Home Rubriche Muórze e surze Fave dei morti

Fave dei morti

990
Fave dei morti


Download PDF

Ingredienti

300 grammi di farina di mandorle
159 grammi di farina
250 grammi di zucchero a velo
La scorza grattugiata di un limone
1 uovo grande o due piccoli
Zucchero a velo per spolverare q.b.
30 grammi di burro fuso

Procedimento

Questo è un dolce che viene preparato all’inizio di novembre in diverse regioni italiane, soprattutto Marche e Umbria, ma che da qualche anno si sta diffondendo anche in Campania. Anche perché fa riferimento ad una tradizione dei defunti che ha delle radici comuni, che risale a tantissimi anni fa ed è ancora abbastanza diffusa soprattutto nelle province. Anche dalle mie parti, la notte tra il 31 ottobre ed Ognissanti c’è la credenza che le anime dei morti abbiano il permesso di entrare in contatto con il mondo dei vivi.

I racconti della tradizione sono tanti, e chiunque in famiglia può vantare qualcuno che racconti di aver visto o vissuto qualcosa di strano in quella notte.
Così come, era usanza lasciare la tavola imbandita con le pietanze preferite dei propri cari che non ci sono più, così da dimostrare loro che il nostro affetto, la nostra cura per loro è immutata.

Anche qui molti giurano di aver trovato piatti e bicchieri vuoti la mattina del primo novembre. Adesso, non importa se sono cose che si raccontano nelle serate d’inverno, di cui Ognissanti è la porta, anche se manca ancora qualche settimana al solstizio, per impressionare i bambini, o che quelle cose siano effettivamente state mangiate da qualche familiare colto da crisi di fame nel corso della notte, quello che è importante credo che siano le tradizioni, la nostra cultura, tracce del nostro passato che dovremmo sforzarci di mantenere vive.

Le fave dei morti si inseriscono proprio in queste credenze, fave era il nome che i romani davano alle anime dei morti. Nonostante se ne conoscano diverse varianti, l’ingrediente di base sono le mandorle. C’è chi usa la granella, io preferisco la farina, che consente di avere dei biscotti più morbidi.

Cominciamo proprio dalle due farine, che mettiamo in una ciotola, assieme allo zucchero a velo e al burro fuso, che possiamo sciogliere in un pentolino o a bagnomaria. Uniamo anche l’uovo, o le uova, dipende dalle dimensioni, se sono piccine meglio usarne due, battute a parte con una semplice forchetta, la scorza di limone grattugiato e mescoliamo tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e consistente.

Per ottenere i nostri biscotti lavoriamo l’impasto come facciamo per gli gnocchi, creiamo un rotolo e lo tagliamo a dischetti, ognuno dei quali schiacceremo leggermente al centro, così da ottenere la caratteristica forma. Li adagiamo in una teglia ricoperta da carta da forno e li mettiamo a cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per 15 o 20 minuti, dipende da quanto spessi sono i nostri dolcini. Quando avranno preso un piacevole colorito dorato li tiriamo fuori e li facciamo raffreddare, quando diventano tiepidi li possiamo spolverare con lo zucchero a velo o anche passare nel normale zucchero.

Li possiamo servire ancora tiepidi o anche freddi, li possiamo accompagnare al latte o con un poco di vin santo o di rosolio.

E li possiamo lasciare a tavola la notte di Halloween, per vedere cosa troviamo il giorno dopo.

Buon appetito!

Print Friendly, PDF & Email

Autore Carolina Barra

Carolina Barra, impiegata in pensione, profonda conoscitrice del cibo in tutte le sue declinazioni, adora cimentarsi nei piatti tipici della tradizione e scoprirne i trucchi per poterli tramandare.