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Ha sceppato ‘n’ata penna ‘a culo ‘e quaresima

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Quaresima


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Un detto napoletano, oramai desueto, trae origine dal periodo quaresimale che termina Giovedì Santo

Oggi è Giovedì Santo e hanno inizio i riti pasquali, che culmineranno domenica con la solennità della Santa Pasqua.

Oggi termina anche la Quaresima, iniziata il Mercoledì delle Ceneri, quando, dopo essersi cosparso il capo di cenere, il buon cristiano si prepara alla Resurrezione attraverso un periodo di quaranta giorni di penitenza ed astinenza dalle carni.

Proprio da questo rito deriva il nome di Carnevale, dal latino carnem levare, ovvero togliere la carne, che cade la vigilia di Quaresima, il Martedì Grasso, dove si banchettava per poi astenersi nei giorni successivi.

Come sappiamo, la Santa Pasqua varia ogni anno e viene fissata la prima domenica dopo il plenilunio di primavera e può cadere tra il 22 marzo e il 18 aprile.

Ci sono molte curiosità sulla Quaresima, che, forse, non sono note a tutti, sveliamone qualcuna. Si deve a questo momento dell’anno se il viola porta sfortuna nel mondo dello spettacolo ed è bandito dalla televisione, poiché, durante questi giorni i paramenti dei sacerdoti sono di tale colore e, in passato, gli spettacoli teatrali erano vietati, costringendo a chi lavorava nel settore ad un lungo periodo di magra.

Nella civiltà contadine la Quaresima veniva personificata; nella piazza principale del paese era posto un fantoccio con le sembianze di una donna anziana.

Seguendo una tradizione spagnola questa donna era vestita a lutto per la morte del marito Carnevale, con sette gambe, che rappresentavano le domeniche antecedenti la Pasqua.

Inoltre, il pupazzo raffigurava anche una sorta di calendario ‘popolare’, poiché venivano apposte sul sedere sette penne di galline, sei nere e una bianca, appunto, rimandavano alle sette domeniche che intercorrevano tra il Mercoledì delle Ceneri e la domenica di Pasqua.

In altri Paesi il fantoccio veniva posto in alto e le penne posizionate su una patata ai suoi piedi; immagino non sia necessario spiegarne la simbologia…
Da tutto ciò è derivato un famoso detto napoletano, Ha sceppato ‘n’ata penna’a culo ‘e quaresima, che non ha bisogno di traduzione ed indica chi ha compiuto un ulteriore sacrificio.

Autore Mimmo Bafurno

Mimmo Bafurno, esperto di comunicazione e scrittore, ha collaborato con le maggiori case editrici. Ha pubblicato il volume "Datemi la Parola, Sono un Terrone". Attualmente collabora con terronitv.