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Fratoni su acque contaminate a Serravalle Pistoiese (PT)

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‘La Regione accerterà le responsabilità e sanerà questa ferita’

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

La contaminazione delle acque di Serravalle Pistoiese è stata da subito presa in carico dalla Regione Toscana con i propri uffici, i quali, insieme al Comune e agli enti di controllo, stanno lavorando alacremente per mettere un sicurezza il territorio, accertare le responsabilità e sanare questa ferita inferta alla comunità.

Lo ha detto l’Assessore all’ambiente Federica Fratoni intervenendo nel dibattito pubblico in corso oggi 18 gennaio.

Come sempre siamo a disposizione della magistratura per offrire la massima collaborazione e ottimizzare gli sforzi, ha continuato. Anche sulla discarica del Cassero non vogliamo che ci sia nessuna sottovalutazione.

Abbiamo imposto al gestore nuove prescrizioni e vigileremo affinché vengano attuate e nel caso interverremo per compiere gli interventi che dovessero rendersi necessari.

Sul caso della contaminazione delle acque di Serravalle Pistoiese (PT) la Regione Toscana sta lavorando da tempo, per quanto di competenza, insieme al Comune, ARPAT, ASL e Publiacuqua.

Si sono tenuti alcuni tavoli di lavoro nei quali sono state assunte decisioni puntuali in merito ad attività di videoispezione, prove di portata e ulteriore monitoraggio della falda nell’area interessata.

È necessario infatti valutare il collegamento tra falda superficiale e profonda e definire le modalità di diffusione della contaminazione per giungere alla progettazione degli interventi di bonifica.

Gli uffici regionali hanno inoltre avviato l’istruttoria per l’individuazione del soggetto responsabile dell’inquinamento, come previsto dalla norma, che potrà concludersi a seguito degli esiti delle ulteriori indagini sui pozzi in corso.

La Regione si è prontamente attivata anche sulle segnalazioni relative alle maleodoranze, eseguendo il 30 dicembre scorso un sopralluogo all’impianto di discarica del Cassero. Considerata l’assenza al momento di cattivi odori, ma non potendo escluderne con certezza la possibilità di emissioni, l’ufficio ha comunque prescritto al gestore di attivare immediatamente un sistema di registrazione delle segnalazioni pervenute dai cittadini, in modo da poterne valutare eventuali correlazioni a particolari condizioni gestionali e metereologiche.

La società è stata inoltre chiamata a presentare entro i primi mesi di quest’anno un piano di misure odorigene, interne ed esterne, da trasmettere a Regione, ARPAT e Comune.