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I vincitori dell’Ischia Film Festival 2021

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Ischia Film Festival 2021 - Miglior regia Roy Krispel


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Assegnati i premi della diciannovesima edizione dell’importante manifestazione

Un uomo che realizza il sogno di insegnare, imbattendosi suo malgrado nella carenza di risorse educative delle aree rurali della Cina e decidendo di lottare, per offrire migliori opportunità per i suoi studenti e per le generazioni future.

Per un segnale di speranza e ottimismo, rappresentato dalla forza volontà di chi vuole cambiare il mondo. La diciannovesima edizione dell’Ischia Film Festival premia come miglior lungometraggio ‘Mr. Motor‘ del regista cinese Hehe Mi, in anteprima assoluta al festival e applaudito con convinzione al termine della proiezione al Castello aragonese.

Il premio per la miglior regia è invece andato all’israeliano Roy Krispel, con lo struggente ‘Abu Omar’, che racconta l’avventura di un padre che prova a ricondurre a casa la salma del figlio, sullo sfondo dell’eterno conflitto israelo-palestinese.

È quanto decretato dalla giuria formata da Karin Hoffinger, responsabile delle relazioni internazionali della Berlinale, dai critici cinematografici Zlatko Vidackovic, direttore artistico del Pola Film Festival, ed Emanuela Martini, già direttrice del Torino Film Festival, Lungometraggi; dal regista e sceneggiatore Alberto Rizzi, dallo sceneggiatore, regista e attore Massimo Gaudioso e dallo storico dell’arte Tommaso Strainati, Location negata; dall’attrice Alessia Barela, dal Presidente del Festival Internazionale del Cinema Laceno d’Oro, Antonio Spagnuolo, e dal produttore e regista Emanuele Palamara, Cortometraggi e scenari campani.

I premi sono stati consegnati nel corso della serata conclusiva del Festival, al Castello aragonese di Ischia, dove il direttore artistico Michelangelo Messina ha sottolineato come

sia stata un’edizione ricca di spunti e di ospiti di rilievo, in grado di sottolineare con enfasi la ripartenza del sistema audiovisivo dopo la pandemia.

Tra gli altri premi, il riconoscimento per la miglior scenografia è stato assegnato a Maria Jännes per ‘Le cafè de mes souvenirs‘, un film che racconta la liaison di due giovani, sul romantico sfondo della capitale finlandese Helsinki, per la regia di Valto Baltzar.

È di Maura Morales Bergmann per il film ‘Io sono Vera‘ del regista Beniamino Catena la miglior fotografia. Menzione speciale ad ‘Erotica 2022 – 5 different story‘ di Anna Kazejak, Anna Jadowska, Kasia Adamik, Jagoda Szelc e Olga Chajdas, un film che riprende cinque storie vagamente interconnesse che riguardano l’universo femminile, accomunate da un elemento erotico.

Per la sezione Location negata, che riguarda invece i film di denuncia, la migliore opera è risultata ‘The Admiral Tchumakov‘ di Laurier Fourniau e Arnaud Alberola, che propone un’allegoria di ciò che rimane dell’uomo sovietico trent’anni dopo la caduta dell’URSS. Menzione speciale all’anteprima italiana, ‘The Criminals‘ del regista Serhat Karaaslan.

Miglior cortometraggio è risultato ‘El silencio del rio‘ di Francesca Canepa, un viaggio allegorico di un ragazzino ambientato in una idilliaca foresta pluviale. Menzione speciale a ‘Stanbrook‘ di Óscar Bernàcer, un affresco della Spagna nella fase finale della sua guerra civile.

La sezione Scenari campani ha premiato ‘Le conseguenze dell’attore – Il piccolo Michele Esposito‘ di Daniele Chiariello e Pierfrancesco Cantarella, che ha raccontato la storia di un bambino catapultato nel mondo del cinema, ma presto dimenticato. Menzione speciale a ‘Sic Est‘ di Flavio Ricci, che ha raccolto il grido di alcuni ragazzi dei quartieri periferici di Napoli, per farsi ascoltare dal mondo.

