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FdI: al centro imprese, famiglia, infrastrutture e sanità lombarda

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Invernici: ‘Meno tasse, servizi di prossimità ed infrastrutture per un territorio competitivo’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Impresa, famiglia, servizi di prossimità alle persone ed infrastrutture sono al centro dell’attenzione di Fratelli d’Italia. Molti gli interventi ed ODG presentati nella sessione del Consiglio regionale dedicato al bilancio.
Tra questi interventi quello sollecitato dal Consigliere regionale, FDI, Diego Invernici:

Sollecitare gli Enti gestori a ripristinare le infrastrutture di comunicazione radio nelle gallerie presenti sulla viabilità lombarda.

Questo quanto viene chiesto dal Gruppo Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, attraverso uno specifico ordine del giorno, primo firmatario, Consigliere Diego Invernici.

Ha precisato il Consigliere, FDI, Invernici:

La creazione di una infrastruttura di comunicazione nelle gallerie ha due principali utilità il soccorso e, più in generale, le comunicazioni di emergenza, sia per avere aggiornamenti sulla situazione, sia per reperire le coordinate utili all’intervento dei mezzi di soccorso; inoltre, la manutenzione ambientale tesa alla prevenzione.

Infatti, i canali radio predisposti possono essere usati, ad esempio, per la trasmissione dei segnali dei sensori di monitoraggio.

Avere a disposizione una infrastruttura radio adeguata significa, nella maggior parte dei casi, permettere a tutte le comunicazioni, anche quelle di controllo, di viaggiare su un unico sistema, nell’ottica dell’ottimizzazione a lungo termine delle risorse.

Poi centrale è il tema del turismo inclusivo.

Questo quanto richiesto dal Consigliere Invernici, con uno specifico ordine del giorno:

Aumentare l’accessibilità, promuovere l’accoglienza a favore di tutti, favorire la migliore fruizione delle tante opportunità offerte dalla nostra regione.

Il turismo inclusivo ha l’obiettivo di garantire a tutti, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche, mentali o sensoriali, la possibilità di godere appieno delle destinazioni e delle attività turistiche, mediante la progettazione di esperienze turistiche accessibili e accoglienti sotto il punto di vista fisico, cognitivo e sensoriale.

A tal proposito Regione Lombardia, in collaborazione con le principali associazioni che si occupano di disabilità, ha promosso il progetto STAI, Servizi per un Turismo Accessibile e Inclusivo, con l’obiettivo di valorizzare i territori montani e lacustri delle Province di Bergamo e di Brescia, rendendoli più accessibili a tutti, con particolare riguardo al turista portatore di disabilità e con esigenze particolari.

Aumentare l’accessibilità, promuovere l’accoglienza a favore di tutti, favorire la migliore fruizione delle tante opportunità offerte dalla nostra Regione è una sfida che richiede l’impegno dell’intera collettività il progetto cui ha dato vita Regione Lombardia funge da apripista per proporre un modello di turismo universalmente accessibile – come previsto dalla Convenzione ONU e dall’Agenza 2030 – coinvolgendo, in prima battuta, gli operatori del settore turistico.

Altro tema su cui è intervenuto Invernici è l’housing sociale per anziani.

Il Consigliere regionale, FDI, Diego Invernici, ha evidenziato:

I dati demografici nazionali testimoniano come siamo di fronte ad un processo di invecchiamento della popolazione e che nell’ultimo ventennio l’indice di vecchiaia ha subito un significativo incremento anche in Regione Lombardia sul territorio lombardo esiste un’offerta di servizi socioassistenziali rivolta alle persone anziane non autosufficienti e rilevato che nelle aree di montagna sono presenti situazioni in cui gli anziani vivono soli in piccoli centri urbani, con bassa densità abitativa e lontani dai servizi di assistenza sociosanitaria.

La co-residenza per anziani, c.d. senior housing, in aree interne di montagna prive di servizi erogati dalle Residenze Socio-Assistenziali, rappresentano una nuova concezione di residenzialità, realizzando appartamenti dati in locazione ad anziani autosufficienti, dotati di servizi comuni, ambienti per la ricreativa e servizi di assistenza la co-residenza per anziani è quindi finalizzata a supportare la persona anziana attraverso un progetto atto a garantire la continuità delle normali attività quotidiane in un ambiente ‘domestico’ e non in una struttura protetta.

