Giani: ‘Strumento cruciale per ripartire dopo l’emergenza’
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
Con 37.715 progetti avviati che hanno coinvolto 1.237.068 cittadini toscani, il programma operativo regionale del Fondo Sociale Europeo 2014 – 2020 conferma la propria capacità di intercettare i bisogni dei cittadini e nel mettere in campo misure in grado di dare concrete risposte nel campo della formazione, del lavoro e del sociale, collocandosi fra le regioni di testa a livello nazionale nell’utilizzo dei fondi europei.
Non solo. Grazie all’accordo con la Presidenza del Consiglio e Ministero per la coesione territoriale e al successivo via libera della Commissione Europea, la scorsa estate sono stati riprogrammati 110 milioni di euro, 96,6 milioni provenienti dal POR FSE 13,4 milioni dal trasferimento di risorse dal POR FESR.
La riprogrammazione ha permesso di fronteggiare meglio l’emergenza rafforzando il sistema sanitario e sostenendo il reddito di alcune categorie come i tirocinanti sprovvisti di forme di aiuto.
A fare il punto sullo stato di avanzamento del programma è stata la riunione del Comitato di sorveglianza presieduto dal Presidente della Regione Eugenio Giani, con l’Autorità di gestione del POR FSE 2014 – 2020 che ha fatto gli onori di casa, seppur in modalità “online”, ai rappresentanti di Commissione Europea, ANAPL l’Agenzia per la coesione territoriale, Ministero dell’economia e finanze, Presidenza del consiglio, parti sociali e referenti delle Direzioni regionali che attuano interventi sul programma.
Il Presidente Giani ha tenuto a ricordare l’importanza che i fondi europei assumono per la crescita e lo sviluppo economico e sociale della Toscana e che costituiranno uno strumento imprescindibile per garantire una vera ripartenza una volta usciti dal tunnel della pandemia.
Asili nidi gratuiti per le famiglie con fasce di reddito più basse, sostegno alla parità di genere cui ho voluto dedicare uno specifico progetto, rafforzamento dei centri per l’impiego quale snodo fondamentale di erogazione delle politiche attive del lavoro e di collegamento tra il mondo del lavoro e della formazione, sostegno alle persone più vulnerabili, sono i principali interventi ricompresi nel programma di Governo della XI legislatura, che la Toscana metterà in campo nei prossimi anni anche grazie al Fondo Sociale Europeo.
A fronte di una dotazione di risorse pari a 746 milioni di euro le risorse mobilitate al 30 novembre 2020 ammontano a 622 milioni di euro pari all’83%.
La spesa validata, pari a circa 370 milioni di euro, consente di raggiungere non solo il target finanziario previsto per la fine dell’anno in corso ma consentirà a breve di superare quello fissato per il 2021, pari a 340 milioni di euro.
Degli oltre 1 milione di cittadini toscani destinatari dei progetti, oltre il 54% sono donne. I disoccupati rappresentano l’80%, di cui 55% donne.
Sono già attivate o in corso di attivazione le risorse riprogrammate che verranno destinate per 60 milioni di euro al sostegno del sistema sanitario; per 18,7 milioni all’attivazione di forme di conciliazione tra lavoro/formazione e cura dei minori e per l’indennità dei tirocini sospesi; 30 milioni di euro per il sostegno a cittadini e famiglie in difficoltà, anche attraverso aiuti alimentari per comuni di piccole dimensioni; 1,3 milioni per l’adeguamento delle competenze digitali nel mondo della scuola.
La Commissione Europea, con l’intervento della Capo Unità Adelina Dos Reis, si è detta disponibile fin da subito a lavorare di pari passo con l’approvazione dei regolamenti per la costruzione dei Por contando sulla professionalità e l’impegno messo in atto dall’Autorità di gestione della Regione Toscana.
L’esperienza fatta sinora potrà portare al conseguimento dei risultati previsti dal Pilastro Europeo dei diritti sociali.
L’attenzione del Comitato di sorveglianza si è concentrata poi sulla presentazione di buone pratiche quali “TRIO” il sistema di web – learning della Regione Toscana, uno dei primi interventi attivati in Europa a sostegno della formazione a distanza.
Attenzione anche per il tema della parità di genere, cui verrà dato un ulteriore forte sostegno nella prossima programmazione dei fondi.