Infine, il Premio Giuria Giovane è andato a ‘Fibonacci‘ di Tomáš Hubáček, film di danza ambientale o meditazione audiovisiva sui modelli di Fibonacci nel paesaggio, comportamento del branco, struttura del film e musica.

Ha chiosato Michelangelo Messina:

Tutte le opere in concorso, frutto già di un’accurata selezione, hanno ‘fotografato’ un’attenzione ai luoghi, reali e metaforici, confermando l’intuizione di un festival che proprio sul legame tra grande schermo e location ha puntato con forza sin dalla sua ideazione.

Un’edizione, quella su cui è calato il sipario, impreziosita dai premi alla carriera a due premi Oscar, il regista statunitense Oliver Stone e lo scenografo polacco Allan Starski, e dalla presenza, sul red carpet vista mare, di Barbara Bouchet – IFF Award alla personalità, Marco Bocci, Toni D’Angelo, Alessandro D’Alatri, premio Plinius per la serie ‘Il commissario Ricciardi’, Gaia Bermani Amaral, Rocco Ricciardulli Francesco Bruni, Marta Gastini, Giovanni Amura e Susy Laude.

Elenco dei vincitori dell’Ischia Film Festival 2021

Concorso Lungometraggi

Miglior Film | Mr. Motor di Hehe Mi

Motivazione: Un giovane maestro che in realtà vorrebbe fare il batterista e che per caso si trova a insegnare in un piccolo villaggio, di tutto, dalla letteratura alla trigonometria. E un capo villaggio meno burbero di quello che sembra, incerto tra migliorare la sua scuola o spingere i bambini ad andare in città. Incontro-scontro di caratteri, non solo quelli dei due protagonisti, e soprattutto confronto tra tradizione e modernità, tra campagna e città, tra musiche diverse, nel bel lungometraggio d’esordio della regista cinese Hehe Mi. Scritto con umanità e humor e diretto con occhio attento ai luoghi, sospeso tra malinconia e commedia, ‘Mr. Motor’ va alla ricerca delle diverse identità nazionali con un racconto quotidiano e non retorico.

Miglior Regia | Abu Omar di Roy Krispel

Motivazione: Il premio per il miglior regista va a Roy Krispel per il suo film ‘Abu Omar’. Durante un coprifuoco, un padre addolorato per la morte del figlio piccolo in un ospedale israeliano, sta cercando un modo per riportarlo a casa nel suo villaggio palestinese per il suo eterno riposo e ottiene un aiuto inaspettato nella sua missione. Il film ci ha colpito per aver portato la realtà assurda inflitta attraverso un conflitto noto a un nuovo livello, che ritrae due estranei in un viaggio apparentemente senza speranza. Nonostante le drammatiche circostanze, il film contiene momenti di umorismo asciutto e mantiene tuttavia dignità, empatia e tenerezza.

Miglior fotografia | Maura Morales Bergmann per Io sono Vera di Beniamino Catena

Motivazione: ‘Io sono Vera’ è un film girato squisitamente, un’opera sensazionale diretta da Beniamino Catena, che ci mostra l’intrigante storia di una ragazzina di dieci anni e di un uomo cileno che lavora nel deserto dell’Atacama, le cui vite si legano in una maniera imprevedibile e misteriosa. La giuria premia lo straordinario lavoro della direttrice della fotografia Maura Morales Bergmann, e in particolare l’effettivo uso diversificato dei movimenti della camera, degli angoli e degli scatti, i quali contribuiscono all’aspetto poetico del film. La giuria si riserva di premiare inoltre le espressioni degli attori e la combinazione e l’impiego della bellezza di location italiane e cilene scelte accuratamente.

