Un susseguirsi di danza, tableaux vivants e scene comiche, che coinvolge, ogni momento, lo spettatore in un elogio dell’imperfezione e dell’individualità
Riceviamo e pubblichiamo.
L’arte della coreografa ed ex ballerina classica Silvia Gribaudi scivola leggera tra danza, teatro e circo in Graces spettacolo ispirato alle tre Grazie di Antonio Canova, che inaugurerà il nuovo anno, giovedì 11 gennaio 2024 alle ore 21:00, repliche fino a domenica 14, sul palcoscenico del Teatro Nuovo di Napoli.
L’allestimento, presentato da Zebra in co-produzione con Santarcangelo dei Teatri, disegna un incontro tra corpi, senza ruoli di genere, per danzare al ritmo stesso della natura.
I quattro artisti in scena, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo e la stessa Silvia Gribaudi, portano il risultato di anni di esplorazione degli stereotipi di genere, identità maschili e femminili, che va ben oltre la danza, per aprirsi anche alle altre arti performative e mettere in scena un corpo libero.
Con la danza contemporanea si può seriamente scherzare su tutto quanto si vuol prendere di mira, e Silvia Gribaudi è dotata di ironia, autoironia e sarcasmo per trattare abilmente, con mano leggera e forte, le tante contraddizioni sul tema bifronte della “bellezza della bruttezza” e della “bruttezza della bellezza”, che appassiona la nostra società occidentale, globale e social-mediatizzata.
Sottolinea la Gribaudi:
Il mio percorso si muove sul confine permeabile tra pubblico e performer, indagando lo spazio fertile e sottile tra il ridere e il dissacrare, tra poetica e politica.
È una ricerca che avviene all’interno del corpo che danza, incontra temi sociali e si compone nell’opera coreografica.
Usa l’umorismo per destrutturare il pregiudizio e indagare le deviazioni da un modello riconosciuto, alla costante scoperta di un clown fallibile e rivoluzionario, che osi attraversare la vertigine poetica dell’imperfezione per arrivare, suo malgrado, a creare scintille di bellezza e grazia.
I quattro interpreti cercano nuovi significati della parola ‘grazia’ con la danza e la parola, ma soprattutto con calore e leggerezza, rivelando, in scena, una parte fondamentale della nostra umanità, e riflettendo sull’impatto sociale del corpo che vuole essere libero di esprimersi, a prescindere dalla forma, e dal genere.
‘Graces’ è un inno all’accettazione di sé e al credere nelle proprie potenzialità, senza curarsi dei canoni dominanti, evidenziando, tra ripensamenti premeditati, autoironiche celebrazioni, intermezzi lirici e spiazzanti sospensioni, la lampante consapevolezza che “bello è il luogo su cui si posa lo sguardo”.
Teatro Nuovo Napoli
Via Montecalvario, 16
Inizio spettacoli:
ore 21:00 giovedì
ore 18.30 venerdì e domenica
ore 19.00 sabato
Info:
081-4976267
botteghino@teatronuovonapoli.it
Zebra
in co-produzione con Santarcangelo dei Teatri
e con il sostegno di MIBAC
presentano
‘Graces’
coreografia Silvia Gribaudi
drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti
danzatori
Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo
design luci Antonio Rinaldi
assistente tecnico Theo Longuemare
direttore tecnico Leonardo Benetollo
costumi Elena Rossi
Spettacolo vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019
Spettacolo selezionato a NID Platform 2019
Durata performance 50 minuti
‘Graces’ è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica.
Le 3 figlie di Zeus – Aglaia, Eufrosine e Talia – erano creature divine, che diffondevano splendore, gioia e prosperità. In scena tre corpi maschili, tre danzatori, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo, dentro ad un’opera scultorea, che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto.
Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi, che ama definirsi “autrice del corpo”, perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, crudele ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing art.
Negli ultimi 10 anni Silvia Gribaudi si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo.
‘Graces’ si è realizzato grazie allo sguardo registico e visivo di Matteo Maffesanti, regista, formatore e videomaker, che ha seguito con Silvia Gribaudi tutto il processo artistico che si è sviluppato con tappe di lavoro che comprendevano laboratori con cittadini sui materiali coreografici.
Progetto realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni core-ografiche, azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane DanzaD’autore, coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia – progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K.Residenze artistiche: ARTEFICI – Artisti Associati di Gorizia, Klap – Maison Pour la danse Marsiglia, Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, Centro di Resi-denza Armunia/CapoTrave Kilowatt, L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale: Centro di Residenza Emilia-Romagna, Dansstationen, Danscentrum Syd, Skånesdansteater Malmö SveziaCollaborAction#4 2018/2019 in collaborazione con festival, rassegne e stagioni a cura di Anticorpi, Ater, Interplay, Piemonte Dal Vivo, Amat, Arteven, Teatro Comunale di Vicenza, Artedanzae20, Teatro Pubblico Pugliese, C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Armunia, FTS Onlus.