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Fine vita, prima riunione operativa del tavolo tecnico in Toscana

Fine vita Toscana


Tutti i componenti al lavoro per risposte rapide alla sofferenza delle persone più fragili, in ospedale o in residenze assistenziali, private delle relazioni affettive a causa del Covid

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

Abbiamo preso un impegno e lo stiamo portando avanti. La pandemia ha mostrato con chiarezza quanto sia importante non trascurare i tempi e gli spazi per le relazioni, l’umanizzazione delle cure e l’affetto dei familiari per affrontare la malattia.

Partiamo da qui, per individuare organizzazione e modalità più opportune per contrastare la solitudine, consentire le visite in sicurezza e dare centralità ai vissuti dei pazienti.

A dirlo l’Assessore alla sanità, Simone Bezzini, commentando l’insediamento del tavolo tecnico operativo sul fine vita, avvenuto ieri 2 dicembre, tavolo disposto da apposita delibera, la 1433 del 2020, con l’obiettivo di fornire in tempi brevi, 30 giorni, criteri e percorsi condivisi e uniformi, per facilitare la ripresa delle relazioni tra degenti e congiunti, contestualizzati per i setting di assistenza, ospedale, RSA, cure palliative.

Recepito il documento elaborato dalla Commissione regionale di Bioetica, il numero 8 del 2020, e stimolata dall’associazione ‘Tutto è vita’ e dalla Fondazione Meyer onlus, la Regione sta provando a dare risposte rapide e operative alla sofferenza delle persone più fragili che, in degenza ospedaliera o ospiti di residenze assistenziali, sono oggi private delle relazioni affettive, a causa delle misure di prevenzione per l’epidemia in corso.

Durante la prima riunione sono stati individuati alcuni punti fermi: agire in sicurezza per prevenire la diffusione del contagio; verificare le esperienze in essere per esportarne i risultati positivi nel territorio regionale; analizzare i diversi setting di cura per identificare i percorsi di apertura possibile, gli screening necessari, le criticità e le risorse disponibili.

Fra l’altro, già lo scorso primo dicembre, la Regione ha deliberato uno specifico finanziamento rivolto alle Rsa; un primo passo essenziale per dare operatività alle comunicazioni telematiche e a progetti come “le stanze degli abbracci”.

Prosegue Bezzini:

Tra le risorse individuate c’è anche il volontariato il cui ruolo è prezioso. Sono molte le persone in Toscana impegnate in questo settore e che possono ora essere indirizzate e formate dalla Regione anche in questo ambito. A loro va il mio ringraziamento. A breve saranno formulate le linee di indirizzo necessarie per dare seguito alle proposte condivise.

Aggiunge Alfredo Zuppiroli, coordinatore del tavolo:

Durante l’incontro abbiamo ribadito l’importanza del distanziamento fisico, che però non deve significare distanziamento relazionale, fino ad arrivare, come in alcuni casi abbiamo visto, all’annullamento stesso delle relazioni.

La solitudine è uno dei più gravi ‘effetti collaterali’ di questa pandemia, non solo per i danni psicologici, ma anche per il rischio di minore efficacia delle terapie.

Commenta Guidalberto Bormolini, Presidente dell’associazione ‘Tutto è vita onlus’:

Sono molto soddisfatto di questo primo incontro, decisamente operativo e con idee concrete. La Regione Toscana ha il merito di avere infranto un tabù. È stata, ed è, lungimirante, perché garantire la sicurezza del paziente e dei suoi familiari non esclude la cura amorevole della persona nel fine vita.

Le due azioni non sono in contrasto. L’una non annulla l’altra. Anzi si rafforzano vicendevolmente e aumentano la fiducia nelle istituzioni, che si prendono cura di noi.

Aggiunge con soddisfazione Gianpaolo Donzelli, presidente della Fondazione Meyer onlus:

Abbiamo messo a punto vari passaggi operativi nel corso di un confronto franco, aperto e costruttivo, tenendo conto anche degli ospiti delle RSAla Regione Toscana sta facendo da apripista, mettendo a punto un modello organizzativo a più livelli, che sta coinvolgendo altre Regioni e lo stesso Governo.

La Toscana sta dimostrando ancora una volta di essere una Regione in grado di esprimere valori etici e morali profondi, che la sensibilità della politica sa tradurre, ancora oggi, in azioni concrete.

Il tavolo tecnico:
nasce da un intento congiunto tra l’Assessorato alla sanità e quello alle politiche sociali ed è coordinato da Alfredo Zuppiroli, Presidente della Commissione regionale di Bioetica.

Lo compongono: l’ufficio di presidenza della Commissione di Bioetica, i responsabili dei settori regionali coinvolti, il difensore civico, il coordinatore dell’Organismo toscano per il governo clinico, OTGC, i direttori sanitari delle aziende della Toscana, alcuni Direttori dei servizi sociali, un rappresentante delle RSA, la responsabile della Rete regionale cure palliative, il Presidente dell’associazione ‘Tutto è vita’ e il presidente della Fondazione Meyer onlus.

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