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Guardia Sanframondi (BN): ‘Vinalia 2020’ lascia il segno

'Vinalia'


Piace la nuova formula che raccoglie l’adesione di nuovi appassionati e tanti giovani e apre a un futuro roseo per l’enoturismo diffuso nel Sannio beneventano

Riceviamo e pubblichiamo.

C’è una comprensibile euforia e tanta soddisfazione al Circolo Viticoltori di Guardia Sanframondi (BN), dopo gli esiti della 27edizione di ‘Vinalia’, rassegna enogastronomica che, puntando su un’attenta innovazione, ha proseguito il suo percorso e raggiunto gli obiettivi sfidanti immaginati.

Spiega Titina Pigna, Responsabile del Comitato organizzatore:

Questa formula di ‘Vinalia’ del tutto nuova ha posto le basi per lo sviluppo dell’enoturismo diffuso nel Sannio beneventano.

Il tutto grazie alla determinazione e alla voglia di mettersi in gioco delle sette cantine – La Guardiense, Cantina di Solopaca, Cantina del Taburno, Cantina Morone, Vigne Storte, Masseria Vigne Vecchie, Azienda Agricola Scompiglio -, che hanno aderito alla manifestazione e a cui va un ringraziamento particolare per aver accettato la sfida.

La cosa che più ci ha stupito e nello stesso tempo riscaldato il cuore, sono stati i numerosissimi messaggi ricevuti. A me è rimasto impresso quello di una giovane professionista di Guardia che, come tanti giovani delle nostre terre, lavora da tempo al nord.

Cito testualmente: “Vinalia ha dimostrato di sapersi evolvere e di saper governare l’inatteso. In 27 anni ha formato ed educato una generazione di cultori del buon vino e del buon cibo, ma non solo, ha saputo tener viva la memoria e l’amore per la propria terra, per chi è restato e per chi l’ha lasciata per inseguire un sogno. Grazie e complimenti a tutti quelli che hanno reso unico l’evento 2020”.

Ecco sintetizzato in poche righe perché ne è valsa sempre la pena e perché bisogna continuare a battersi per assicurare a questa manifestazione basi più solide e più consone alla sua reputazione.

Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca un incontenibile Ildo Romano, Presidente del Circolo Viticoltori che racconta:

Avevamo capito che la formula di questa edizione sarebbe piaciuta ai giovani, ma non ne aspettavamo tanti, organizzati in piccoli gruppi che, provenienti anche da territori vicini, non hanno voluto perdere la visita sulla strada della valle del vino e delle sue colline.

Le soste nei luoghi simbolo per ammirarne e fotografarne i paesaggi, l’assaggio degli ottimi vini espressione di quei luoghi, abbinati ad una frugale ma mai banale colazione contadina, l’ascolto del racconto di come la tenacia delle donne e degli uomini di queste terre li hanno resi unici, sono stati per loro un’esperienza indelebile.

Quattro corse al giorno, sempre da tutto esaurito, visi felici e stupiti che tanta bellezza fosse a casa loro. Il telefonino pieno di messaggi di gratitudine e di richieste di ripetere l’esperienza al più presto.

Sette giorni su e giù per le nostre contrade: partenza dal piazzale de La Guardiense, direzione Castelvenere, Bosco Caldaie, Selvozza, Monaci, sosta sul terrazzo con vista sulla valle delle Starze, patria degli ottimi spumanti di Falanghina e sulle colline ardite, ricamate di viti di Guardia Sanframondi, San Lorenzo Maggiore, Foglianise, Torrecuso, Solopaca e poi su per il Calvese, direzione Sapenzie a casa di Jack Degelia, appaesatissimo americano, fierissimo di mostrare dal suo terrazzo ai giovani enoturisti, spesso nativi di queste terre, la potenza del paesaggio che, amorevolmente protetto dal Taburno, degrada nella valle del Calore verso Caserta e Napoli.

Un altro considerevole contributo alla buona riuscita di questa tornata 2020 riguarda la rassegna Cinema sotto le stelle gourmet, in programma nella suggestiva atmosfera del terrazzo di Palazzo Marotta – Romano, che ha accolto uno spazio intimo dove il bel panorama, le degustazioni dei vini e dei cibi abbinati al film, hanno regalato agli ospiti altri racconti, altre passioni, altre ragioni e altre amicizie.

Ma c’è dell’altro. L’entusiasmo del Presidente del Circolo Viticoltori si trasforma in emozione quando parla dei tanti bambini che, ormai da 6 anni, attraverso ‘Vinalia Kids’ animano il borgo antico di Guardia con la loro vivacità, spontaneità e creatività.

Ada Mancinelli, ideatrice e responsabile del progetto, rivela che

lo stesso è nato con l’intento di far vivere nelle nuove generazioni del nostro territorio l’amore per il paesaggio in cui si fanno adulti e ad esercitare sempre i loro 5 sensi, spesso sopiti. Quest’anno siamo ripartiti dal corpo, da quel senso di libertà che è stato messo a dura prova dall’isolamento.

Attraverso il gioco, i bambini hanno riscoperto il divertimento all’aria aperta, fatto di emozioni, adrenalina, senso di appartenenza in un giro giro tondo che cambia il mondo.

L’impronta di questa meravigliosa esperienza è racchiusa in una tela di 30 metri, realizzata con colori naturali fatti da loro, che ha accolto i numerosi partecipanti dello show cooking, esaltazione del rapporto cibo-vino ed evento di punta della manifestazione, la cui organizzazione è affidata da anni a Silvio Garofano.

A completare l’affiatata squadra del Comitato Vinalia ci sono Filippo Del Vecchio e Emilio Massa che si occupano di tutto il sistema autorizzativo di ‘Vinalia’, già di per sé molto complesso e che quest’anno è stato molto più articolato per accogliere in sicurezza i numerosi ospiti nel rispetto delle norme anti Covid-19, e Lino Orso che ha curato tutta la sponsorizzazione dell’evento.

A sfidare il Covid-19 e a scrivere un nuovo capitolo di ‘Vinalia’, non poteva mancare ‘VinArte’, percorso di arte e cultura del vino, il cui filo conduttore è stato sempre promuovere il vino come opera d’arte e utilizzare l’arte come mezzo per comunicare il vino.

‘Riaccendere la luce dal buio grazie all’arte che sublima il bello’, questo il tema ricorrente di una X edizione del tutto particolare, che ha visto il Prof. Giuseppe Leone, Direttore Artistico e Azzurra Immediato, curatrice della sezione fotografia, insieme ai tanti artisti coinvolti e ai diversi linguaggi proposti, impegnati nella ricerca continua di un dialogo tra antichità e contemporaneità, nello spiraglio di luce dell’arte emerso dal buio del 2020.

Ora breve e meritata pausa con la mente già rivolta a ‘Vinalia 2021’.

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