L’edizione 2020 del Premio dedicato alla scrittrice Anna Maria Ortese, come da tradizione, si è svolto nel suggestivo Castello di Prata Sannita (CE)
Il Premio L’Iguana, giunto alla sua VII edizione, si è felicemente concluso sabato 27 giugno 2020, malgrado il tempo storico che attraversiamo, con una manifestazione di elevato senso culturale nel meraviglioso Castello di Prata Sannita (CE) della famiglia Scuncio.
A fare gli onori di casa Vittorio Scuncio e Lucia Daga. L’immagine fotografica della presenza della visita dell’Avvocato Gerardo Marotta al Castello, ha fatto da viatico alla cerimonia. Lucia Daga ha ricordato la ‘Lezione sull’Europa’ tenuta dall’avvocato Marotta, Presidente dell’Istituto Filosofico, nella sua visita mentre assisteva ad una premiazione di anni precedenti.
La conduzione, affidata alla Prof.ssa Esther Basile, filosofa dell’Istituto Filosofico di Napoli, con un discorso introduttivo sui valori dell’Umanesimo e sul senso etico della vita, accompagnata dalla presenza vigile, partecipativa e densa di parole della giornalista e scrittrice Maria Stella Rossi. Video archivi della Dott.ssa Rosy Rubulotta.
A fare da cerimoniere il poeta Francesco Terracciano con la sua squisita attenzione ai partecipanti e premiati.
Hanno accompagnato e reso possibile una preziosa atmosfera la musica del Maestro Valerio Bruner e il Duo del Maestro Nicola Rando e del Mezzosoprano Daniela Innamorati. Insegnamento ancora una volta significativo di come i linguaggi artistici si intreccino sapientemente.
L’elenco dei premiati:
Poesia Edita
Primo Premio alla Silloge di Daniela Matronola – ‘Tempo Tecnico’
Secondo Premio ex aequo a Vanina Zaccaria – ‘Non si muore di notte’ e Federica Giordano – ‘La luna è un osso secco’
Terzo Premio al poeta Giovanni Perri per ‘Cifrario dell’invisibile’
Poesia Inedita
Primo Premio Marlina Giaquinta
Menzione a P. Iannelli e A. Pignatelli
Schienze e Vetromile
Sezione Video
Primo Premio Silvia De Gennaro
Menzione alla Associazione Il Brigante
Sezione Musica
Primo Premio a Valerio Bruner
Menzione speciale al Mezzosoprano Daniela Innamorati
Sezione Fotografia
Primo Premio ad Elio Scarciglia
Secondo Premio a Giuseppe Pergianni
Terzo Premio- Giorgio Tarallo
Menzioni speciali a Claudio Ferraro, Grazia Morace, Ester Pacor e Ilde Pagano
Sezione Saggistica
Primo Premio ex aequo a Barbara Mapelli – ‘Nel Frattempo’ e a Pasquale Gallo – ‘Profughe ebree nella Bari del 1944’
Secondo Premio – Gabriele Lastrucci – ‘Più d’Eterno finire’
Menzione ad Anna Maria Minutilli
Premio della Critica per la Sezione Teatrale alla saggista Lucia Stefanelli Cervelli – Testo curato da Simona Vassetti – ‘Un Corso di Percorsi’
Sezione Narrativa
Primo Premio per Stefano Cortese – ‘Manzoni è morto’
Secondo Premio a Luciana De Palma – ‘Il Mulino blu’ ed ex aequo a Nicola Russo – ‘I passi che non fanno rumore’
Terzo Premio Paquito Catanzaro – ‘Due di Picche’ ed ex aequo a Francesca Patton – ‘La tigre e l’aquila’
Menzione Al Gallo
Menzione Racconto per Matilde Tortora
Premio della Critica per la Narrativa a Grazia Pulvirenti – ‘Non dipingerai i miei occhi’
Premio alla Medicina d’eccellenza
Maria Rosaria Rubulotta – Istituto Pascale di Napoli
Felice Barela – Direttore Campus Biomedico di Roma
L’iguana, in natura, è un essere dall’aspetto assai poco attraente.
Nelle pagine di Anna Maria Ortese, invece, essa diventa ibridazione mitica e assume l’aspetto, umano e zoomorfo assieme, della protagonista dell’omonimo romanzo.
L’iguana è figura densa di pietà e di emozioni, che cela, tra le sue grinze e le sue squame assunte a valore di rughe di donna partecipe e dolente, tutto il pudore di teneri sentimenti e tutta la consapevolezza penosa della sofferenza della vita.Questa nuova figura mitica diventa emblema di tutte “le creature belle che pure ci sono, ma che noi conosciamo poco, troppo poco”.
Queste “creature”, dunque, al di là del loro aspetto esteriore, sono l’unica difesa dell’umano contro un mondo disattento e superficiale, che si rivela essere sempre più, come ci indica ancora l’Ortese, “una forza ignota, tremenda, brutale”.
Per tale motivo abbiamo assunto l’Iguana come simbolo cui intestare il nostro Premio di Arte e di Poesia.Essa saprà accompagnarci nell’intento di contrastare l’agguato della nuova barbarie che mercifica la Parola, che la rende asservita all’amplificazione dei mass media nel’assenza di un nuovo serio e libero statuto critico.
Ci aiuterà, così, a vincere la disattenzione crescente per la riflessione del profondo, che tanto allontana dalla più autentica cifra dell’humanitas e dell’impegno civile.
Esther Basile