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I vincitori della Open Call ‘L’Italia è un desiderio’

Open Call 'L'Italia è un desiderio - Caterina Erica Shanta, Il cielo stellato

Open Call 'L'Italia è un desiderio - Caterina Erica Shanta, Il cielo stellato



Alle Scuderie del Quirinale i 10 progetti realizzati da fotografi e artisti visivi under 40

Riceviamo e pubblichiamo.

Sono stati proclamati e premiati mercoledì 22 novembre 2023, alle Scuderie del Quirinale, i 10 progetti, realizzati da fotografi e artisti visivi under 40, vincitori della Open Call sul paesaggio contemporaneo ‘L’Italia è un desiderio’, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dal Mufoco Museo di Fotografia Contemporanea, con la collaborazione istituzionale di Scuderie del Quirinale e Fondazione Alinari.

Annunciate anche 3 menzioni speciali.

Una sorprendente carrellata di narrazioni, di storie attraverso le immagini dedicate al paesaggio italiano, alla comprensione e al racconto dei luoghi, della quotidianità, dei riti, degli abitanti, dei paesi, degli spazi urbani, del lavoro domestico, delle zone industriali, di migrazioni e frontiere.

Dalle montagne della Val di Susa alla Pianura Padana, seguendo la SS11, passando per le strade di Milano e le fabbriche di Sesto San Giovanni, salendo sui monti della provincia di Varese per poi arrivare in Veneto e risalire verso l’Altopiano di Asiago; e ancora, gli argini del fiume Secchia, il ponte Testaccio a Roma, la festa della Madonna della Bruna a Matera, le scogliere dell’antica città di Roca in Salento, gli ex-voto della cultura calabrese e l’entroterra siciliano.

Immagini, fotografie e video realizzati con le tecniche più innovative e creative, che restituiscono appieno la varietà e vivacità dei linguaggi visivi dei giovani fotografi immersi nella contemporaneità, alla continua ricerca di una lettura attiva, partecipe, complessa ed eclettica del paesaggio italiano in costante trasformazione e che indagano con spontaneità e naturalezza il rapporto tra esperienza, immagine e tecnologia nella società di massa.

Presenti all’evento di proclamazione e premiazione Angelo Piero Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura che ha portato anche i saluti del Sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni; Davide Rondoni, Presidente Museo di Fotografia Contemporanea; Mario De Simoni, Presidente Ales – Scuderie del Quirinale e Matteo Balduzzi, Curatore scientifico Museo di Fotografia Contemporanea e Presidente Commissione valutatrice Open Call ‘L’Italia è un desiderio‘.

Oltre 250 le candidature ricevute da ogni angolo d’Italia che sono state visionate dalla Commissione di valutazione composta da rappresentanti istituzionali ed esperti nell’ambito della cultura contemporanea: Matteo Balduzzi, Curatore scientifico Museo di Fotografia Contemporanea; Paola De Pietri, Fotografa; Carolina Italiano, Storico dell’arte Scuderie del Quirinale; Nicoletta Leonardi, Professoressa di Storia dell’arte contemporanea e Storia della fotografia, Responsabile della Fototeca Accademia di Belle Arti di Brera e Responsabile della Fototeca dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino; Matteo Piccioni, Storico dell’arte della Direzione Generale Creatività Contemporanea – Ministero della Cultura; Rita Scartoni, Responsabile Licensing e progetti Fondazione Alinari per la Fotografia.

Ciascuno dei dieci progetti selezionati riceverà un contributo di 5.000€ per la produzione e la cessione delle opere che entreranno a far parte delle collezioni del Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea.

I vincitori

Il fotografo pordenonese Mattia Balsamini premiato per il progetto ‘Il suo buio speciale’, per aver riportato l’attenzione su un caso significativo di relazione tra il paesaggio e la struttura economica e sociale di un territorio, il Veneto, attraverso un lavoro che intreccia pura fotografia documentaria, relazioni personali e sperimentazione visiva con la tecnologia, in un utilizzo contemporaneo di tecniche analogiche e plastiche.

Un omaggio ai pioppeti lungo l’argine del fiume Secchia nel progetto ‘Mormorio notturno’ di Luca Boffi, dalla provincia di Modena, che rintraccia alcune tematiche fondamentali legate alla trasformazione del paesaggio e al trascorrere del tempo in una fonte apparentemente neutra come una telecamera cctv fissa, ricavando una serie di immagini asciutte e ritmate, caratterizzata da una decisa struttura concettuale.