Miglior scenografia | Maria Jännes per Le cafè de mes souvenir

Motivazione: ‘Le Café de mes Souvenirs’ è un meraviglioso musical franco-finlandese, scritto e diretto da Valto Baltzar, che racconta la storia d’amore tra Emilie, che lavora nel café di sua madre ad Helsinki, e Philippe, un francese che si è trasferito in Finlandia per insegnare la sua lingua. Questo film è un omaggio al classico della cinematografia francese ‘Les Parapluies de Cherbourg’ ed è stato girato in location finlandesi e francesi scelte accuratamente – Helsinki, Porvoo, Kauniainen e Sipoo, in Finlandia, e Cherbourg e Parigi, in Francia – . La giuria premia l’eccellente scenografia e il lavoro del regista Valto Baltzar, riconoscendo anche l’impiego di opere di scenografi finlandesi – comprese le opere ergonomiche del famoso architetto finlandese e designer di mobili Kukkapuro – .

Menzione speciale | Erotica 2022 di Anna Kazejak, Anna Jadowska, Kasia Adamik, Jagoda Szelc e Olga Chajdas

Motivazione: Cinque registe e cinque scrittrici per un viaggio attraverso il rapporto tra i sessi e, soprattutto, la considerazione in cui è tenuta la donna, oggi, in paesi civilissimi, come la Polonia, e non solo. Uno sforzo collettivo realizzato con notevole gusto visivo e con la capacità di raccontarsi senza vittimismo e utilizzando lo strumento dei generi cinematografici. Alcuni episodi appartengono in pieno alla fantascienza distopica, ma quello che sorprende è come, a volte, siano le storie più realistiche ad apparire fantascientifiche. Menzione speciale a ‘Erotica 2022′ per la capacità di amalgamare in una visione collettiva il suo frastagliato universo femminile, di offrirci ritratti a tutto tondo delle ‘streghe’, che non sono mai andate via.

Concorso Location negata

Miglior film | The Admiral Tchumakov di Laurier Fourniau e Arnaud Alberola

Motivazione: Per la capacità di raccontare con leggera sapienza e senza un filo di retorica la fine di un’epoca, attraverso il ritratto ironico e struggente di un personaggio memorabile, malinconico e vitale, che la incarna, ma che con la sua fede incrollabile nella vita ci rammenta anche quanto sia importante adattarsi ai suoi inevitabili mutamenti rimanendo coerenti con se stessi e con i propri valori.

L’empatia con l’Ammiraglio Boris Vassilievitch Tchumakov, frutto evidente di una lunga preparazione, centra l’obiettivo, portandoci dentro alla storia e facendoci trascorrere una giornata intensa insieme al protagonista nel vecchio porto abbandonato di Balyktchy, sul lago Issyk Kul. I luoghi remoti del Kirghizistan, oggi confine incerto tra Occidente e Oriente, diventano così uno scenario familiare e il docufilm un ponte tra popoli e culture come l’antica Via della Seta.

Agli autori va il merito di avere saputo individuare un personaggio che resta nel cuore dello spettatore come soltanto i grandi personaggi dell’invenzione letteraria riescono a fare. Un personaggio generoso, puro, solitario e valoroso come un moderno Don Chisciotte, ma che a differenza del nobile Hidalgo, i mulini a vento non li combatte, li cavalca.

Menzione speciale | The Criminals di Serhat Karaaslan

Motivazione: Per aver saputo raccontare con una cinematografia matura e sapiente, una storia di amore negato e contrastato, dove, attraverso la negazione di una spazio fisico, si racconta la negazione di una relazione, con la capacità di racchiudere nella piccola vicenda dei protagonisti, anche il mondo e il contesto sociale che li attornia.

Concorso Cortometraggi

Miglior Cortometraggio | El silencio del rio di Francesca Canepa

Motivazione: Un corto emozionante e romantico, testimone di una vita sospesa e sempre eterna. Una regia magistrale. Una fotografia intensa che amplifica il paesaggio e lo rappresenta in tutta la sua potenza. Un realismo fantastico raccontato con gli occhi ingenui e profondi di un bambino. Un bambino che decide di seguire un sogno nell’unico modo in cui può farlo: vivendolo.

