Il polistrumentista incanta il pubblico internazionale dell’anfiteatro. Ed è di nuovo sold-out. Tutti i particolari e la scaletta
Abbiamo assistito, ieri 8 luglio, dalle 21:00, al secondo ed ultimo concerto di David Gilmour nel suggestivo scenario dell’Anfiteatro Romano di Pompei. L’atmosfera da grande evento e l’emozione palpabile hanno infiammato la serata.
A quarantacinque anni, infatti, dalla realizzazione dell’osannato “Pink Floyd live at Pompeii”, un membro della band torna ad esibirsi nella magica location. Ma oltre a questo primato, ce n’è un altro da pelle d’oca: fino a giovedì scorso, infatti, l’ultima volta che si è tenuto uno spettacolo in presenza di pubblico nell’Anfiteatro, risaliva a duemila anni fa. Prima, cioè, dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.c.
Ancora una volta, dopo il concerto del giorno precedente, il pubblico ha gremito i posti disponibili, nonostante il costo record del biglietto: oltre 300 euro.
Quasi tre ore di musica e una scaletta composta da ventidue brani: molti successi dell’epoca Pink Floyd, come “Time”, “Money” e “Sorrow”, ed altri tratti dagli ultimi due album da solista di Gilmour, “On an island” del 2006 e “Rattle that lock” del 2015, che dà il nome al tour mondiale che il polistrumentista inglese sta tenendo e che ha recentemente toccato l’Italia con le due tappe di Roma, al Circo Massimo. L’11 e il 12 luglio sarà la volta dell’Arena di Verona.
New Jersey, California, Inghilterra, Francia, Germania: sono solo alcune delle località di provenienza del pubblico di ieri. Un pubblico che ha assistito allo show, perfetto sia dal punto di vista delle esecuzioni che per l’aspetto scenografico, con devozione e trasporto. Molti i volti noti tra gli spettatori, tra i quali Gugliemo Epifani e consorte che, ci ha detto, ha approfittato del concerto per visitare gli scavi archeologici.
Ma la personalità più significativa presente sugli spalti, anche se perfettamente mimetizzata tra i fan, è stata certamente quella di Adrian Maben, ideatore e regista del ‘rockumentary’ “Pink Floyd live at Pompeii” girato nel 1971, che divenne immediatamente un classico del rock creando il precedente illustre dei due magici eventi di cui vi riferiamo.
La presenza di Maben è legata ad una iniziativa collaterale a quella strettamente musicale. È infatti in corso, nelle gallerie sotterranee restaurate dell’Anfiteatro degli Scavi di Pompei, una mostra dal titolo “Pink Floyd – Live at Pompeii Underground”, che ripercorre, con scatti e riprese inedite della band al lavoro, la collaborazione con il regista che ha avuto, come recita ironicamente un cartellone della mostra, “the rock wackiest idea, ever”, letteralmente l’idea rock più stramba di sempre.
Emozione alle stelle quando Glimour ricorda Richard Wright, membro dei Pink Floyd, scomparso nel 2008, e durante le esecuzioni di “Wish you were here” e “Shine on you crazy diamond”, in cui il suono della voce e della chitarra di Gilmour si elevano immutate nel tempo ad intessere l’omaggio a Syd Barrett, il “diamante pazzo” che fondò i Pink Floyd nel 1965, di cui proprio giovedì cadeva il decimo anniversario della morte.
Ecco la scaletta dello spettacolo di ieri:
– 5 A.M.
– Rattle That Lock
– Faces of Stone
– What Do You Want From Me
– The Blu
– The Great Gig in the Sky
– A Boat Lies Waiting
– Wish You Were Here
– Money
– In Any Tongue
– High Hopes
– One of These Days
– Shine on You Crazy Diamond
– Fat Old Sun
– Coming Back to Life
– On an island
– The Girl in the Yellow Dress
– Today
– Sorrow
– Run Like Hell
Encore:
– Time
– Comfortably Numb
Autore Michele Ferigo
Michele Ferigo, napoletano, classe 1976, si occupa d’arte da sempre. È musicista, compositore, disegnatore e film-maker.