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Grande debutto per ‘Come uno straniero’

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'Come uno straniero. L’autismo per comunicare'


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Un’intensa storia che affronta l’attuale tema della disabilità

Ha debuttato domenica 22 ottobre, ore 19:00, presso il Teatro Don Bosco, via Roma, 73, Caserta, lo spettacolo teatrale ‘Come uno straniero. L’autismo per comunicare’ di Angelo Callipo, regia Giovanni Allocca, con Michele Tarallo e Francesca Ciardiello, musiche Alberto Giordano, disegno luci Tommaso Toscano, responsabile tecnico Yasmine Ferretto.

Un ring la scena al cui interno si incontrano e si scontrano a suon di ritornelli ossessivo-compulsivi e sensi di colpa, Mario, affetto da autismo, e Veronica, sua sorella.

È la storia, come tante, di una famiglia alle prese con tutti i drammi, le difficoltà e la disperazione di un caso di autismo al suo interno.

Un colpo al cuore l’incipit in cui Veronica, con grande consapevolezza e lucidità, racconta della sua storia inesorabilmente legata a quella del fratello autistico Mario ancor prima che lei nascesse.

La mia storia è iniziata quarant’anni fa, anche se ne ho dieci di meno.

E sarà così. Dalla sua nascita, Mario condizionerà l’intera esistenza della sua famiglia e dopo la morte dei genitori, in maniera prepotente di quella di Veronica.

Sì, in maniera prepotente:

perché se noi siamo egoisti e sappiamo di esserlo, tu sei egoista senza saperlo.

Questa l’affermazione di Veronica all’ennesima richiesta non realizzabile del fratello.

L’opera teatrale e la sua scrittura affrontano benissimo e, a tutto tondo, la questione della diversità: se non è l’autismo il problema, lo è sicuramente l’incontro/scontro della differenza, in questo caso l’autismo appunto, con una normalità condivisa.

Vorremmo che tu ti comportassi come noi, che seguissi le regole.
Ma se fossimo noi a comportarci come te.

Dall’altro lato tutta la solitudine che questa diversità comporta. Mario viene spesso abbandonato da amici e conoscenti per la pedanteria delle sue frasi ripetute meccanicamente, per i suoi atteggiamenti, per il fatto di essere diverso.

D’altronde è una faccenda quanto mai attuale e controversa quella della diversità contrapposta a una normalità che non ha mai ben chiara forma e sostanza.

Quando si definisce una persona autistica se ne sottolineano soprattutto la perdita di contatto con la realtà e la corrispondente costruzione di una vita interiore propria, che viene anteposta alla realtà stessa; se ne riconoscono la difficoltà nell’uso del linguaggio, l’apatia, la ripetitività nei giochi e rigidità nei movimenti.

Siamo proprio sicuri che quello giusto sia solo il nostro punto di vista?

Alla festa di compleanno per i suoi quarant’anni Mario sarà solo con Veronica.

La conclusione dell’opera è drammatica. La donna conosce Saverio, si innamora e decide di passare una notte, la prima, fuori casa. Non aveva mai lasciato Mario solo di notte. Lui non ce la fa, apre la finestra e si ammazza.

L’unica nota di dolcezza di questo epilogo amaro sarà che dall’incontro con Saverio, Veronica resterà incinta. Una sorpresa che non farà in tempo a raccontare al fratello.

Ottima la sinergia tra la scrittura dell’opera di Angelo Callipo e la regia di Giovanni Allocca. Strepitosi gli unici due attori in scena: Michele Tarallo nei panni di Mario e Francesca Ciardiello nelle vesti di Veronica.

Impeccabile l’aspetto tecnico coordinato da Yasmine Ferretto reso denso ed armonioso dalle musiche di Alberto Giordano e dalle luci di Tommaso Toscano. Bella ed efficace la scenografia di Antonio Ciardiello.

Autore Marilena Scuotto

Marilena Scuotto nasce a Torre del Greco in provincia di Napoli il 30 luglio del 1985. Giornalista pubblicista, archeologa e scrittrice, vive dal 2004 al 2014 sui cantieri archeologici di diversi paesi: Yemen, Oman, Isole Cicladi e Italia. Nel 2009, durante gli studi universitari pisani, entra a far parte della redazione della rivista letteraria Aeolo, scrivendo contemporaneamente per giornali, uffici stampa e testate on-line. L’attivismo politico ha rappresentato per l’autore una imprescindibile costante, che lo porterà alla frattura con il mondo accademico a sei mesi dal conseguimento del titolo di dottore di ricerca. Da novembre 2015 a marzo 2016 ha lavorato presso l’agenzia di stampa Omninapoli e attualmente scrive e collabora per il quotidiano nazionale online ExPartibus.