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Giani alle celebrazioni della Festa di San Lorenzo a Firenze

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Giani alla Festa di San Lorenzo


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La basilica di San Lorenzo polo attorno al quale ruotano i festeggiamenti

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

La giornata di San Lorenzo fa entrare Firenze in un’atmosfera particolare.

Viviamo tutti insieme quindi questo momento di intenso rapporto fra la nostra storia e la nostra cultura e lo spirito di unione delle comunità oggi.

Lo ha detto il Presidente Eugenio Giani partecipando questa mattina alle celebrazioni del copatrono della città, con una festa popolare molto sentita da tutti i fiorentini.

Dopo la sfilata del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che da piazza della Signoria ha attraversato via Calzaiuoli, piazza San Giovanni, via Martelli e via dei Gori, il Presidente Giani, seguendo il Gonfalone della Città insieme al Sindaco Dario Nardella e all’Assessore alle confessioni religiose del Comune di Firenze, Maria Federica Giuliani, è arrivato alla Basilica di San Lorenzo, dove è celebrata la Santa Messa con la tradizionale offerta dei ceri e la benedizione della città.

La festa ricorda la realizzazione della prima basilica intramuraria nel 1293. Fu la Beata Giovanna, per il miracolo ricevuto di aver partorito un figlio a cinquant’anni, a dare le risorse per costruire questa che, per secoli, è stata la basilica più importante del centro storico, prima che fosse costruito nel 1296 il Duomo.

In qualche modo San Lorenzo, dunque, per Firenze, è la festa che ricorda una storia millenaria, che ci arriva dalla prima epoca cristiana, quando i Cristiani erano schiacciati dal pericolo che i Romani avvertivano nei confronti della nuova religione.

In qualche modo, il 10 agosto è una festa della città, ma anche di tante realtà della Toscana: San Lorenzo è il patrono di Grosseto, ma anche di tante altre cittadine, come ad esempio Montevarchi, Sovicille e Borgo San Lorenzo.

San Lorenzo fu arso vivo sotto l’imperatore romano Valeriano in seguito ad una persecuzione e, il 10 agosto di ogni anno, appunto, a Firenze si ricorda proprio il suo martirio, avvenuto nel 258 d.C..