In Italia le specie di alberi spontanei sono circa 150 e ancora maggiore è il numero di quelle arbustive. È difficile indicare cifre precise, dal momento che una stessa specie può spesso assumere portamento arboreo o arbustivo a seconda dell’ambiente in cui vive e del trattamento cui l’uomo la sottopone.
Se si considerano, poi, gli alberi e gli arbusti introdotti dall’uomo per fini ornamentali e produttivi, la quantità si avvicina, verosimilmente, alle 2000 specie, anche se molte di queste sono rare e presenti, in pochi esemplari, soltanto negli orti botanici.
La superficie del territorio italiano è di oltre 30 milioni di ettari, quella occupata dai boschi ammonta a poco meno di 6 milioni di ettari, quella da colture arboree specializzate sia da frutto che da legno a circa 2,5 milioni di ettari.
A queste si devono aggiungere tutti quei terreni ex agrari, soprattutto in collina e in montagna, che sono stati occupati, dopo l’abbandono, da vegetazione arbustiva: la superficie di questi appezzamenti non è nota con sicurezza, ma si può stimare intorno al milione di ettari.
Aspetto e caratteristiche salienti di alcune specie arboree ed erbacee.
Abies Alba L. – Abete Bianco
L’abete Bianco è un’importante pianta da legname che forma, in Italia, foreste pure o miste con altre specie e, nel nostro Paese, è l’unica specie spontanea del genere Abies.
Gli aghi degli abeti crescono su una base rotonda leggermente allargata e, quando cadono, lasciano sui rami solo piccole cicatrici circolari. Le pigne si sviluppano in verticale e, a maturazione avvenuta, cadono dall’albero: solo l’asse centrale può restare sul ramo ancora per anni.
L’abete bianco può raggiungere un’altezza di 40 metri. Ha corteccia bianco-grigia, spesso con squame quadrangolari. Gli aghi, 1-3 cm, di colore verde luci sopra e argentei sotto, sono spesso attaccati da afidi. Le pigne sono lunghe 10-16 cm con squame copritrici sporgenti. Il legno è leggero, tenero e trova impieghi molteplici.
Autore Antonio Ceglie
Antonio Ceglie, curioso appassionato di erbe e piante spontanee, quelle che la gente di solito e sbrigativamente, chiama "erbacce". Curatore per ExPartibus di una rubrica, non specialistica, relativa a questi "compagni di vita", le piante appunto, con cui conviviamo da migliaia di anni, senza, per questo, conoscerle veramente. Anche se non mi illudo di essere un divulgatore brillante, cercherò piuttosto, me lo auguro, di solleticare la curiosità del potenziale lettore interessato, offrendogli qualche spunto di carattere storico, culinario, o sanitario relativo alle piante stesse.