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Goppion soccorre la tuta spaziale di Neil Armstrong

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tuta spaziale di Neil Armstrong


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La tuta spaziale di Neil Armstrong esposta al National Air and Space Museum di Washington D.C. in una vetrina Goppion

Riceviamo e pubblichiamo.

Lo Smithsonian National Air and Space Museum di Washington, D.C. celebra il 50° anniversario dello sbarco sulla Luna con un’ampia serie di attività educative e commemorative che si svolgono nei cinque giorni, 16 – 20 luglio, che separano il lancio della navicella Apollo 11 dall’allunaggio degli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin.
Momento clou della celebrazione è l’inaugurazione dell’esposizione, dopo 13 anni, della tuta spaziale con cui Armstrong compì il suo celebre

piccolo passo per l’uomo ma grande passo per l’umanità

sulla superficie lunare.

Restaurata grazie a un’imponente raccolta di fondi avviata nel 2015, la tuta – insieme ad altri oggetti della spedizione – è per ora esposta solo temporaneamente, in attesa del completamento della galleria ‘Destination Moon’, sua sede definitiva, prevista per il 2022.

La tuta, cucita rigorosamente su misura e composta da circa 20 strati di fibre sintetiche, è stata indossata da Armstrong per un totale di circa 12 ore: il 16 luglio, durante il lancio, il 20 luglio per circa due ore e un quarto per la ‘passeggiata’ nel Mare della Tranquillità e, infine, il 24 luglio per lo splashdown nell’Oceano Pacifico.

Nata per motivi squisitamente funzionali – garantire le migliori condizioni di vita e di operatività possibili in un ambiente estremo come quello lunare e il ritorno sulla terra – a cinquant’anni di distanza i restauratori del Museo, hanno oggi accettato la sfida di salvarla per affidarla, simbolo della conquista dello spazio e del potere della scienza, ai posteri.

I conservatori del museo hanno lavorato per stabilizzare il degrado della tuta, prestando attenzione a non rimuovere i resti di polvere lunare incorporati nel tessuto esterno, ma la vera sfida era quella di fornire un ambiente stabile per la sua esposizione.

Lavorando in strettissima collaborazione con il team del Museo, la Goppion – azienda italiana leader mondiale nella progettazione di sistemi espositivi e conservativi in ambito museale – ha progettato e realizzato una vetrina dalle eccezionali prestazioni di conservazione e tenuta.

Il manichino “attivo” – costruito sulle misure di Armstrong – permette al sistema di controllo microclimatico di soffiare aria attraverso il tessuto della tuta per poi assorbire i composti volatili emessi e aspirarli nel filtro Goppion, per bloccarne i principi nocivi, mentre un altro sistema mantiene basse e costanti temperatura e umidità relativa. Questo avanzato sistema di circolazione consente di abbattere i vapori causati dal deterioramento dei tessuti gommosi di cui si compone la tuta e di rallentarne il degrado.

Ha affermato la curatrice Cathleen Lewis:

The combination of the advanced imagery, historical research and climate – control case allows us to share this suit with the world in a manner that has not previously been possible.

Nell’anno in cui si celebra anche il 500° dalla morte di Leonardo da Vinci, altro simbolo del progresso scientifico e tecnologico il cui nome viene spesso associato alla conquista della Luna, la Goppion realizza così un altro capolavoro dell’engineering design, paragonabile per prestazioni solo alla vetrina che del genio vinciano conserva la creazione più celebre, la Monna Lisa, protetta da Goppion dal 2005.

L’azienda
Fondata nel 1952, Goppion è leader mondiale nella produzione di sistemi espositivi e conservativi in ambito museale. Come una fucina di idee che integra l’ingegneria della conservazione all’arte dell’esposizione museale, Goppion realizza vetrine all’avanguardia dalle altissime prestazioni che combinano funzionalità avanzate ed estetica.