Convegno in programma il 2 febbraio 2024 presso la sala consiliare di Santa Maria La Nova
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Città Metropolitana di Napoli.
A dieci anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo 33 del 2013 riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, la Città Metropolitana di Napoli organizza per venerdì 2 febbraio 2024, dalle ore 9:30 alle ore 14:00, presso la sala consiliare di Santa Maria La Nova, un convegno dal titolo ‘Giornata della Trasparenza 2024. Quale PA a dieci anni dal D.Lgs. 33/2013’ con analisi sui possibili scenari futuri posti dall’uso e dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, del Prefetto di Napoli, Michele di Bari, interverranno Giuseppe Busia, Presidente ANAC, Vincenzo Salamone, Presidente TAR Campania, Massimo Gagliardi, Presidente della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per la Campania, Paola Del Giudice, Presidente del Tribunale Ordinario di Nola, Michele Calleri, Presidente Transparency International Italia, Anna Papa, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale Presidente Scuola Interdipartimentale Economia e Giurisprudenza Università Parthenope, Dario Simeoli, Consigliere di Stato, Sergio Amat,o Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Napoli, Alessandro De Santis, Consigliere Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti per la Campania.
Tanti e tutti di grande attualità gli argomenti al centro del dibattito, introdotto e moderato da Antonio Meola, Segretario Generale Città Metropolitana di Napoli.
Si parte dal bilancio decennale del decreto legislativo n. 33 del 2013 che ha introdotto non solo l’accesso generalizzato ma una nuova cultura della trasparenza come ‘bene pubblico’ introducendo il controllo diffuso della Pubblica Amministrazione da parte dei cittadini.
Una rivoluzione rispetto all’approccio precedente contenuto nella legge 241/90 che prevedeva l’accesso ai documenti, ai dati e alle informazioni detenuti da una Pubblica Amministrazione ai soli soggetti che avessero ‘un interesse diretto, concreto e attuale’ rispetto al documento stesso.
L’idea della PA come ‘casa di vetro’, la trasparenza come antidoto alla corruzione trova il favore della pubblica opinione, uscita dal ciclone Tangentopoli, ma deve fare i conti con la normativa sulla privacy e la riservatezza, anche quella di tipo commerciale contenuta nel nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/ 2023).
Oggi le nuove sfide si chiamano ‘digitalizzazione’ e ‘intelligenza artificiale’: è con esse che la normativa sulla trasparenza e l’accesso deve fare i conti, in chiave non solo europea ma globale.
Conclusioni affidate alla Consigliere TAR Lombardia Anna Corrado, esperta in tema di prevenzione della corruzione e di trasparenza amministrativa nonché autrice di diversi articoli di approfondimento sull’accesso ai documenti e l’accesso civico, sulla tutela della privacy e i contratti pubblici, la digitalizzazione e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.