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Il buon cristiano – Parte prima

Il buon cristiano


Un’idea vera non può essere “nuova” perché la Verità non è un prodotto dello spirito umano, ma esiste indipendentemente da noi, e a noi spetta semplicemente di conoscerla.
René Guénon

Comprendere il Cristianesimo delle origini è forse il modo migliore per rendersi conto della sua identità più profonda e più vera. Tra le religioni più diffuse al mondo, ha radici profonde, che risalgono al I secolo d.C., e derivano dal contesto culturale, politico e religioso della Palestina sotto l’Impero Romano.

Per molti sono le nostre radici, l’affondo nella terra che abitiamo da generazioni, il cordone ombelicale con il nostro essere, spesso, a mio avviso errando, identificandolo con la oggettivazione occidentalista.

È risaputo che oltre agli aspetti storici e teologici, esistono anche interessanti elementi esoterici che hanno influenzato e arricchito la sua evoluzione.

Per intenderci, all’inizio del I secolo, la Palestina era sotto il controllo dell’Impero Romano. Gli ebrei esistevano sotto l’occupazione romana e vi era una forte aspettativa messianica, ossia l’attesa di un liberatore promesso dalle Scritture ebraiche.

In quel periodo, diverse correnti religiose e filosofiche convivevano: Farisei, Sadducei, Esseni e Zeloti. I primi erano una setta che si dedicava allo studio e all’interpretazione della Legge ebraica, credendo fermamente nella resurrezione dei morti e nella venuta del Messia.

I Sadducei, d’altra parte, erano l’élite sacerdotale, che controllava il Tempio di Gerusalemme e respingeva l’idea della resurrezione. Gli Esseni, una setta ascetica che viveva in comunità isolate, praticavano una vita di purificazione in attesa della fine dei tempi. I Zeloti, infine, erano militanti che cercavano di liberare la Palestina dal dominio romano.

Insomma, un micromondo dentro un macrocosmo, che ha inciso nella storia e nell’indirizzo che ha preso il credo cristiano. Da millenni, l’umanità si è rivolta a questa forma di conoscenza per cercare risposte ai grandi misteri dell’esistenza e per comprenderne la natura più profonda.

Il Cristianesimo, con le sue radici piantate nel terreno fertile del Medio Oriente, è nato in un crocevia di culture, religioni e correnti di pensiero. Proprio in questo contesto, non dovrebbe sorprendere che l’esoterismo cristiano abbia trovato terreno fertile per germogliare e crescere.

Infatti, fin dai suoi albori, il Cristianesimo è stato influenzato e, a sua volta, ha influenzato, correnti di pensiero esoteriche. E allora quali sono stati gli aspetti esoterici?

Oltre all’esoterismo di tipo “classico”, che conduce sempre verso una dimensione occulta e magica, esiste anche un esoterismo cristiano, che può arrivare a conseguenze estremamente pericolose per coloro che non fossero ben preparati nella fede, o che avessero un Cristianesimo costruito più sulla ragione, la filosofia e la “gnosi” cristiana, che su un reale incontro con Gesù.

Questo problema viene ulteriormente aggravato da un approccio di tipo intellettuale, direi, devozionistico ed esteriore, più che nella fede viva della Chiesa intesa come “corpo di Cristo”.

Sono numerosi i presunti cristiani che si sono costruiti una fede “su misura” e sono in aumento perché questa richiede meno impegno e più una sintesi di visibilità che sembra più facile fornire e che consente l’abluzione della propria anima social, e che sostengono “verità” riguardo alle quali neppure la Chiesa sarebbe riuscita a fare luce.

Si tratterebbe, quindi, di una presunta conoscenza o illuminazione divina, che avrebbe investito loro in qualità di persone privilegiate, a differenza del semplice “popolino” di fedeli, che difficilmente riuscirà a sondare realtà divine così profonde ed intricate.

Ricorre il concetto che sta alla base della gnosi e dell’esoterismo e cioè che possiamo salvarci soltanto con la comprensione di verità nascoste accessibili solo ad una élite di “illuminati”; concetto diametralmente opposto alla salvezza offerta dal Salvatore, che è gratuita, semplice ed accessibile a tutti. Il Bignami della sacralità, il pocket salvifico animistico.

Dobbiamo capire, però, che l’esoterismo impone e dispone. Impone studio ed energia, dispone luce e ombra, a seconda del proprio iter iniziatico. Il termine, che deriva dal greco esōterikos, che significa “interno” o “segreto”, ha da sempre rappresentato una ricerca del sapere nascosto, della verità celata dietro il velo della realtà apparente.

