione ai colloqui periodici con i detenuti presso il carcere di Poggioreale di Napoli.

La partecipazione è gratuita, con un aperitivo offerto al pubblico. È prevista, inoltre, una degustazione di piatti della tradizione, a prezzi popolari, rivisitati dalle cuoche di CuciNapoli Est, cucina sociale nel cuore del quartiere.

L’iniziativa è promossa dal Comune di Napoli nell’ambito del progetto ‘Affabulazione’ e finanziata a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura.

Per info e prenotazioni: 3355432067 e al link https://forms.gle/1Nu1M7SJ762p2pKE8

Lo spettacolo ‘Il colloquio’ è frutto di una serie di interviste a donne che hanno vissuto o vivono il legame con l’istituto di pena. Tre donne, tra tanti altri in coda, attendono stancamente l’inizio degli incontri con i detenuti.

Portano oggetti da recapitare all’interno, una di loro è incinta: in maniera differente, desiderano l’accesso al luogo che per ognuna custodisce un legame.

In qualche modo la reclusione viene condivisa all’esterno dai condannati, e per le tre donne, che se ne fanno carico, coincide con la stessa esistenza: i ruoli maschili si sovrappongono alle vite di ciascuna, ripercuotendosi fisicamente sul corpo, sui comportamenti, sulle attività, sulla psiche.

Nella loro realtà, la detenzione è una fatalità vicina, come la morte, che deturpa l’animo di chi resta. Pare assodato che la pena sia inutile o ingiusta.

Spiegano gli artisti del Collettivo lunAzione:

Nel corso delle ricerche ci siamo innamorati di queste vite dimezzate, ancorate all’abisso, disposte lungo una linea di confine spaziale e sociale, costantemente protese verso l’altrove: un aldilà doloroso e ingombrante da un lato e, per contro, una vita altra, sognata, necessaria, negata.

La mancanza, in entrambe le direzioni, ci è sembrata intollerabile.