L’esito favorevole raccolto dalla mozione 35 ‘Progetti di co-residenzialità per anziani residenti in aree di montagna dove non sono presenti Residenze Socio-Assistenziali’ da me presentata e discussa in aula consigliare il 12 settembre scorso, già impegna la giunta regionale a reperire risorse economiche strumentali alla messa in atto di progetti di housing sociale.

Da qui la richiesta contenuta nell’ordine del giorno.

Infine, il tema a carattere ambientale – faunistico:

Il Consigliere Invernici ha evidenziato:

A seguito di uno studio di valutazione del rischio effettuato nell’anno 2021, cui è seguita la richiesta di deroga, il Ministero dell’Ambiente ha autorizzato Regione Lombardia – per il triennio 2024-2026 – all’immissione di nuove larve di pesce coregone nelle sole acque dei laghi di Iseo e di Como per quanto attiene il Sebino, le produzioni potranno essere realizzate dall’incubatoio di Clusane per un massimo annuo di cinque milioni di larve di circa dodici millimetri; per quanto attiene il Lario, le produzioni verranno dall’incubatoio Fiumelatte, per un massimo annuo di un milione e seicentomila soggetti di taglia fino a sessanta millimetri.

Evidenzia che per il lago di Garda, al momento, non è possibile autorizzare in deroga nuove immissioni di coregone in mancanza di studi scientifici, che possano avvalorare la non conflittualità tra il pesce coregone – specie alloctona – e il pesce carpione – specie autoctona a rischio di estinzione.

Nella fattispecie, il Lago di Garda fungeva da incubatoio, per i soli coregoni, per cinquantamila uova; il pesce coregone ricopre l’80% del pescato complessivo del Lago di Garda.

Invernici ha concluso:

Il fermo all’immissione di nuove larve contribuisce a rendere rara la presenza del coregone nel Garda con ripercussioni negative dal punto di vista economico sulla pesca professionale gardesana; considerata quindi la mancanza di studi sulla biomassa e sulle specie ittiche presenti nel Lago di Garda, che rendano evidenza scientifica alla scelta di non procedere con la nuova immissione di larve di coregone nel bacino lacustre, siamo a chiedere risorse economiche strumentali alla conduzione di studi biologici di biomassa e di specie ittica che giustifichino l’eventuale ripopolamento del coregone nelle acque del Garda.

Da ultima, la tematica del sostegno – mediante lo stanziamento di risorse economiche adeguate – all’iniziativa “campi scuola alpini”, esperienza di formazione e di volontariato per i più giovani: questo quanto richiesto con uno specifico ordine del giorno dal Gruppo Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, primo firmatario consigliere Diego Invernici.

Stanziare risorse economiche adeguate in aiuto alle sezioni territoriali provinciali dell’Associazione Nazionale Alpini per sostenere i costi legati all’iniziativa ‘campi scuola alpini’.

Il Consigliere, FDI, Diego Invernici, ha precisato:

L’Associazione Nazionale Alpini porta avanti sin dalla sua fondazione avvenuta nel 1919 a Milano valori fondamentali come il rispetto delle istituzioni, la fedeltà alla Patria, lo spirito di sacrificio e di servizio a favore della comunità e di quanti versino in situazioni di difficoltà, sia per motivi di disabilità fisica, sia di emergenza sanitarie, sia a causa di calamità naturali, peraltro, la sospensione del servizio di leva, avvenuta nel 2004, ha purtroppo privato i giovani italiani dell’esperienza di condivisione con giovani provenienti da varie regioni di Italia che contribuiva, in larga parte, a formare una coscienza civica fondata sui valori suddetti.

Ha continuato Invernici:

Ormai da anni, l’ANA cerca di trasmettere questo patrimonio valoriale alle nuove generazioni attraverso la strada dei campi scuola, articolando un programma incentrato sulla condivisione di esperienze tra ragazze e ragazzi della stessa età, portandoli a confrontarsi con il mondo del volontariato alpino, tra cui la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini e il comparto sanità alpina.

Nello specifico, visto il grande successo ottenuto dall’iniziativa, giunta a coinvolgere centinaia di studenti, l’ANA ha deciso di estendere l’esperienza formativa anche a giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni.

Si tratta di uno sforzo notevole per l’Associazione, sia dal punto di vista organizzativo, sia economico, ritenuto altresì indispensabile per contribuire alla crescita civica dei nostri giovani.

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