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FSE, Toscana usa premio di 44 mln per lavoro e servizi a prima infanzia

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Cristina Grieco


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Dichiarazione dell’Ass. Grieco

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

L’Europa premia la Toscana con 44 milioni di risorse in più e la Toscana destina i fondi aggiuntivi a rafforzare le politiche del lavoro e dei servizi alla prima infanzia.
È una delle principali novità emerse nel corso dell’evento annuale del Fondo sociale europeo organizzato quest’anno nella cornice della prima edizione della Fiera Toscana per il Lavoro alla Fortezza da Basso.

Il premio era stato formalizzato nei mesi scorsi dal comitato di sorveglianza del FSE grazie al raggiungimento degli obiettivi raggiunti nel 2018. Ora la Regione ha annunciato come utilizzerà i fondi arrivati: in particolare 13 milioni serviranno a potenziare i servizi per la prima infanzia, 10 a sostenere le politiche attive del lavoro erogate dai Centri per l’impiego toscani. Le restanti risorse andranno a rafforzare le altre misure del Fondo.

Ammonta così a 732 milioni di euro la dotazione finanziaria messa a disposizione della Toscana per il settennato 2014 – 2020 nell’ambito di quello che è il principale strumento finanziario con cui la UE interviene sull’inclusione sociale e lavorativa, con particolare attenzione alle categorie più fragili.

Ha detto l’Assessore al lavoro Cristina Grieco:

La Regione Toscana è all’avanguardia in tema di diritti della persona e di diritti sociali e tutta la nostra programmazione di basa sul concetto di sostenibilità, che deve essere intesa in senso ambientale, ma anche sociale e generazionale.

I fondi strutturali sono fondamentali per portare avanti le nostre politiche per una Toscana che guardi al futuro puntando su buona occupazione, inclusione e competenze adeguate per affrontare la transizione digitale ed ecologica della nostra economia.

In questa legislatura abbiamo ottenuto i risultati eccellenti che sono stati illustrati stamani e anche nella prossima programmazione ci sarà un’attenzione al sociale, nel cui ambito rientrano moltissime voci, dal finanziamento degli asili nido alla conciliazione dei ritmi del lavoro con la vita familiare, nel segno di quel concetto di integrazione e sinergia che contraddistingue le politiche del n ostro assessorato.

Sempre di più, infine, dovremo integrare le politiche ma anche i fondi, ad esempio tra Fondo sociale ed Erasmus, tra Fondo sociale e Fondo europeo di sviluppo regionale, perché una volta condivisi gli obiettivi e le finalità, i finanziamenti sono i mezzi per realizzarli.

Dall’analisi del percorso sin qui compiuto, è emerso che il 73% di questo importo, pari a 537 milioni, è già stato movimentato e in larga misura impegnato. Una grande quantità di bandi e progetti sono partiti permettendo di realizzare circa 27.000 mila interventi che hanno raggiunto oltre 986mila destinatari. Si tratta di interventi diretti in molti casi verso le categorie più deboli e vulnerabili: i giovani, le donne, i disoccupati di lunga durata, i soggetti svantaggiati, disabili, ex detenuti, ex tossicodipendenti etc..

L’insieme di questi interventi, come è emerso dall’incontro di oggi, ha contribuito a attenuare gli effetti pesantissimi della crisi economica e poi a iniziare una inversione di tendenza confermata dai dati: tra il 2013 e il 2018 il tasso di occupazione è aumentato del 3%, è al 71,3, la disoccupazione giovanile è diminuita di 10 punti, ora è al 22,9, ed è diminuito sensibilmente anche il tasso di abbandono scolastico, ora è al 10,6, con un -5,7 tra il 2013 e il 2018; infine anche il dato sulle persone a rischio povertà, pur con un andamento altalenante, registra un complessivo -2%.

Il ruolo del FSE è confermato dalle più recenti indagini di valutazione su alcune misure: il 49,6% dei giovani che hanno beneficiato di una misura Fse entro sei mesi ha trovato un lavoro, anche di tipo autonomo; l’80% di chi ha frequentato un corso di istruzione tecnica superiore è stato inserito nel mercato del lavoro, il 93,2% dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi e che hanno frequentato percorsi di ricollocazione hanno mantenuto dopo 6 mesi lo stato occupazionale. Infine circa il 27% dei soggetti svantaggiati che hanno partecipato a un percorso finanziato dal FSE hanno un lavoro.

L’utilizzo del Fondo ha permesso infine alla Toscana di ottenere un risultato importante con 4 anni di anticipo: entro il 2023 infatti i servizi per l’infanzia avrebbero dovuto raggiungere il 37% dei bambini da 0 a 3 anni. Ma quella soglia è stata raggiunta e superata con 4 anni di anticipo: siamo infatti al 37,7%.

Cosa è e cosa sarà il Fondo Sociale Europeo
Il FSE è il principale strumento finanziario con cui la UE investe sulla sua risorsa più preziosa, le persone. Lo fa qualificandole, aiutando chi ha perso il lavoro a ritrovarlo attraverso incentivi o rafforzando le proprie capacità e competenze per affrontare meglio i cambiamenti del mercato.

Lo fa anche offrendo servizi per l’infanzia in modo da conciliare famiglia e tempi di lavoro, lo fa offrendo un’attenzione speciale alle categorie più fragili, come gli anziani e i disabili. Attualmente la programmazione 2014 – 2020 è alle battute finali ed è in pieno corso la negoziazione del nuovo fondo 2021 – 2027. Si chiamerà FSE+.