Menzione speciale | Stanbrook di Óscar Bernàcer

Motivazione: Un piccolo capolavoro in cui fotografia e direzione degli attori sono impeccabili, un corto che trascina lo spettatore nella disperazione degli sconfitti della guerra civile spagnola e nella necessità di scelte urgenti e coraggiose da parte dei testimoni europei, con la conclusione che drammaticamente conduce lo script a scenari del tutto contemporanei e altrettanto urgenti.

Concorso Scenari campani

Miglior Film | Le conseguenze dell’attore – Il piccolo Michele Esposito di Daniele Chiariello e Pierfrancesco Cantarella

Motivazione: Una piccola perla che è capace di raccontare l’eleganza, l’autoironia e la tolleranza della cultura partenopea e campana attraverso la vita del carismatico protagonista, che ha saputo vivere e custodire un sogno importante.

Menzione Speciale |Sic Est di Flavio Ricci

Motivazione: La determinazione di un gruppo di ragazzi di Ponticelli, che grazie ai ‘maestri di strada’ ricostruiscono le proprie esistenze, i propri orizzonti, acquisendo consapevolezze e disincanti. Gli aggettivi per descrivere quello che sognano di diventare ‘diverso, immortale’ è il bisogno di affermare con forza la loro identità. Voler ‘diventare qualcuno’, lasciare traccia e non perdersi nello stereotipo che il quartiere gli impone

Premio Giuria giovane

Miglior Film | Fibonacci di Tomáš Hubáček

Motivazione: Opera elegante, che incorpora la Sezione Aurea e incarna l’eterna espressione ‘homo homini lupus’. La scelta accurata delle inquadrature a camera fissa e delle plongée, oltre alla precisione espressa tanto nella composizione del quadro, quanto nella profondità di campo, esaltano le forme sinuose di un territorio che, seppur danneggiato, ha un’estetica maestosa e solenne. L’essere umano è minuscolo, immerso in lande sconfinate e brulle, e torna al suo stadio primordiale, quello animale. Animale cacciatore, che calpesta e invade le linee regolari del terreno e animale preda, che ne segue armoniosamente i profili e i dislivelli.

Un’animalità richiamata dalle coreografie – impeccabili – con le quali, il gruppo di performer, prende le sembianze di cervi o gazzelle che vagano senza meta, celandosi tra la poca vegetazione alta rimasta. I movimenti apparentemente caotici, sono in realtà espressione di un linguaggio condiviso, istintivo, solo razionalmente indecifrabile. L’assenza di dialoghi rende il corto universalmente comprensibile e l’ottima colonna sonora dona ritmo ed enfasi alla narrazione. Un lavoro chiuso, coeso e profondamente coerente.

Autore Paco De Renzis

Nato tra le braccia di Partenope e cresciuto alle falde del Vesuvio, inguaribile cinefilo dalla tenera età… per "colpa" delle visioni premature de 'Il Padrino' e della 'Trilogia del Dollaro' di Sergio Leone. Indole e animo partenopeo lo rendono fiero conterraneo di Totò e Troisi come di Francesco Rosi e Paolo Sorrentino. L’unico film che ancora detiene il record per averlo fatto addormentare al cinema è 'Il Signore degli Anelli', ma Tolkien comparendogli in sogno lo ha già perdonato dicendogli che per sua fortuna lui è morto molto tempo prima di vederlo. Da quando scrive della Settima Arte ha come missione la diffusione dei film del passato e "spingere" la gente ad andare al Cinema stimolandone la curiosità attraverso i suoi articoli… ma visto i dati sconfortanti degli incassi negli ultimi anni pare il suo impegno stia avendo esattamente l’effetto contrario. Incurante della povertà dei botteghini, vagamente preoccupato per le sue tasche vuote, imperterrito continua la missione da giornalista pubblicista.