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Il bambino e l’adattamento edonico

bambino


Lezione in pillole nel mondo dell’educazione sbagliata

Più regalate beni materiali ai vostri figli e più li renderete infelici!

Mi risuona ancora nelle orecchie un vecchio monito di un Guru Indiano dato ad alcuni genitori.

Pur discostandoci dall’Oriente, però, possiamo trovare la stessa teoria qui da noi.

Mi riferisco all’Adattamento edonico di Daniel Kahneman e al paradosso della felicità di Easterlin.

Quando compriamo un’auto nuova ci sentiamo più felici ma, dopo poco tempo, la guideremo con le stesse identiche sensazioni di quando guidavamo quella vecchia, poiché non proveremo più le stesse emozioni dei primi giorni.

Dopo avere sperimentato particolari eccitazioni emotive, nasce in noi l’esigenza di sperimentarle ancora, perché le precedenti si sono affievolite e rimaniamo perciò coinvolti nella cosiddetta aspirazione consumistica.

Ogni volta che il mio patrimonio economico si incrementa, aumentano, di conseguenza, anche le mie esigenze, perciò accrescerò l’acquisto di nuovi beni materiali, ma il mio livello di appagamento rimarrà costante.

È come correre su un di tapis roulant; muovi tanto le gambe ma rimani sempre allo stesso posto.

Fermo restando che la povertà non sia una buona cosa, non ci rimane che da considerare il fatto che riempire di regali un bambino significa metterlo nella condizione di insoddisfazione costante, con aumento delle ambizioni materialistiche in modo progressivo.

Ciò che più ci rende felici in modo continuativo sono l’affetto, l’amore, le relazioni con gli altri, il tempo che passiamo con le persone a noi più care.

Easterlin sosteneva che la felicità ricercata compulsivamente con i beni materiali è come una U rovesciata. Inizialmente c’è un picco verso l’alto, ma, molto presto, subentra la decadenza e tutto si capovolge, costringendoci a cominciare da capo con l’acquisto di qualcosa di più eccitante.

Il sorriso di un bambino lentamente scompare quando non è più in grado di godere anche delle piccole cose.

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Autore natyan

natyan, presidente dell’Università Popolare Olistica di Monza denominata Studio Gayatri, un’associazione culturale no-profit operativa dal 1995. Appassionato di Filosofie Orientali, fin dal 1984, ha acquisito alla fonte, in India, in Thailandia e in Myanmar, con più di trenta viaggi, le sue conoscenze relative ai percorsi interiori teorici e pratici. Consulente Filosofico e Insegnante delle più svariate discipline meditative d’oriente, con adattamento alla cultura comunicativa occidentale.

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