Il 1° settembre a Calvanico (SA)
Riceviamo e pubblichiamo.
Giunto alla quinta edizione, quest’anno ‘Foodstock’ si terrà il 1° settembre in una veste super stellare: Cosmic Edition! Un’edizione straordinaria che ci invita a vedere il nostro Pianeta per quello che è un puntino prezioso nel cosmo. ‘Foodstock’ è organizzato dalla Label Crossmediale XXXV, dal gruppo di ricercatori di Rural Hack e dalla Residenza Rurale l’Incartata, nella bellissima comunità di Calvanico, nel cuore del Parco di Monti Picentini a pochi passi da Salerno.
‘Foodstock’ da anni celebra il meglio della produzione locale, coinvolgendo migliaia di giovani, senza l’utilizzo di prodotti alimentari industriali, bensì, cucinando piatti tipici della tradizione contadina con il meglio delle tipicità locali. Un invito a ricostruire un rapporto d’amore con il cibo di qualità e la sua storia, attraverso la musica, la festa, la convivialità: #foodlove appunto.
Un Rave Party Rurale, dove alla musica electro-digitale sarà affiancata una delle migliori droghe del cosmo: la Pasta al Pomodoro.
In un’ambientazione da Fluo Party, la giornata comincerà alle 16:00 con ospiti del calibro di:
• Pierpaolo Capovilla, cantautore, bassista e attore italiano, fondatore degli “One Dimensional Man” e de “Il Teatro degli Orrori”. Ha svolto anche attività solista e collaborato con numerosi altri gruppi e progetti;
Per Aspera Ad Astra, un viaggio multimediale con immagini inedite del cosmo di Giovanni Paglioli e con Marco Messina e Sacha Ricci, due storiche ed importantissime colonne dei 99 Posse;
• Maëlys, una delle punte di diamante della scena dream-pop-elettro italiana e definita “la Bjork italiana”;
• Plastic Penguin, progetto elettronico di Luigi Ferrara coordinatore del collettivo Campania Elektronenklang e che presenterà un live set di kraut e komische music.
Mihretu Ghide & Panacea, con Mihretu che è un autore, cantante e suonatore di krar originario della Eritrea sud-occidentale, rifugiatosi in Italia poco meno di dieci anni fa per sottrarsi alla dittatura nel suo Paese. La sua svolta arriva a Salerno, dove inizia gli studi, l’attività di mediatore culturale e quella di cantautore, in un incrociarsi di strade con i musicisti locali di estrazione world come Michele Longo e Casimiro Erario;
EMIAN PaganFolk, una sintesi tra folk nordeuropeo e mediterraneo, un ammaliante canto che rapisce lo spettatore, accompagnandolo su cime innevate, in boschi incantati e lungo fiordi scandinavi, per ritrovare, infine, nell’io più profondo, un sentore arcaico e selvaggio che l’uomo ormai ha perso da tempo;
Kole Laca, tastierista del gruppo “Il Teatro degli Orrori” e dei “2Pigeons”, ha suonato con tantissimi musicisti italiani ed internazionali come Roy Paci, Jino Touche, Miro’;
infine SisterViolet from Bass Pirates Label Set feat. Natural Dub Killa e Roberto Legato Rob Perotti.
Resident rural deejay sarà l’incredibile Tony Ponticiello aka Mr.Time.
A presentare l’intensa giornata cosmica di concerti e scambi culturali sarà Carla Paglioli.
Il VJ set sarà affidato alle mani di Mlab.
Ci sarà anche un’area dedicata all’astrofilia a cura di Astrocampania con telescopi, area mostra di foto astronomiche ed astrofili che illustreranno il cielo.
Non mancheranno i momenti di riflessione su aspetti etici, come la provocazione contro gli sprechi alimentari Disco Fruit. Una performance a cura dei Giovani di Slow Food che raccoglieranno tutta la frutta invenduta dalle frutterie locali e realizzeranno, a tempo di musica, cocktail e macedonie.
