Le donne di ALTo ci mettono la faccia!
Riceviamo e pubblichiamo.
Il tumore ovarico è il settimo tumore più comune tra le donne a livello mondiale e costituisce l’ottava causa di morte per cancro femminile (dati Globocan 2020).
Nella sola Italia sono circa 6.000 le donne che ogni anno ricevono una diagnosi per tumore ovarico. Un avversario duro da combattere, che tende a recidivare nell’80% dei casi sviluppando forte resistenza alle terapie e in assenza di farmaci approvati che possano aiutare le donne nella lotta.
Tuttavia, nonostante questa significativa incidenza, il tumore ovarico rimane spesso nell’ombra di altre patologie femminili più note che oggi grazie alla ricerca sono quasi messe k.o..
Per il tumore ovarico, invece, questa mancanza di attenzione si traduce spesso in diagnosi tardive, terapie non ottimali e un pesante carico emotivo per le donne e le loro famiglie.
In occasione della Giornata mondiale contro il tumore ovarico, istituita nel 2013 e che cade ogni anno l’8 maggio, l’associazione A.P.S. E.T.S. ALTo, lotta al tumore ovarico ha deciso di autoprodurre e pubblicare un video in cui le donne colpite dal tumore ovarico decidono di raccontarsi in totale trasparenza: emozioni, sentimenti, paure, crolli e coraggio per rialzarsi e combattere ancora.
Il video, a libero utilizzo anche per i media, si traduce in un potente messaggio di condivisione e consapevolezza attraverso le esperienze toccanti e vere delle donne che hanno fondato e che compongono l’associazione ALTo e che lottano contro questa malattia silenziosa ma devastante.
Non è solo un’opportunità per raccontare le storie di coraggio e resilienza di coloro che vivono con il tumore ovarico, ma è anche un grido di speranza e di richiesta di maggiore sostegno e risorse per affrontare questa malattia.
Maria Teresa Cafasso, Presidente dell’Associazione ALTo, afferma:
Ogni donna che combatte contro il cancro ovarico ha una storia unica da raccontare, e attraverso questo video vogliamo dare loro voce.
Vogliamo mostrare al mondo intero la forza e la determinazione di queste donne, e allo stesso tempo sensibilizzare sull’importanza della conoscenza precoce, dell’accesso ai trattamenti e della necessità di approvare nuovi farmaci per la cura delle frequenti recidive che spesso colpiscono le donne affette da questa malattia.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito dell’associazione o le pagine social Facebook, Instagram e LinkedIn.