‘Mari, muri e filo spinato’ campagna di crowdfunding a sostegno della rassegna
Riceviamo e pubblichiamo.
Si è messo in marcia il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, la kermesse che rende Napoli Capitale dei Diritti. Dal 6 all’11 novembre, vivremo una settimana di incontri e di racconti attorno al fuoco delle idee di libertà ed uguaglianza, sul palcoscenico di un cinema-teatro nascosto nel cuore della città antica o nelle aule degli Atenei più prestigiosi, nelle stanze di una fabbrica dismessa o nella solitudine di una delle carceri più grandi d’Italia, sempre in compagnia di giovani studenti e di attivisti, a fianco dei registi e dei testimoni che finalmente si sentono a casa, tra gente che ha qualcosa da raccontare o da urlare.
La manifestazione è nata nel 2008 con l’intento di diffondere il dibattito sui Diritti dell’Uomo e far conoscere le iniziative di singoli, comunità e popoli che si battono per affermare il diritto alla libertà e all’uguaglianza di tutti gli esseri umani, contro ogni tipo di abuso.
Quest’anno ci sarà spazio per voci di migranti e di donne che sognano nuove vite, venerdì 10 novembre, ma anche per chi è rinchiuso in un braccio del penitenziario napoletano, lunedì 6 novembre, e chiede più attenzione, più vita, anche dietro le sbarre; prenderanno forma i fantasmi degli ospedali psichiatrici ormai chiusi e le storie, i volti e le voci dei medici che avevano il compito di curarli e restituirli alle loro famiglie, mercoledì 8 novembre.
Ci sarà tempo per capire cosa si nasconde dietro la strage dei militari italiani colpiti dalle radiazioni dell’uranio impoverito, martedì 7 novembre, e sentire che la tortura, che abbiamo denunciato e ricordato in tanti film sudamericani, si nasconde anche dietro le porte chiuse di casa nostra, delle nostre caserme, giovedì 9 novembre, e che attorno al nostro Paese cresce ogni anno il numero dei conflitti e delle guerre generate dall’insopportabile divario economico tra le regioni del mondo, tra l’impegno di forze di pace che ricuciono gli strappi e le ferite, martedì 7 novembre.
Il Festival è una manifestazione priva di fini di lucro e sostenuta da lavoro esclusivamente volontario, che gode del patrocinio del Comune di Napoli e del Consiglio d’Europa, membro dal 2009 della rete di Festival affiliati ad Amnesty International, fondatore della Rete del Caffè Sospeso.
Per questo l’associazione “Cinema e Diritti” ha lanciato, attraverso la Piattaforma di crowdfunding “Produzioni dal Basso”, una campagna di raccolta fondi per sostenere la IX edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, 6-11 novembre 2017, intitolata ‘Mari, muri e filo spinato’.
L’iniziativa, che durerà fino al 20 novembre, mira a coprire le spese tecniche di organizzazione degli eventi che compongono il IX Festival, viaggio e accoglienza per registi e testimoni delle lotte, produzione di documenti informativi e pubblicitari degli eventi, diritti di proiezione, spese di sottotitolatura e traduzione dei dialoghi dei film fuori concorso.