La questione dell’esoterismo cristiano è una di quelle che, ai nostri giorni, sembra presentare delle enormi difficoltà, sia in ordine alla sua importanza in seno al Cristianesimo, sia in relazione alla sua stessa esistenza, soprattutto ove si pensi che negli ultimi secoli si è andata sempre più affermando la strana idea che esso non sarebbe mai potuto esistere.

Il lemma «esoterico», dicevamo, sta ad indicare, soprattutto, quella parte di uno stesso insegnamento che, a causa della differenziata comprensione degli uomini a cui si rivolge, è riservata a quei pochi fra loro che sono in grado di capirlo ed hanno, dunque, le qualità a ciò atte. Questo per distinguerlo del restante insegnamento, che, essendo più alla portata della maggioranza degli uomini, perciò stesso si presenta privo della riservatezza che caratterizza il primo; da qui la sua denominazione di «exoterico».

Mi sembra ovvio affermare che gli insegnamenti di Gesù, spesso trasmessi attraverso parabole e simbolismi, contenevano messaggi nascosti, destinati a coloro che erano spiritualmente preparati a comprenderli. Tale aspetto esoterico si rifletteva anche nelle pratiche e nelle dottrine di vari movimenti, come gli gnostici, che cercavano una conoscenza diretta e mistica della divinità.

Ed è così che l’esoterismo cristiano ha continuato a svilupparsi nel corso dei secoli, influenzando vari ordini segreti e movimenti spirituali che cercavano di preservare e riscoprire l’antica saggezza cristiana.

Tuttavia, è importante notare che la presenza di un esoterismo cristiano è stata spesso contestata e considerata eretica sia dal cattolicesimo che dal protestantesimo. L’incontro tra Cristianesimo ed esoterismo, pertanto, non è un fenomeno marginale o eretico, come talvolta potrebbe sembrare.

È, invece, un intreccio fondamentale che ha guidato la formazione e l’evoluzione del pensiero cristiano nel corso dei secoli. Questo incontro ha portato alla nascita di ordini segreti, interpretazioni mistiche delle Sacre Scritture e movimenti spirituali, che hanno cercato di riscoprire e preservare l’antica saggezza cristiana.

Secondo René Guénon, il termine esoterismo cristiano sarebbe da preferire a Cristianesimo esoterico, poiché con il primo si fa riferimento ad una tradizione autentica e primordiale, che ha assunto le vesti del Cristianesimo, mentre con il secondo si attribuirebbe una componente esoterica al Cristianesimo come qualcosa di accessorio.

Tra le sue varie accezioni esoteriche, quelle prevalenti nei primi secoli sarebbero derivate soprattutto dall’esoterismo giudaico più che dai misteri greci. Lo stesso Gesù, in base alle ipotesi derivanti dal ritrovamento dei rotoli di Qumran, avrebbe frequentato la comunità ebraica degli Esseni, alquanto chiusa e riservata.

Nella letteratura apocalittica e in alcuni testi apocrifi, cioè «nascosti», del Nuovo Testamento, condivisi dalle antiche correnti spirituali del Cristianesimo, si accenna ai concetti iniziatici delle scuole misteriche come la visione del Sole nell’oscurità della mezzanotte durante la discesa agli inferi.

È importante sottolineare il fatto che il Nazareno, così come sembra emergere dal ritrovamento dei rotoli di Qumran, avesse intrattenuto contatti con la comunità degli Esseni, un gruppo religioso dedito all’ascetismo ed alla riflessione del pensiero giudaico in chiave esoterica.

Elementi in grado di consentire un successivo sviluppo esoterico e gnostico della riflessione cristiana si individuano nei testi apocrifi, in particolare in quello di Tommaso, e nel Vangelo attribuito a Giovanni, il discepolo prediletto, che, proprio per la sua originale impostazione teologica e filosofica, si distingue dallo stile adoperato nei tre Vangeli di sinottici Marco, Matteo e Luca.

Il culmine del Cristianesimo è l’imitazione di Cristo nella misura in cui la può raggiungere un uomo, secondo quanto si addice alla vocazione di ciascuno.
Basilio il grande di Cesarea

Autore Massimo Frenda

Massimo Frenda, nato a Napoli il 2 settembre 1974. Giornalista pubblicista. Opera come manager in una azienda delle TLC da oltre vent'anni, ama scrivere e leggere. Sposato, ha due bambine.

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