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‘Francesco e il Sultano’: intervista esclusiva a Edoardo Siravo

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Edoardo Siravo


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Un incontro di culture sempre possibile

Sabato 20 agosto, ore 22:00, nell’incantevole Parco Archeologico Scolacium di Borgia, località Roccelletta, Catanzaro, nell’ambito di ARMONIEDARTEFESTIVAL, direzione artistica di Chiara Giordano, si terrà il suggestivo spettacolo ‘Francesco e il Sultano ovvero il dialogo felice tra Cristianità e Islam, che vede come protagonisti Alessio Boni, Mariano Rigillo ed Edoardo Siravo.

Una produzione originale del festival in prima assoluta, ‘un fatto di storia, un’intervista impossibile; parola, suono, danza’ che si intersecano completandosi ed esaltandosi a vicenda in modo sublime.

Edoardo Siravo ci ha più volte abituati ad intense performance su argomenti toccanti che danno al pubblico la possibilità di riflettere sui veri valori dell’esistenza, sull’importanza del dialogo, della tolleranza, del rispetto del singolo, indipendentemente dall’epoca di ambientazione.

E anche stavolta, in Francesco e il Sultano, lo spettatore, oltre a godere di una rappresentazione di altissimo livello con professionisti di indubbio valore, coinvolti ad ogni titolo, avrà modo di interrogarsi su alcune delle grandi tematiche sociali contemporanee.

La pièce rientra proprio nel ‘Focus Rosso’ Scolacium Guarda Al Mondo – Il dialogo interculturale, di un festival, giunto ormai alla sua XV edizione, che ha come sottotitolo ‘Canto dell’arte incanto dell’uomo’ il cui fine ultimo è avvertire “l’Arte come un ‘canto salvifico unitario’, congiunzione di linguaggi spesso anche lontani, ma che nell’’incantamento della bellezza’ lascia esplodere un rinnovato umanesimo”.

‘Focus Rosso’, dicevamo, perché intende “porre un luogo di Storia e Cultura ed il suo festival nel dibattito internazionale, con responsabilità ed impegno etico-sociale”.

Ed è proprio ad Edoardo Siravo che ci rivolgiamo per avere maggiori dettagli sullo spettacolo.

La forza dello spettacolo sta nel grande messaggio di speranza che traspare, al di là dell’apparente inconciliabilità ed incomunicabilità, tra religioni diverse che oggi tende, troppo spesso, a sfociare in scontro armato, odio e intolleranza.

Viene raccontato un episodio che, nella sua unicità, diviene simbolo di Pace, di dialogo interreligioso, di rispetto della diversità, di ricerca di intesa e di armonia tra Oriente e Occidente; lo storico colloquio a Damietta, sulle rive del Nino, a pochi chilometri da Il Cairo, durante la Quinta Crociata, nel 1219, tra San Francesco e il Sultano, in cui l’uno si apre rispettosamente all’altro.
L’incontro tra due grandi sensibilità religiose, al di là della frontiera chiesa-istituzione, un viaggio interiore nell’alterità vista come momento di arricchimento, di unione possibile, legittima e complementare.

Ma a ben vedere si tratta dell’incontro tra il Vangelo e il Corano, tra Cristo e Maometto.

La straordinaria capacità di capirsi, di instaurare un rapporto di amicizia sincera nonostante le differenze personali e la determinazione di venirsi incontro in nome della Pace.
Nascerà, così, il primo insediamento dei Francescani in Terra Santa.

Quella stessa ferrea volontà di pacificazione condivisa da Federico II di Hohenstaufen, re di Germania e di Sicilia ed erede al trono di Gerusalemme, che giunto nel 1229, stringerà un legame profondo con il Sultano contribuendo a porre fine alle ostilità con la resa della città all’imperatore svevo.

‘Francesco e il Sultano ovvero il dialogo felice tra Cristianità e Islam’ è un’operazione artistica di ampio valore che riesce a fondere tutte le sfaccettature possibili dell’Arte e della Cultura.

Alla recitazione si incroceranno suoni delicati e suggestive danze realizzate dal poliedrico artista Micha Van Hoecke, coreografo, danzatore, regista e attore belga.

La regia è affidata allo stesso Micha Van Hoecke e all’altrettanto bravo documentarista Lorenzo d’Amico De Carvalho, quest’ultimo parente della grande sceneggiatrice Suso Cecchi d’Amico, cui, insieme a Franco Zeffirelli, è dedicata la rappresentazione.

In origine, infatti, la sceneggiatura era stata scritta dai due compianti artisti perché diventasse un film, il testo è stato successivamente ridotto da Francesco Brancatella per la messa in scena teatrale.

Lo spettacolo è imperniato sulle figure del Sultano d’Egitto Malik Al Kamil, nipote di Saladino, interpretato da me, di San Francesco d’Assisi, Alessio Boni, e di Federico II di Svevia, Mariano Rigillo.

È un’opera molto attuale che racconta l’incontro tra due grandi Culture, due importanti religioni, Cristianesimo e Islam.

Le grandi menti hanno sempre incoraggiato, come continuano a farlo anche oggi, i tentativi di incontro tra le diverse culture, nella speranza che si potesse riflettere e dialogare in modo pacato, sereno e costruttivo per il bene dell’umanità, affinché i contrasti e le difficoltà si appianassero per diventare un momento di crescita reciproca.

A mio avviso, il grande errore fatto in Europa è stato quello di dividere, in modo netto, interessi economici e cultura senza creare, invece, progetti significativi che potessero darsi slancio a vicenda ed aiutare a far crescere i Paesi.

Saremo in scena nel meraviglioso Parco Archeologico Scolacium di Borgia, immerso in un affascinante uliveto secolare su una collina che si protende poi verso il mare, in piena Magna Grecia, quindi, ed esattamente nel luogo natio di Cassiodoro.

Un sito carico di storia e tradizioni importanti, crocevia di culture e, dunque, perfettamente in linea con la trama dello spettacolo.

La Calabria, così come l’Italia del Sud, per motivi geografici, è da sempre una sorta di ponte del Mediterraneo, in cui i popoli più disparati sono confluiti influenzandosi a vicenda.

Non dovremmo mai dimenticare che siamo un incrocio di tante splendide culture ed etnie e delle tante diversità dovremmo fare un punto di forza e di reciproco accrescimento.

Invece di guardarci con sospetto e farci a guerra l’un l’altro dovremmo imparare a convivere in armonia operando insieme a favore della pace e della prosperità, facendo tesoro dell’enorme ricchezza che solo lo scambio di usi e costumi dissimili è in grado di donarci.

ARMONIEDARTEFESTIVAL è una rassegna molto importante a cui partecipo con orgoglio da anni, che continua ad avere come fulcro l’incontro tra culture in un connubio perfetto di tradizione e innovazione.

La creatività, il rispetto del passato e lo sguardo continuo al futuro la rendono una manifestazione unica nel suo genere.

Per ulteriori informazioni sullo spettacolo è possibile visitare il sito www.armoniedarte.com o contattare la segreteria al numero telefonico 366-4362321.

Per acquistare il biglietto: http://www.ticketservicecalabria.it/

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Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.