Due le sezioni: Concorso internazionale e Concorso nazionale
Riceviamo e pubblichiamo.
La seconda edizione del ‘Contemporanea International Film Festival’, festival di cinema e arti visive dedicato agli sguardi delle donne, si è chiuso stanotte al Cinema Ambrosio di Torino.
Uno dei tratti caratterizzanti del Festival è la scommessa sulle nuove generazioni con il concorso dedicato al cinema in formato breve di registe emergenti: sono stati presentati 24 cortometraggi, selezionati tra i 3000 lavori da tutto il mondo arrivati alla open call torinese.
Due le sezioni: Concorso internazionale e Concorso nazionale.
Il compito di assegnare i premi alla migliore opera e alla migliore regia è spettato a una giuria presieduta da una delle registe più stimate del panorama cinematografico italiano, Francesca Archibugi.
Con lei, in giuria, Domizia De Rosa, Presidente di Women in Film, Television & Media Italia e docente di Audiovisual Media Policies all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Gaia Brunelli, creative producer di Indiana Production, dove ha collaborato con registi come Liliana Cavani, Daniele Luchetti e Gabriele Salvatores; Giampiero Frasca, docente di Storia del cinema e critico cinematografico che ha collaborato con riviste come Filmcritica, Cineforum e Segnocinema.
Vincitore del Concorso internazionale, come Miglior cortometraggio, è stato il libanese ‘Warsha’ di Dania Bdeir, già vincitore del Short Film Jury Award al ‘Sundance Film Festival’.
Il lavoro
Mohammad lavora come operatore di gru a Beirut. Un giorno si offre di salire su una delle gru più alte e pericolose di tutto il Libano. Lontano dagli occhi di tutti, riesce finalmente a sentirsi libero di esprimersi.
Vincitore del Concorso italiano – Miglior cortometraggio è, invece, ‘Tria’ di Giulia Grandinetti, classe 1989, che era stato anche presentato alla sezione Orizzonti del Festival del cinema di Venezia.
Il lavoro
In una Roma distopica, vige una legge per cui le famiglie immigrate non possono avere più di tre figli. Se ne arriva un quarto, lo si deve far nascere, ma poi uno deve essere ucciso, dando alle femmine la precedenza per il sacrificio. Zoe, Iris e Clio sono tre sorelle, ma una di loro presto verrà uccisa…
Nel Concorso internazionale il Premio per la migliore regia è andato a ‘The Silent Whistle’ di Yingtong Li, arrivato dalla Cina e già presentato al Festival del Cinema di Cannes. Li è una sceneggiatrice e regista cresciuta nel Sud della Cina: dopo una laurea in Giurisprudenza, ha conseguito un master all’Emerson College di Boston.
Nel Concorso italiano Premio migliore regia a ‘Una volta ancora’ di Giulia Di Maggio, classe 1995. Il lavoro è un viaggio stravagante attraverso le stagioni di una spiaggia, dai suoi deserti sconfinati alle pittoresche folle estive. Nessuna parola, solo i rumori di tre insolite esistenze: la dura vita di una cabina da spiaggia, l’occhio premuroso di una telecamera di sorveglianza e la tenacia di un’ottantenne spericolata.
Premio migliore attrice a Yasmine Kefil, 15 anni, franco-algerina, per la sua interpretazione in ‘On My Father’s Grave’ di Jawahine Zentar, Francia / Marocco, già presentato al ‘Clermont-Ferrand International Film Festival’.
Nel Concorso internazionale una menzione speciale è stata data dalla giuria a ‘Memoir of a Veering Storm’ di Sofia Georgovassili, Grecia, mentre in quello italiano ad ‘Albertine Where Are You?’ di Maria Guidone.
Quest’ultima, dopo un Dottorato in Filosofia, dopo aver frequentato l’École Supérieure des Études Cinématographiques a Parigi e aver lavorato come montatrice per Arte France, oggi è una regista pubblicitaria di importanti campagne internazionali sui diritti delle donne, l’inclusione e la diversità. Parallelamente continua il suo percorso di ricerca autoriale: ‘Albertine Where Are you?’ è il suo ultimo corto, girato in pellicola 16 mm.
Presenti alla premiazione, la giuria – Francesca Archibugi, Domizia De Rosa, Gaia Brunelli e Giampiero Frasca – e Giulia Grandinetti, Giulia Di Maggio,