La Cosmic Edition si concluderà con la Festa del Raccolto di Funky Tomato, ovvero la festa per la fine del preacquisto della salsa equa e solidale, con un set con Sister Violet a cura della Bass Pirates Crew, etichetta dub salernitana.
‘Foodstock’ celebrerà il cibo cosmico con una ricetta interstellare: Pasta e Pomodoro. E lo farà assieme Funky Tomato.
Funky Tomato nasce come sperimentazione che mira alla costituzione di un modello di filiera che svincoli gli attori dai meccanismi di sfruttamento e agisca nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo. Insieme a loro anche Adelina Galdo che ci racconterà di come tutto il foodsystem contemporaneo si basa su sfruttamento e schiavitù.
Pasta e pomodoro, con i “grani del futuro” generati dal progetto di comunità aggregatosi intorno al Monte Frumentario, che vede decine di giovani impegnati nel recupero di antiche varietà autoctone di grano e con una ricetta di salsa di pomodoro alle erbe del Pollino, concepita dallo Chef Cibosofo Federico Valicenti e prodotta insieme ai ragazzi del progetto di filiera partecipata Funky Tomato. Il momento centrale dell’evento sarà con la chef africana Yacine Ndionhie che preparerà La ricetta del futuro cucinando ed utilizzando prodotti locali a km0, accompagnata dalla musica di Mihretu Ghide.
‘Foodstock 2018 – Cosmic Edition’ non può non tenere conto dei pericolosi venti di odio e di divisione che spirano sui nostri giorni, per questo, vuole rappresentare un viaggio nel cosmo per vedere la bellezza del creato e del nostro Pianeta nella sua interezza, come un grande contenitore di biodiversità ed biodiversità.
La diversità biologica rafforza la produttività di un qualsiasi ecosistema, di un suolo agricolo, di una foresta, di un lago. È grazie alle biodiversità presenti nei vari ecosistemi ambientali che si garantisce la produzione agro-alimentare, fonte primaria ed economica del nostro paese e dell’intero globo terrestre.
La perdita di specie, di geni o varietà, comporta il rischio dell’insorgenza di una serie di danni di diverso ordine:
– economico, in quanto riduce le risorse naturali con il loro potenziale sfruttamento economico;
– ecologico, in quanto comporta e cagiona un degrado della funzionalità degli ecosistemi;
– culturale, in quanto si dissipano le conoscenze e le tradizioni umane legate alla biodiversità.
Il Pianeta Terra visto dal Cosmo ci appare senza confini, senza razze, senza tempo.
Alex Giordano, direttore scientifico del progetto di ricerca Rural Hack afferma:
I video, il suono, le tecnologie, i nuovi media rappresentano degli strumenti preziosi per descrivere tali comparti: l’universo digitalizzato nel quale viviamo quotidianamente può essere ormai rappresentato come un dominio di narrazioni complesse, in cui le tecniche di racconto di storie, lo “storytelling” diventano potenti mezzi che possono essere utilizzati per dare nuova luce agli elementi che caratterizzano la storia e la cultura dei luoghi del Made in Italy in senso specifico: l’identità, le tradizioni, il paesaggio.
Riportare linguaggi come quelli della musica nelle aree rurali e ri-accostarli al cibo di qualità significa dare una nuova, inaspettata centralità ai luoghi autentici attraverso linguaggi, metodi e strumenti offerti dalle tecnologie. In un’ottica nella quale i media digitali diventano parte integrante di un processo in cui la collaborazione, la partecipazione e l’interazione contribuiscono a ridefinire le pratiche creative e la società stessa, i territori ed i prodotti del Made in Italy acquistano nuova luce.
Guardare a questo processo da un punto di vista privilegiato, quello dei territori e delle comunità rurali e marginali, di “confine”, può offrire importanti chiavi di lettura per aiutarci a ripensare criticamente dinamiche e meccanismi sociali, economici, politici, culturali del digitale, per individuare nuove prospettive di sostenibilità nell’epoca interattiva, collaborativa, partecipativa, ibrida dell’infosfera.