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I Bronzi di Riace incontrano teatro, danza e AI

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Bronzi di Riace


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Il 3, 6 e 8 settembre, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria Armonie d’Arte Network unisce arte contemporanea e civiltà antica

Riceviamo e pubblichiamo.

Un inizio settembre di grande intensità ed impegno per il Network di Armonie d’Arte Festival, di cui è parte anche il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

In questo luogo sono conservati i famosi Bronzi di Riace che, per la prima volta dalla loro scoperta avvenuta 52 anni fa, incontrano danza, teatro e intelligenza artificiale.

Già lo scorso 9 giugno la Fondazione Armonie d’Arte e il Museo di Reggio avevano registrato un importante successo con un concerto jazz di profilo internazionale, Weckl, Patitucci e Calderazzo, questa, invece, sarà la volta del teatro e della danza contemporanea.

Ora, nei giorni 3, 6 e 8 settembre, ore 20:30, saranno messi in scena tre spettacoli straordinari, all’interno del Museo dei Bronzi di Riace, con protagonisti della scena artistica italiana e internazionale, per una Calabria che #valeilviaggio per citare l’ormai celebre claim di Armonie d’Arte Festival.

Martedì 3 settembre andrà in scena ‘Umano C’, creazione di Remi Picò, artista visivo esperto in nuove tecnologie e attivo in contesti statunitensi di altissimo prestigio, e coreografie di Filippo Stabile, uno dei più apprezzati coreografi italiani under 35. Una metaperformance tra intelligenza artificiale e umani partecipanti, tra naufragio e rinascita.

Il tentativo di situare il progresso tecnologico nell’interstizio tra eredità antropologica e creatività contemporanea, rimanda a una poetica complessa e restituisce visioni esperenziali che si alimentano però di culturalità concettuale.

Così il segno del viaggio, della memoria, della migrazione e del naufragio, ma anche della scoperta/rinascita e quindi di futuro, incarnato dai Bronzi di Riace, suggerisce e stimola interazioni tutte da sondare e da attivare.

Questo studio ne è una testimonianza ed è l’avvio anche di un laboratorio permanente orientato alla ricerca sul rapporto tra intelligenza artificiale e artisticità umana. Prima assoluta, produzione del Festival in collaborazione con Entopan, la performance è preceduta da un breve talk.

Venerdì 6 settembre sarà invece la volta della compagnia Muta Imago con ‘Dopo il diluvio’. Muta Imago è una compagnia teatrale nata a Roma nel 2006, guidata da Claudia Sorace, regista, e Riccardo Fazi, dramaturgo e sound artist.

Da anni la compagnia sta portando avanti un percorso di ricerca sulla percezione del tempo e sulle possibilità che il teatro ha di formulare nuove modalità di racconto che indaghino le caratteristiche del rapporto tra tempo, memoria e identità.

E così sarà anche con questo nuovo lavoro, con la regia di Claudia Sorace, drammaturgia / suono Riccardo Fazi, voci di Fazi e Sorace, canto Sara Bertolucci, musiche originali eseguite dal vivo da Lorenzo Tomio.

Una cerimonia augurale, nella quale rituali passati, urgenze presente e previsioni future si incontrano. Un’orchestrazione di voci e suoni, luci e gesti che, susseguendosi in un ritmo narrativo e percettivo immersivo, dà vita ad un cortocircuito temporale. Attraverso ‘Dopo il diluvio’ il luogo ospite diventa così sede, grazie alla visione di Muta Imago, di una rinnovata liturgia degli ‘Auspici’.

In scena si avvicenderanno frammenti di conoscenza, armonie oramai estinte provenienti da antichi strumenti a fiato, e frequenze elettroniche sintetiche che evocano un passato dimenticato insieme a un futuro tanto distopico e imprevedibile quanto seducente.

Il pubblico, accolto inizialmente da uno spazio in apparente rovina, scenario di un possibile evento catastrofico, attratto dal fluire della partitura composta da voci e dal passaggio di luci, si troverà all’interno di un Tempio riemerso dalle sue stesse rovine.

Invitato a muoversi liberamente nello spazio, seguirà, con la propria cadenza, i sistemi evocativi, che da territori di memoria trasportano verso dimensioni desideranti. Come nel teatro antico, spazio e tempo di scena e di vita ritrovano la loro traccia comune. Anche con Muta imago un breve talk precederà la performance.

Infine, domenica 8 settembre, a Reggio arriverà la Compagnia Abbondanza Bertoni, una delle realtà più importanti italiane più volte premio Ubu, con ‘Idem – Io contengo moltitudini’.

Idem è una delle infinite e possibili messinscene della verità tra quattro esseri umani. Prendono forma le moltitudini che li attraversano presentando iconografie di gruppo e morfologie di identità personali tramite continue migrazioni di spazi, luoghi e personalità.

‘Idem’ è una danza di forme ed espressioni, atteggiamenti e attitudini che percorrono continuamente il corpo e il viso degli interpretati. Il movimento implode dentro di loro senza mai trovare una via d’uscita.

‘Idem’ è così vibrazione di un corpo e più corpi: creature tarantolate che urlano il loro essere mille in uno e che trovano identità e condivisione nella compulsività della relazione.

‘Idem’ è fatto di sensi con cui il pensiero si identifica, di ansie, di piaceri e di paure. Di mille nascite, piccole morti e di una sola resurrezione finale.

L’intento di questo spettacolo è quello di lasciare libero spazio per una libera forma a queste voci in un flusso liquido e continuo di ‘identità’ che germogliano, sfioriscono e si incrociano prendendo contorno e contenuto per una visionaria metafora ballata del vivere.

Con i tre appuntamenti di Armonie d’Arte a Reggio Calabria si consolida la collaborazione tra il Museo Archeologico Nazionale di Reggio, guidato dal neodirettore Fabrizio Sudano e la Fondazione Armonie d’Arte, guidato dal Presidente Chiara Giordano.

Fabrizio Sudano afferma:

Una collaborazione che nasce dalla comune volontà di valorizzare il grande Patrimonio italiano oltre che calabrese, in un’ottica culturale che pone al centro una rinnovata narrazione e un diverso posizionamento del mediterraneo nel dibattito socio culturale e socio economico globale.

Chiara Giordano dichiara:

Avvertiamo tutta la responsabilità di sviluppare per la prima volta una sezione di un Festival internazionale quale è ormai da anni Armonie d’Arte all’interno di un luogo potente come il Museo archeologico di Reggio e cercheremo di essere all’altezza della fiducia che il Direttore del Museo ha riposto in noi e che, d’altronde, noi tutti della comunità culturale, e non solo, riponiamo in lui e nella sua capacità di un rinnovato protagonismo del Museo e di Reggio Calabria al centro del panorama nazionale e internazionale ne abbiamo predisposto.

Sarà la prima volta, quindi, che si vedrà la presenza di un Festival culturale internazionale con un’attività strutturata e dedicata.

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