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I Beni del FAI riaprono

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FAI Negozio Olivetti - Foto Marco Introini - FAI
FAI Negozio Olivetti - Foto Marco Introini - FAI


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Dal 3 febbraio 2021 prenotazione consigliata sulle pagine web dei singoli Beni

Riceviamo e pubblichiamo.

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano è felice di annunciare che mercoledì 3 febbraio 2021 Villa Necchi Campiglio a Milano riaprirà regolarmente in massima sicurezza e nel rispetto di tutte le norme sanitarie; seguiranno giovedì Villa e Collezione Panza a Varese, Palazzina Appiani a Milano e l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (GE).
In Veneto il Negozio Olivetti in piazza San Marco a Venezia (VE).
Continueranno a essere regolarmente aperti Torre e Casa Campatelli a San Gimignano (SI), la Baia di Ieranto a Massa Lubrense (NA) e Casa Noha a Matera.

Gli altri Beni FAI in “zona gialla” rispetteranno il consueto calendario annuale e riapriranno a partire da sabato 6 marzo.

La prenotazione è consigliata e si può effettuare sulle pagine web dei singoli Beni.

Per informazioni 

Come previsto da una disposizione poco comprensibile se non inopportuna, le aperture avverranno nei soli giorni feriali, così mortificando sia il servizio civico che un museo deve svolgere, sia il ritorno economico che gli incassi da biglietteria e le vendite al bookshop consentono soprattutto nei giorni festivi.

Il lavoro all’interno dei Beni e dei giardini del FAI, pur chiusi per l’emergenza sanitaria, non si è fermato in questi mesi e i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuati consentono ora di riaprire immediatamente in perfetta efficienza: una decisione che se da una parte ha sicuramente un elevato valore simbolico, dall’altra impone uno sforzo economico a cui rischia di non corrispondere un’effettiva sostenibilità se l’apertura non verrà estesa anche ai giorni festivi.

Se da un lato può essere comprensibile riattivare per gradi la vita culturale del Paese, è bene considerare che gli sforzi che siamo chiamati a compiere rischiano di essere troppo onerosi.

La riapertura nei soli giorni feriali è un ostacolo fortemente penalizzante: le visite del fine settimana, infatti, rappresentano ben oltre la metà degli ingressi totali. L’apertura nei fine settimana, nei limiti della lotta alla pandemia, è per la sopravvivenza stessa dei musei una necessità assoluta.

Nella vivissima speranza che venga seriamente presa al più presto in considerazione la logica estensione della apertura anche nei giorni festivi, il FAI attende cittadini e visitatori a braccia aperte.

Modalità di visita in sicurezza all’interno dei Beni del FAI

Per consentire al pubblico di visitare i Beni nella massima sicurezza, il FAI si è preoccupato di garantire il pieno rispetto dei principi definiti dal Governo a partire dal mantenimento della distanza interpersonale o fisica.

In tutti i Beni la visita sarà contingentata per numero di visitatori e, ove possibile, organizzata a “senso unico” per evitare eventuali incroci.
Le stanze più piccole e quelle che non permettono un percorso circolare saranno visibili solo affacciandosi; le porte saranno tenute aperte onde ridurre le superfici di contatto.

Sarà d’obbligo indossare la mascherina per tutta la durata della visita. Saranno inoltre a disposizione dispenser con gel igienizzante sia in biglietteria che nei punti critici lungo il percorso.

Il giorno precedente l’appuntamento, i partecipanti riceveranno una mail con le indicazioni sulle modalità di accesso e un link da cui scaricare materiali di supporto alla visita nel Bene, a cura dell’Ufficio Affari Culturali FAI. Gli stessi materiali, che non saranno più distribuiti in formato cartaceo, saranno accessibili in loco su supporti digitali grazie a un QR Code scaricabile direttamente in biglietteria.

L’accesso alla biglietteria, al bookshop e ai locali di servizio sarà permesso a un visitatore o a un nucleo famigliare alla volta; nei negozi FAI i clienti dovranno indossare la mascherina, e saranno a disposizione guanti monouso, qualora fossero preferiti all’igienizzazione delle mani.

Si invita, inoltre, a effettuare gli acquisti con carte di credito e bancomat, per ridurre lo scambio di carta tra personale e visitatori. L’accesso è vietato a chi abbia una temperatura corporea superiore a 37.5°.