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Firmato Accordo di valorizzazione Parco archeologico di Liternum

Parco archeologico di Liternum


Definiti compiti e competenze

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Città Metropolitana di Napoli.

Garantire la massima fruibilità, la valorizzazione e la conservazione dell’Area archeologica di Liternum, insieme con un’offerta di elevato grado culturale, adeguata al valore storico del Sito.
Sono questi gli obiettivi dell’Accordo di Valorizzazione e Gestione integrata del Parco Archeologico di Liternum sottoscritto quest’oggi, 17 novembre, nella Sala consiliare di Santa Maria la Nova, dal Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, dal primo cittadino di Giugliano, Nicola Pirozzi, e dal Direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano. Presenti anche i Consiglieri Metropolitani Delegati al Patrimonio, Antonio Sabino, e al Litorale Domitio e Lago Patria, Salvatore Pezzella.

L’antica Liternum

L’antica città di Liternum fu fondata dai romani nel 194 a.C., insieme a Puteoli e Volturnum, come colonia marittima presso la sponda sinistra del lago Patria. Centro della vita civile, religiosa, commerciale della colonia, l’Antica Liternum è famosa soprattutto per essere stata il luogo dell’esilio volontario e della morte di Scipione l’Africano.

Il suo Foro, con la celebre Colonna Anastilosi, è oggi l’unica parte emergente dell’insediamento.

L’area archeologica ove sorge il Foro costituisce una parte significativa del più ampio Parco Archeologico e Naturalistico di Liternum, che è costituito, nel suo complesso, da un’area di circa 85mila mq.

È situato nella frazione Lago Patria del Comune di Giugliano e racchiude al suo interno le vestigia dell’antica colonia romana. Si estende sulle rive del lago Patria – un bacino di acqua salmastra e di origine vulcanica, con sbocco al mare – ed è contiguo alla costa domitio-flegrea, con oltre 40 km di spiagge di sabbia, affiancate da una lussureggiante pineta.

Storia e natura, mare e lago, fanno del Parco Archeologico di Liternum un unicum, in quanto il Sito riveste particolare interesse storico, archeologico e naturalistico insieme.

L’Accordo

L’area archeologica corrispondente al Foro è di proprietà della Città Metropolitana di Napoli; quelle in prossimità del Foro sono di competenza del Parco, mentre le zone limitrofe alle aree archeologiche, funzionali allo svolgimento delle attività di accoglienza e fruizione del Parco, sono di proprietà del Comune di Giugliano.

Da qui l’esigenza di una sinergia tra i tre Enti per definire obiettivi e strategie comuni, nonché le modalità di gestione integrata e di coordinamento delle attività di valorizzazione da mettere in campo, relativamente a una serie di settori.

L’Accordo prevede, infatti, lo sviluppo di percorsi e attività turistico – culturali integrate, anche con altri luoghi della cultura che insistono sul territorio: dalla ricerca scientifica allo sviluppo di competenze imprenditoriali e professionali nel settore, dalla realizzazione di mostre, eventi, concerti, a rassegne di spettacoli e altre manifestazioni e iniziative a carattere culturale, dai servizi di accoglienza all’adeguamento delle infrastrutture di collegamento.

Il tutto secondo le disposizioni di uno specifico Piano di Valorizzazione, che preveda anche la partecipazione dei privati, del mondo accademico e associazionistico.

Il Sindaco Manfredi: ‘Obiettivo fruizione ordinaria perché il Sito diventi volano di sviluppo’

Il Sindaco Manfredi, a margine della cerimonia di firma, ha affermato:

L’obiettivo di questa intesa è quello di rendere fruibile a una più ampia utenza un sito archeologico di grandissimo interesse storico – culturale, nonché di rilanciare, mediante degli attrattori sociali e culturali, una porzione di territorio bisognoso di riqualificazione urbana e sociale.

La Città Metropolitana ha già fatto la sua parte con una serie importante di lavori sul Sito: oggi la nostra nuova sfida, condivisa con i nostri partner istituzionali, è quella di aprire questo gioiello al pubblico in via ordinaria, in modo da consentire ad esso di svolgere il suo ruolo di volano dello sviluppo del territorio, in un momento in cui l’intera area metropolitana di Napoli è ai primi posti tra le mete preferite al mondo.

Ha sottolineato il Direttore Pagano:

Oggi abbiamo siglato delle strategie condivise e questo è estremamente importante perché ci mette nelle condizioni di far partire finalmente l’organizzazione del meraviglioso Parco Archeologico di Liternum.

Come Enti competenti siamo ora in grado di attuare, molto velocemente, un modello di governance e di gestione per aprire quelle porte e soprattutto per animare quel luogo, e per offrire la sua bellezza e la sua storia alle scuole, alle famiglie e a tutti coloro che andranno a visitarlo.

Grande soddisfazione ha espresso il Sindaco Pirozzi:

Per il raggiungimento di un fondamentale obiettivo, frutto della buona sinergia e collaborazione Istituzionale che si è venuta a creare e che certamente contribuirà a valorizzare non soltanto un bene di notevole pregio e valenza culturale come quello di Liternum, ma l’intero territorio comunale.

Chi fa cosa

Fin da subito, tuttavia, i tre soggetti firmatari assumono su di sé delle responsabilità. Innanzitutto, tutti e tre gli Enti si impegnano a condividere, attraverso tavoli di concertazione, le scelte delle azioni da mettere in campo e la tempistica di attuazione.

Sono previsti, poi, alcuni compiti specifici.

Il Comune, ad esempio, si impegna a verificare la legittimità dei manufatti edilizi che insistono sulle aree di proprietà comunali, adottando le azioni necessarie all’abbattimento di eventuali volumi illegittimi, a rifunzionalizzare le strutture esistenti nell’ottica di una gestione futura del Parco Archeologico e a destinare la struttura in legno esistente a info point-biglietteria e a supporto del servizio di vigilanza.

Dopo i lavori già effettuati in questi anni, prodromici alla pubblica fruizione, la Città Metropolitana, invece, si impegna a garantire, tra l’altro, il servizio di vigilanza e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area di proprietà, compresa la pulizia del verde.

Spetterà, invece, al Parco, in particolare il coordinamento scientifico delle attività.

L’Accordo ha una durata di quattro anni.

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