Nel lavoro fotografico che affronta temi assoluti legati al paesaggio e all’esistenza ‘Diving into Poetry’ del duo milanese – bolognese Letizia Calori e Violette Maillard protagonisti il mare, la geologia, la ciclicità della vita: un progetto rigoroso e poetico, in cui sia un luogo e una situazione specifica, i tuffatori della Grotta della Poesia in Salento, si prestano a una lettura simbolica e universale.

Andrea Camiolo, siciliano di Leonforte, avvia con il suo progetto ‘Per un paesaggio possibile’ una riflessione sulla nozione stessa di paesaggio a partire da luoghi a lui vicini, un paesaggio collinare dell’entroterra siciliano apparentemente privo di interesse, attivando un procedimento di verifica e di messa in crisi delle modalità di rappresentazione del paesaggio che produce una serie di variazioni, delicate e coerenti, ricche di rimandi nella storia della fotografia e dell’arte.

Un dialogo fertile tra l’artista bellunese e la comunità del paese di Lusiana Conco sull’Altopiano di Asiago quello rappresentato nelle immagini che sviluppano una rigorosa pratica documentaria e i punti di vista plurali di un gruppo di adolescenti che Marina Caneve con ‘A fior di terra’ ha coinvolto nella sua proposta artistica.

Al centro di ‘Via Spaventa’ a Milano di Federico Clavarino, una serie di immagini spiazzanti e misteriose capaci di mettere a confronto grandi questioni della città moderna come l’edilizia sociale e l’opera dei maestri dell’architettura con l’assetto ordinario e spesso incomprensibile degli spazi urbani.

Una ricerca di ampio respiro su un territorio vasto e complesso come la Pianura Padana quello compiuto dal torinese Tomaso Clavarino in ‘Padanistan’ che restituisce con linguaggio asciutto, privo di retorica e attento ai dettagli un senso di spaesamento e di frammentazione che emerge da un viaggio negli spazi interiori ed esteriori lungo la statale Padana Superiore 11.

Nel progetto artistico di Nicoletta Grillo, dalla provincia milanese, ‘Scintilla’ è un cortocircuito tra l’architettura delle fabbriche di Sesto San Giovanni e la memoria personale e familiare della fotografa che affronta il tema universale del lavoro in riferimento alle complesse questioni legate alla salute e alla pervasività nella vita domestica attraverso un linguaggio poetico e simbolico e facendo ricorso a elementi performativi.

C’è il centro trasmittente del Campo dei Fiori, sul monte Tre Croci vicino a Varese nel lavoro video ‘Senza titolo’ del romano Jacopo Rinaldi, capace di evocare ciò che nel paesaggio non è visibile pur risultando materia fondamentale della società, attivando una riflessione su vecchie e nuove tecnologie, telecomunicazioni, radiofrequenze, trasmissione di dati e di saperi.

Ne ‘Il cielo stellato’ di Caterina Erica Shanta, di Pordenone, il paesaggio esplode nelle miriadi di immagini attraverso una restituzione fotogrammetrica collettiva dei carri di cartapesta distrutti durante la festa della Madonna della Bruna a Matera: un approccio alla fotografia innovativo ed efficace da cui emerge il tema del rapporto tra esperienza, immagine e tecnologia nella società di massa.

La Commissione ha inoltre stabilito di attribuire una menzione speciale a tre candidati che, nonostante la giovane età, hanno sviluppato ricerche interessanti per qualità, originalità e importanza dei temi trattati: a Noemi Comi, di origini calabresi, per ‘Demeter’ in cui con sperimentazione visiva l’artista affronta un tema complesso come la religiosità e la presenza degli ex-voto, in un progetto di ampio respiro che esprime il desiderio di rivalsa del popolo calabrese e si confronta con paesaggi sempre più caratterizzati dall’abbandono; a ‘Milieu’ di Alessandro Di Lenardo, piemontese, per avere indagato la tematica estremamente attuale delle migrazioni e delle frontiere con un progetto che muove da una fotografia documentaria pura per introdurre una piccola ma significativa componente allestita, producendo un immaginario inedito della migrazione notturna nello scenario di alta montagna della Val di Susa e a Marta Scagliusi, romana, con ‘Sospesi in superficie. Un’indagine sulla vita nascosta’ per la capacità con cui ha dato un’interessante impronta artistica, sia dal punto di vista formale che simbolico, a un progetto che muove da una forte base scientifica come lo studio delle muffe – in questo caso presenti sulle arcate del Ponte Testaccio a Roma – e arriva a costruire una serie di paesaggi fantastici.

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